L’intervista - Dacia Maraini

“Le occhiatacce di Pannunzio e i libri d’oggi usati come ombrelli”

La scrittrice si racconta: l’infanzia in Giappone, la scoperta della scrittura, il lungo amore con Moravia: “I rapporti, anche i più belli, si consumano, ci si allontana”. E dell’editoria italiana dice: “È fondata sul consumo. I libri vengono trattati come oggetti, si fanno, si comprano, si usano due volte e poi si buttano”

7 Gennaio 2015

Le radici non sono il contrario delle ali. Però sono ugualmente importanti. È l’immagine che viene in mente, quando Dacia Marini comincia a raccontare la storia della sua famiglia. Il primo a fare capolino è il nonno materno, Enrico Alliata. Come il Tolstoj degli anni della Confessione diventò vegetariano, vestì i panni dei contadini, prese […]

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