Il Fatto di domani. Santanchè verso l’informativa in Senato, impegna una villa per salvare Visibilia. Cara estate: quanto ci costa il turismo di massa

Di FQ Extra
4 Luglio 2023

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SANTANCHÈ VINCOLA LA VILLA DI MILANO PER EVITARE IL FALLIMENTO. MELONI “FUGGE” IN POLONIA. SALVINI: “MASSIMA FIDUCIA”. La ministra del Turismo darà le sue ragioni domani in Aula, per fugare i dubbi sulla gestione delle aziende che ha amministrato come principale azionista. La Lega ora smussa i toni: “Ho assoluta fiducia nei colleghi”, ha dichiarato Salvini. L’ultimo tassello è del quotidiano Domani: per evitare il fallimento di Visibilia srl, Santanchè ha vincolato in garanzia la sua villa di lusso nel cuore di Milano. Una dimora da quasi 6 milioni di euro, 642 metri quadrati con piscina, area fitness e bagno turco. Il Fatto Quotidiano e Report hanno svelato il lato oscuro della galassia aziendale guidata dalla Pitonessa, mentre la procura di Milano ha acceso il faro delle indagini. Le società nel mirino sono 3: Visibilia, Ki group e Bioera. I lavoratori lamentano stipendi e tfr non pagati, mentre Santanché guidava una Maserati e usufruiva di una casa a Roma vicina al Pantheon, con i costi a carico dell’impresa. I piccoli azionisti denunciano le operazioni finanziarie con i due fondi degli Emirati arabi, Bracknor e Negma: obbligazioni convertibili in azioni, che hanno stroncato il valore in borsa delle aziende con ricche plusvalenze per i due fondi. Negma è registrato nelle Isole Vergini britanniche, sui nomi degli investitori vige il segreto. Si sa, tuttavia, che l’avvocato Ignazio La Russa ha firmato due diffide legali a nome del fondo emiratino. Intanto, Santanchè tesse la sua tela con la Lega e Matteo Renzi. A chiedere le dimissioni c’è solo l’opposizione. Mentre Santanchè parlerà in Aula, la premier sarà in visita in Polonia. Sul Fatto di domani vi racconteremo i retroscena e torneremo ai tempi di Meloni “barricadera”, quando dall’opposizione invocava dimissioni per molto meno.


L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA ESPLODE IN FACCIA A CALDEROLI E CASSESE: SI DIMETTONO 4 MEMBRI DEL COMITATO LEP. Quattro dimissioni “illustri” provocano un terremoto sulla riforma dell’autonomia differenziata, cavallo di battaglia del governo. Gli ex presidenti della Corte Costituzionale Giuliano Amato e Franco Gallo, l’ex presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno e l’ex ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini hanno deciso di rassegnare le dimissioni dal comitato per l’individuazione dei Lep, gli standard minimi di servizio pubblico da garantire al livello nazionale fondamentali per evitare che la riforma voluta dalla Lega e intestata al ministro Calderoli produca eccessive differenze tra le Regioni, violando la Costituzione. Ecco il problema sollevato dai dimissionari: i costi del sistema per le Regioni non sarebbero sostenibili, scrivono nella lettera indirizzata a Calderoli e al presidente del comitato Sabino Cassese. Anche se si sottolinea che il loro non è un atto ostile contro il principio dell’autonomia differenziata, l’opposizione cita la rottura come prova definitiva di una riforma che è da buttare, come ha scritto Marco Palombi sul Fatto di lunedì scorso, nell’inserto economico. Sul Fatto di domani approfondiremo la questione e parleremo anche del generale Francesco Paolo Figliuolo, alle prese con i compiti di commissario per l’alluvione in Emilia-Romagna ma senza portafoglio: “Per ora ho fatto solo il sopralluogo”, ha detto ieri il generale. Solo che sono passati giù 50 giorni dagli eventi e i soldi per la ricostruzione non sono ancora arrivati.


