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Manager di Stato, bonus assicurato

Manager di Stato, bonus assicurato
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Pubblichiamo un’anticipazione di “Dinosauri” di Corrado Giustiniani, da oggi in libreria

Il piano della performance, come è definito per legge il documento di programmazione triennale di ogni amministrazione pubblica, stabilisce l’apporto di individui e gruppi per raggiungere le finalità fissate annualmente. Sempre tardivi, i piani paiono costruiti in modo che tutti i dirigenti, alla fine, ottengano l’incentivazione massima prevista. Un premio di risultato che andrebbe ribattezzato “indennità todos caballeros”.

Qualche esempio attinto dall’amministrazione centrale dello Stato. Il 95 per cento del gruppone di ben 109 dirigenti generali della Presidenza del Consiglio ha conseguito il punteggio massimo. I 31 dirigenti generali del ministero dei Beni culturali hanno centrato tutti lo score più alto, come quelli del ministero della Salute. I dirigenti di seconda fascia, un po’ ovunque, nei ministeri, fanno incetta dei punteggi più elevati. Delle due l’una: o abbiamo un contingente di manager pubblici da fare invidia al mondo oppure per loro si materializza il “trenta politico”(…).

La punta più esagerata, 107.981 euro è conseguibile dai dirigenti di prima fascia dell’Agenzia delle Entrate. Male che vada e poco che faccia, a un dirigente generale delle Entrate toccherà pur sempre un bonus di 34.000 euro. Ai Beni culturali, ministero tradizionalmente povero, l’ultimo premio attribuito ammonta a 21.800 euro. L’Agenzia delle Entrate è generosa anche con i dirigenti di seconda fascia. Per loro il premio di risultato può oscillare da un minimo di 13.300 fino a un massimo di 25.500 euro. Non superiore, però, alla retribuzione di risultato liquidata compattamente nel 2013 ai dirigenti generali del ministero della Salute (31.930 euro lordi) e nemmeno a quella, ancora più alta, percepita dai dodici del ministero dell’Agricoltura: 35.000 euro per nove di loro e 38.000 per tre eletti.

Alla Farnesina, capo di gabinetto e vicesegretario generale prendono sempre 65.400 euro, i direttori generali 60.070, i vice 43.500 e così a scendere fino a 9.800 euro. Impressionante infine, per omogeneità, la casellina dei premi dei dirigenti di seconda fascia del ministero dell’Economia e delle finanze. Tutti i 550, senza eccezione, sono accomunati dalla medesima somma: 6.879 euro. Meno della metà rispetto ai 18.000 euro in media percepiti dai dirigenti di secondo livello del ministero della Salute. (…)

L’Autorità anticorruzione a febbraio del 2014 ha stilato un primo bilancio, relativo a una sessantina tra ministeri, enti previdenziali e di ricerca, enti parco e agenzie, per i piani presentati nel 2012. Una cinquantina di amministrazioni ha dichiarato di aver raggiunto gli obiettivi strategici in una percentuale superiore al 90 per cento.

Dammi un premio, ho scritto una mail: ciò che uno dovrebbe essere tenuto a fare ogni giorno, non foss’altro in quanto assunto in un posto di lavoro, diventa un parametro per guadagnarsi il bonus. È rarissimo leggere, tra gli obiettivi concreti da raggiungere, quello di ridurre, poniamo del 20 per cento, i tempi di attesa all’agenzia delle Entrate. Analizziamo, sul sito del ministero degli Esteri, gli obiettivi “strategici e strutturali” del piano della performance 2014­2016. La Direzione generale degli italiani all’estero ha fra i suoi il trasferimento di risorse a organizzazioni internazionali. Insomma, ogni anno va effettuato un bonifico (…). La segreteria delle unità di crisi ha invece, come logico obiettivo, l’intervento nelle aree di crisi.

La Direzione generale per la promozione del sistema Paese si occupa di una faccenda assai delicata: inventariare e catalogare le opere d’arte presenti nelle ambasciate. La nostra direzione strappa la metà del premio con la ricognizione presso tre ambasciate in un anno: tre settimane di lavoro, viaggi compresi. E l’altra metà del bonus? Con le visite guidate alle collezioni della Farnesina. Obiettivo: 500 visitatori, diciamo una visita al mese (…). Nel dicembre del 2014, grazie alla denuncia di un organismo indipendente di valutazione, sono trapelati i ridicoli pretesti a cui ricorreva la Regione Toscana per distribuire ai suoi dirigenti i premi annuali di produttività fino 16.000 euro. Fra questi spiccava l’obbligo di ridurre di appena il 5 per cento l’uso della carta, in modo da incentivare l’utilizzo della email.

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