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“Stato terrorista”. Anche Zelensky va processato per crimini e attentati

23 Maggio 2023

Uno studioso libero è un tipo antropologico che non ricorre mai al doppiopesismo giacché sente il dovere morale di insegnare ai giovani il valore della verità. Se uno studioso libero condanna Putin per la sua guerra illegale contro l’Ucraina, condanna anche la guerra illegale degli Stati Uniti contro l’Iraq, di cui ricorre il ventesimo anniversario, che ha causato la morte di 600.000 civili iracheni. Se condanna la dittatura di Kim Jong-un in Corea del Nord, condanna anche la dittatura di Netanyahu sui palestinesi nei Territori occupati. Se condanna la strage dell’Isis del 13 novembre 2015 a Parigi, condanna anche la strage di Haditah perpetrata dai soldati americani il 19 novembre 2005 in Iraq giacché, sotto il profilo etico e nelle modalità di esecuzione, la strage di Haditah è identica alla strage dell’Isis al Bataclan e di al Qaeda contro Charlie Ebdo. Questo dovere della verità è tanto più urgente nei professori universitari giacché l’Università rappresenta la vetta del sapere. Uno studente non deve mai sospettare che il proprio professore nasconda alcuni fatti storici in televisione per paura di essere colpito nella carriera dal rettore.

Oggi gli studiosi liberi in Italia scarseggiano perché molti dipartimenti di Scienza politica sono stati sottomessi e assorbiti nel codice binario del potere politico, come direbbe Niklas Luhmann. Il codice scientifico è vero/falso; quello politico è potere/non potere. Con le dovute eccezioni, la politica non rispetta la verità, ma il potere stesso. Chi ha potere è rispettato; chi non ne ha è calpestato. Nessun professore universitario contribuisce a costruire un mondo migliore dialogando con gli studenti mediante il codice politico. I rettori che censurano i risultati delle ricerche sulla guerra degli studiosi liberi sono la prova della sottomissione dell’Università alla politica che oggi affligge la libertà di espressione.

La nostra libertà è in pericolo dal giorno dell’invasione russa. Questo pericolo proviene soprattutto da quei rettori che concepiscono il loro incarico provvisorio come un trampolino di lancio per le loro carriere future bisognose del sostegno dei governi. Alcuni di loro, assetati di potere e di denaro, bussano a tutte le porte per ottenere un posto in qualche importante consiglio di amministrazione piuttosto che tornare in aula come “semplici” docenti e chiedono alle lobby che promuovono le guerre la giusta ricompensa.

Molti cittadini pretendono che i partiti politici difendano la società libera senza rendersi conto che il vero baluardo della libertà è l’Università. Mai come oggi i professori hanno avuto tanto timore di esprimersi per paura di avere le carriere distrutte o di essere isolati e censurati. Una paura così esasperata tra i professori universitari non si era mai verificata nella storia dell’Italia repubblicana se non durante gli Anni di piombo.

Il codice scientifico impone una domanda: Zelensky è un criminale meritevole di un mandato di cattura della Corte penale internazionale? Molti fatti documentati inducono a ritenere che sia tale. Il suo capo dei servizi segreti militari, Kirill Budanov, ha dichiarato che Kiev è artefice di una campagna di attentati terroristici contro blogger e giornalisti invisi a Zelensky. Un fatto noto da tempo che oggi riceve conferma ufficiale. Uno studioso che condanni Putin per l’uccisione di Litvinenko condanna anche Zelensky per l’uccisione di Darya Dugina che, secondo la Casa Bianca, è stata assassinata dal regime di Zelensky. Nessuno costruirà un mondo migliore nella menzogna. La verità è il presupposto della giustizia.

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