TURISMO DA RECORD, I PREZZI ESPLODONO: NECESSITÀ O SPECULAZIONE? CARO VOLI, IL GARANTE CHIEDE SPIEGAZIONI ALLE COMPAGNIE. File fuori dai monumenti e file di ombrelloni. Con l’arrivo dell’estate il turismo torna in primo piano nel nostro Paese, e il tema economico del costo delle vacanze torna a preoccupare le famiglie. Dopo la pandemia di Covid i flussi di viaggiatori sono ripresi come prima e più di prima in tutta Europa, registrando un incremento intorno al 5% rispetto al 2022. Ma i prezzi di servizi e trasporti continuano ad aumentare. Secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza a luglio per spendere un po’ meno sono aumentati dell’1% rispetto all’anno scorso (sono 15,6 milioni). Due terzi scelgono mete nazionali, anche perché il costo dei voli è esploso nell’ultimo periodo, tanto che molti analisti hanno parlato di fine dei low cost. I rincari dei biglietti sono finiti la settimana scorsa sotto la lente del Garante italiano dei prezzi, che oggi ha incontrato le sei principali compagnie aeree che operano in Italia per chiedere conto dei prezzi saliti anche del 40% su base annua di media. A Ryanair, Easyjet, Vueling e soci sono stati chiesti report dettagliati entro 10 giorni, prima di un nuovo incontro il 20 luglio. Tutto ciò sullo sfondo del rischio di intasamenti e ritardi dovuti alla mancanza di operatori aeroportuali, fenomeno che l’anno scorso ha colpito pesantemente gli scali del nord Europa. Sul Fatto di domani, oltre a occuparci del caro voli, pubblicheremo un nostro approfondimento sulle ragioni del boom di visitatori e di prezzi e il loro impatto sull’economia del Paese. Intanto, a Palazzo Chigi si è tenuto anche un incontro tecnico interministeriale sulle concessioni balneari. Il governo fa sapere che dai primi dati presentati dal Ministero dei Trasporti di Matteo Salvini “non emergerebbe la scarsità della risorsa spiaggia”, elemento fondamentale per decidere se procedere con la messa a gara delle concessioni, come prescrive l’Europa. In questo modo la destra sembra preparare una scappatoia per la categoria dei balneari. Massima soddisfazione della Lega.


GUERRA, PUTIN AGLI ALLEATI: FORZE ESTERNE DA TEMPO LAVORANO PER FARE DELL’UCRAINA UNO STATO ANTI RUSSIA. ISRAELE, DOPO IL RAID DELL’ESERCITO A JENIN, ATTENTATO PALESTINESE A TEL AVIV. Il vertice virtuale della Shanghai Cooperation Organization è il primo evento ufficiale a cui prende parte il presidente russo Putin dopo la rivolta di Wagner delle scorse settimane. Il leader ha ritrovato una parte di mondo che non si rivede in un Occidente dominante. Ora Russia e Cina vogliono far entrare nel gruppo l’Iran e avviare le procedure di inclusione della Bielorussia, dove il presidente Lukashenko, placando la marcia di Wagner, si è confermato un alleato fidato del Cremlino. Ma non tutto fila liscio dentro questo blocco: sul Fatto di domani leggeremo come la scelta di tenere il meeting in formato virtuale sia dovuto anche alle relazioni tese tra Nuova Delhi e Pechino, e dell’intenzione del presidente indiano Modi di mantenere una certa distanza dalle scelte di Putin. Modi è appena rientrato da una visita negli Stati Uniti, dove è stato accolto dall’omologo Biden come un paladino della democrazia asiatica. Le altre notizie: il segretario della Nato, Stoltenberg, resterà ancora un anno, come era stato anticipato. Per lui è il terzo mandato, cosa mai accaduta ai suoi predecessori. Inoltre, l’Alleanza Atlantica non darà i jet da combattimento a Kiev durante la sua controffensiva. Ancora su Prigozhin: secondo il media Fontanka, 10 miliardi di rubli (circa 110 milioni di euro) e cinque lingotti d’oro che gli erano stati sequestrati dopo la rivolta contro il Cremlino, sono tornati al proprietario. Non sono chiare le motivazioni di questo gesto, tanto meno è chiaro dove si trovi Prigozhin, se in Bielorussia o a Mosca. Sul fronte, i russi lamentano un raid con droni da parte degli ucraini sulla Capitale. In Cecenia, a Grozny, è stata aggredita la giornalista Yelena Milashina, di Novaya Gazeta, e il suo avvocato, Alexander Nemov. I due erano a Grozny per seguire il processo a una dissidente. “Non dovete scrivere più” hanno intimato gli aggressori. Altra area instabile è il Medio Oriente. In Israele, la tensione non si abbassa dopo il raid contro basi di terroristi a Jenin, in Cisgiordania: 10 morti e 4.000 i civili in fuga, mentre il presidente dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen, chiede all’Onu di fermare le azioni dello Stato Ebraico. Ieri a nord di Tel Aviv un attentato che è stato rivendicato da Hamas: il responsabile, che ha travolto con l’auto e accoltellato otto persone – due sono gravi – in attesa alla fermata dell’autobus, è stato ucciso da un cittadino armato. Sulla situazione in Cisgiordania leggeremo una testimonianza della scrittrice Manuela Dviri.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Schlein porta il PD a Ventotene. Elly Schlein è stata in visita a Ventotene, isola di confino dove fu siglato l’omonimo manifesto del federalismo europeo, per riunire la segreteria di partito. Schlein ha anche omaggiato le tombe di Altiero Spinelli e Luciano Bolis, per poi inaugurare un nuovo circolo del partito.

