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il Fatto Quotidiano
23 Maggio 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, MOSCA RITIENE “IRREALISTICO” UN INCONTRO PER DISCUTERE LA TREGUA, KIEV RILANCIA: “VEDIAMOCI IN SVIZZERA”. MA LAVROV AGGIUNGE: “ZELENSKY NON È LEGITTIMATO A FIRMARE LA PACE”. IN BIELORUSSIA LO SCAMBIO DI PRIGIONIERI. Non ci sarà un incontro per discutere la pace tra le delegazioni russa e ucraina. Almeno, non al Vaticano. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov; per uno dei più fidati collaboratori di Putin si tratta di uno scenario “irrealistico”. Kiev ha rilanciato proponendo la Svizzera per “futuri incontri volti a raggiungere una soluzione pacifica” del conflitto. A scriverlo sui social è stato il capo dell’Ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, dopo un colloquio con il consigliere per la sicurezza nazionale della Svizzera, Gabriel Lüchinger. Ma Lavrov è tornato anche su un tema caro al Cremlino: la mancata legittimità del presidente ucraino Zelensky a firmare un eventuale accordo di pace. Mosca dunque spinge affinchè l’Ucraina tenga elezioni e scelga un nuovo leader. Intanto, i due contendenti stanno avviando lo scambio dei prigionieri concordato in Turchia secondo il formato “1000 per 1000”: l’attività si svolge in Bielorussia, durerà tre giorni e riguarderà sia militari che civili. Sul campo di battaglia, la Russia continua a sostenere di avere l’esigenza di una “zona cuscinetto”; secondo il Cremlino, questa operazione militare dovrebbe servire ad interrompere i bombardamenti quotidiani dal territorio ucraino sulle regioni di frontiera russe. Sul Fatto di domani potrete leggere le ultime notizie sul conflitto e sulla questione del riarmo in Europa, anche nella prospettiva della Banca centrale.


GUERRA ISRAELE-HAMAS, GLI AIUTI ENTRANO MA NON BASTANO. GUTERRES (ONU): “PALESTINESI AFFRONTANO LA FASE PIÙ CRUDELE DEL CONFLITTO”. PROTESTA AL FESTIVAL NOVA DOVE HAMAS MASSACRÒ 370 PERSONE: “ACCORDO PER SALVARE GLI OSTAGGI”. Il tema degli aiuti umanitari resta centrale nel conflitto in corso nella Striscia di Gaza, tra Hamas e l’esercito israeliano. Medici senza Frontiere ha fatto sapere che quattro camion con antidolorifici, antibiotici, garze, guanti medici, soluzioni saline e mascherine sono entrati ma per Angelo Rusconi, capo progetto di Msf si tratta di “una goccia nell’oceano”. Per l’Onu, sino a ieri sono entrati 107 camion, ma restano insufficienti se si pensa che durante la tregua i mezzi con gli aiuti arrivavano fino a 600 al giorno. “I palestinesi a Gaza stanno sopportando quella che può essere la fase più crudele di questo crudele conflitto” ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Nel frattempo la guerra prosegue, e centinaia di israeliani hanno protestato nel parco del festival musicale Nova, dove il 7 ottobre sono state uccise oltre 370 persone e altre 44 sono state rapite. I manifestanti hanno chiesto un accordo sul ritorno degli ostaggi. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto in Medio Oriente, le tensioni tra Israele e Iran e le polemiche rispetto alla posizione del governo italiano.


UNICREDIT VUOLE BANCO BPM: RICORSO AL TAR CONTRO IL GOLDEN POWER DEL GOVERNO. E SAVONA (CONSOB) RISPONDE A FDI: “VADO VIA, SE NON GRADITO”. Unicredit ha annunciato che farà “ricorso al Tar del Lazio e supporterà l’Ue nel suo esame della situazione”, allo scopo di “sciogliere le riserve esistenti sulla legittimità del ‘golden power’ così come applicato in questo caso ai sensi del diritto italiano e dell’UE”. Indipendentemente dall’esito, fanno sapere dall’istituto di Andrea Orcel, il ricorso “è una linea d’azione prudente per ottenere chiarezza e una valutazione formale indipendente sulla corretta applicazione del golden power al caso specifico”. Ieri la Consob (organo di vigilanza sul mercato finanziario) aveva prorogato l’offerta pubblica di sottoscrizione lanciata dalla seconda banca italiana per acquisire il Banco popolare Bpm, l’istituto vicino alla Lega guidato da Giuseppe Castagna, provocando l’irritazione di Fratelli d’Italia, che aveva frenato l’operazione attraverso il Golden power di palazzo Chigi. Il meloniano Marco Osnato ha accusato di imprudenza Paola Savona, il numero uno di Consob, per aver accolto con la proroga all’Ops un’istanza di Unicredit, “che potrebbe far apparire erronee le valutazioni fatte dal governo”. Oggi la replica di Savona: “Sono sempre pronto ad andarmene, finché sono gradito resto sennò vado via”. Sul Fatto di domani vi racconteremo il risiko bancario in corso, il ruolo del governo e degli organi di controllo.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Dazi, Trump minaccia ancora l’Unione europea: “Tariffe al 50% a partire da giugno”. “È molto difficile trattare con l’Unione Europa, che è stata formata con l’intento primario di approfittarsi degli Stati Uniti sul commercio. Le nostre conversazioni con loro non stanno portando da nessuna parte. Quindi io raccomando di andare direttamente a dazi del 50% a partire dal primo giugno 2025”. Così il presidente Trump nel giorno in cui il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, ha sentito al telefono uno dei due capi negoziatori Usa, Jamieson Greer. L’Ue ha ribadito la proposta “zero dazi” sui prodotti industriali.

Milano, gli ultrà di Milan e Inter e la criminalità: chiesti 10 anni di carcere per Luca Lucci e 9 anni per Andrea Beretta. Queste le richieste del pubblico ministero per l’ultrà milanista della Curva Sud, imputato come mandante del tentato omicidio di Enzo Anghinelli e di associazione per delinquere finalizzata ad aggressioni ed estorsioni. La richiesta riguarda anche Daniele Cataldo (10 anni), vice di Lucci. Una condanna a 9 anni di reclusione è stata sollecitata per Andrea Beretta, ex capo della Curva Nord interista e ora collaboratore di giustizia: è imputato per aver ucciso a settembre Antonio Bellocco, elemento di spicco della ’ndrangheta in Lombardia.

Trento, muore operaio, schiacciato da una trave d’acciaio. È rimasto schiacciato mentre manovrava una pesante trave d’acciaio con un carro ponte. La vittima, moldava, aveva 25 anni ed era impiegata in un’azienda meccanica a Roncone in Trentino: la Costruzioni meccaniche Valentini.

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