Il caso

Apostolico, cortocircuito tra le versioni sul video

Misteri - B.g.è il luogotente dei carabinieri che si è presentato dai suoi superiori. Nelle relazioni dei colleghi la sua versione è generica. Lui dice: “Feci delle videoriprese”. Ma nel suo cellulare c’è anche il video postato da Salvini? La risposta arriverà dagli accertamenti della Procura di Catania. Il militare dell'Arma in passato ha prestato servizio nella caserma di Piazza Dante proprio con Carrà che nega di aver ricevuto il video

10 Ottobre 2023

Cortocircuito nel caso del video che ha infiammato la polemica politica su Iolanda Apostolico, la giudice che per prima ha disapplicato il decreto Cutro, non confermando il trattenimento di quattro migranti. Ieri a confondere le acque è arrivato Anastasio Carrà, il parlamentare leghista che ha identificato la giudice nel video pubblicato dal ministro Matteo Salvini. A MeridioNews (come riportato anche nell’articolo in basso) Carrà ha detto: “A me non risulta che ci sia un carabiniere che abbia ammesso di aver fatto un video o di averlo girato a qualcuno, né che abbia consegnato qualcosa ai superiori”.

In realtà un carabiniere che si è presentato nei giorni scorsi dai proprio superiori c’è. Si tratta di G.B., ha quasi 60 anni e il grado di luogotenente. La sua versione è finita in una relazione. Qui si spiega che il 25 maggio 2018 anche lui era in piazza al porto di Catania mentre i manifestanti, tra cui la giudice Apostolico, chiedevano lo sbarco della Diciotti. Quel giorno era in servizio, ha fatto delle riprese con il cellulare poi inoltrate a diverse persone. Video che però non ha allegato ad atti interni o a informative per l’autorità giudiziaria. Tra i video conservati sul suo cellulare dunque c’è quello pubblicato da Matteo Salvini? La risposta a questa domanda potrà essere data solo dagli accertamenti della procura di Catania, che dovrà anche ricostruire la cerchia di persone con le quali quelle riprese sarebbero state condivise.

La data della condivisione Quando e con chi?
Secondo quanto risulta al Fatto, nella relazione è riportato che tra le persone con le quali il luogotenente ha detto di aver condiviso il video ci sarebbe anche Anastasio Carrà, parlamentare etneo, sindaco di Motta Sant’Anastasia e anche lui luogotenente dell’Arma. Nella relazione però ci sono due elementi: si parla genericamente di videoriprese e dunque non nello specifico di quelle pubblicate da Salvini; inoltre manca un’indicazione temporale: non si sa se la circostanza della condivisione sia recente o avvenuta in passato dato che quei video sono rimasti nel cellulare del carabiniere per cinque anni. Di certo Carrà ha più volte smentito di aver ricevuto alcunché, anche al Fatto ha detto: “Non è assolutamente vero che a me è stato girato il video della giudice Apostolico da un carabiniere. Non sono a conoscenza della provenienza del video”. Al Fatto risulta che Carrà con il luogotenente G.B. ha condiviso un periodo di servizio tra il 2009 e il 2014 alla caserma di via Dante a Catania. Abbiamo chiesto a Carrà se conoscesse il luogotenente G.B. e se avesse fatto con lui servizio in quegli anni, ma non ci ha risposto.

Di certo c’è solo che il parlamentare leghista è uno dei primi che ha riconosciuto la giudice Apostolico nel video pubblicato da Salvini. “Sono certo di riconoscere la giudice Apostolico. Mi rivolgo alla dottoressa: mi può smentire?”, ha detto nei giorni scorsi.

Ma non è finita. Perché ieri a confondere ancora le acque è arrivato un comunicato del Sim, il sindacato italiano dei carabinieri in cui si precisa che un militare si è rivolto al sindacato: “Il Sim carabinieri, asseritamente, esclude categoricamente che lo stesso abbia mai comunicato ai propri superiori di esserne l’autore”. Dalle verifiche del Fatto però non risulta che il militare che si è rivolto al sindacato sia G.B., ma si tratterebbe di un’altra persona. Insomma tutto fa pensare a un grosso fraintendimento.

Il ministro Piantedosi “Non ci sono stati dossieraggi”
Nel frattempo è stato trasferito a Catania anche il fascicolo nato a Roma dall’esposto di Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. Poiché la giudice Apostolico potrebbe essere una potenziale parte lesa, gli atti però potrebbero essere girati per competenza a Messina. “Esiste al ministero degli Interni una banca dati che cataloga cittadini, anche incensurati, che hanno partecipato a manifestazioni o eventi, e che uso viene fatto di questi dati?” si chiede Bonelli nella denuncia. E proprio sulla questione dei dossieraggi ieri è intervenuto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Il video non è stato dato da chi legittimamente monitora le manifestazioni pubbliche a scopi che sono quelli di avere un panorama di informazioni che deve essere utilizzato secondo la legge. Sul tema dei dossier c’è stata una rappresentazione della Questura di Catania dell’assenza di qualsivoglia elemento che possa rendere ragionevole un’espressione di questo tipo”. “Si trattava di una manifestazione pubblica e stanno spuntando video fatti da più persone. Se pure questo è dossieraggio…”, ha aggiunto. Per Piantedosi la provenienza del video – sulla quale Salvini in questi giorni non ha detto una parola – non è importante: “Non mi devo neanche fare un’idea di come il video sia arrivato a un ministro… non me la faccio perché invocare la privacy per una manifestazione pubblica è un controsenso”.

Intanto dall’ex procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, appena insediato alla Procura generale, arriva un altolà al clima che si è scatenato contro Apostolico: “Qualunque linciaggio è sempre da deprecare, quindi immagini se posso approvare il linciaggio nei confronti di un magistrato che fa il proprio dovere”, ha detto rispondendo ai giornalisti.

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