Lampedusa, il no di Piantedosi al centro permanenza migranti. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha visitato il centro di accoglienza di Lampedusa insieme alla commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson. Il ministro ha smentito la creazione di un centro di trattenimento stabile sull’isola. Intanto, proseguono gli sbarchi: dalla notte scorsa sono 141 i nuovi arrivi.

Bosco dello Sport a Venezia, stanziati 93,5 milioni di euro. Il governo finanzierà l’area del Bosco dello Sport a Venezia. Si tratta di un’ampia zona degradata della città veneta, per un intervento che prevede una superficie verde di quasi 79 ettari. Lo stadio e il collegamento Tessera-aeroporto sarà invece a carico del Comune di Venezia. Ampia soddisfazione dei firmatari, i ministri Piantedosi, Fitto e Giorgetti e dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Il capogruppo alla Camera di Alleanza Verdi-Sinistra, Luana Zanella esprime assoluta contrarietà al progetto di Venezia: “spreco assoluto di risorse pubbliche in un Paese allo stremo. Ricorreremo in ogni sede”.

Dopo l’addio di Cartabianca, attesa per i palinsesti Mediaset. Saranno presentati in serata i nuovi palinsesti di casa Mediaset. C’è curiosità per conoscere ufficialmente il coinvolgimento di Bianca Berlinguer dopo il suo addio alla Rai di ieri, dopo 34 anni di attività. Intanto, sono stati già presentati i palinsesti di Sky, che quest’anno festeggia i suoi 20 anni in Italia.


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Siccità, l’Italia senza acqua che si affida ai rabdomanti

Di Maddalena Lai

“Il fiume Po è il fiume più grande d’Italia”. È una delle poche cose apprese a scuola che sopravvive nella memoria di qualunque studente anche a distanza di anni. Eppure, ad aprile 2023, il Po è quasi completamente asciutto dopo mesi di siccità, che affligge l’intera penisola, ma che, al nord, non è alleviata neanche dalla più leggera pioggerellina. Anche se le anomale alluvioni delle ultime settimane in Emilia-Romagna sembrano aver mutato leggermente questo quadro. Vere e proprie anomalie stagionali, sintomatiche di un’emergenza climatica sempre meno trascurabile, che mette in difficoltà soprattutto il settore agroalimentare, che, nel 2022, solo in export fuori dall’Unione europea è valso 26 miliardi. La situazione è così grave da aver spinto il governo a nominare un commissario straordinario contro la siccità. In questo contesto pare siano sempre più le imprese e gli agricoltori che, alla disperata ricerca d’acqua, si rivolgono ai rabdomanti, persone esperte, per l’appunto, di rabdomanzia.

(continua a leggere)


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