Dai muri vengono tolte una per una le foto dei bambini rapiti ormai liberi. Gli strappi lasciano dei segni che si trasformano in silenziosi urla di dolore per chi non è ancora tornato. Si dovrebbe gioire , ma non ci si riesce. Chi uscirà oggi? Uscirà la diciassettenne ragazza beduina rapita coi suoi fratelli? Usciranno i Bibes? Non salterà all’ultimo l’accordo? Lunedì i fortunati sono ricomparsi verso le 23, tutto intorno militanti armati di tutto punto, kalashnikov puntati su di loro, nove pericolosi bambini e due madri. Tra di loro c’erano le gemelline Kunio di tre anni, una in braccio alla mamma Sharon, l’altra in braccio all’altra mamma, Karen, entrambe le madri vestite da Hamas di rosa come due caramelle, poi sono comparsi i ragazzi Calderon e le sorelle Engel, Mika e Youval, di cui la piccola, undicenne, torna ferita in sedia a rotelle. Martedì si viene a sapere che per 23 giorni Karen Engel era stata tenuta lontana dalle sue figlie.
C’era Eitan Yaalomi di 12 anni la cui madre di giorno in giorno era diventata più magra fino a diventare quasi trasparente rimproverandosi di averlo abbondonato mentre scappava con le due bimbe più piccole facendole cadere dalle moto con cui le stavano rapendo e senza riuscire a salvarlo. Eitan è stato chiuso da solo in una stanza per i primi 16 giorni. Ognuno dei bambini liberati ha lasciato al di là di quel muro invisibile un padre, uno zio, un cugino, una madre. Sono spesso stati da soli o mossi da un tunnel all’altro, da dentro a fuori. Hamas, raccontano, ha di giorno in giorno diminuito la distribuzione di cibo fino a portarli alla fame e sono tutti tornati molto smagriti. Tutti, invece di parlare, ora bisbigliano. “Dopo aver visto come sono tornati si capisce che ogni giorno che passa mette in maggiore pericolo gli ostaggi rimasti” dichiarano i parenti della famiglia Bibes che neanche questa volta si trovano nella lista di coloro che hanno vinto il premio della libertà in questo orribile reality show.
Tra le donne liberate questa sera ve ne è una che non è né madre, né anziana, né bambina e si spera sia una speranza per i prossimi giorni di liberazione di “donne normali”, visto che quasi certamente la “pausa” continuerà almeno fino al week end compreso. Rimangono a Gaza nove bambini. È una roulette russa.
Alle 19 inizia il passaggio alla Croce Rossa accompagnato da una dimostrazione di forza di militanti appesi a camionette nel classico circo mediatrico stile Hamas. Alle 20:30 arriva la prima foto: è Mia Limberg, 17 anni, con un cagnolino in mano, la madre Gabriella e la zia Clara, Merav Tal, Rimon Kirsht e altri sei donne. Solo due thailandesi.