Il Fatto di domani. Altro che le opposizioni: sulle riforme Meloni deve mettere d’accordo i suoi. In marcia per la pace: domani la staffetta per l’umanità

Di Il Fatto Quotidiano
7 Maggio 2023

LE RIFORME AGITANO LA MAGGIORANZA, QUASI QUANTO IL TAVOLO CON LE OPPOSIZIONI. IL RITORNO DI B. (E DEI COMUNISTI). Si avvicina l’appuntamento di martedì, quando la premier incontrerà, alla Camera, i leader dei partiti d’opposizione. Al centro degli incontri, che si concluderanno con il primo faccia a faccia tra Meloni e Schlein, il tema delle riforme costituzionali, su cui il centrodestra ha puntato la campagna elettorale. Il tavolo sarà quello delle grandi occasioni: ad accogliere la minoranza ci saranno anche i vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani; la ministra per le Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati (che, come vedremo, non ha fatto mancare le sue rimostranze); il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani; i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari; e il costituzionalista Francesco Saverio Marini. Il governo sa di aver bisogno di ampio consenso. Il problema è che all’interno della stessa coalizione le posizioni sono molto divise e gli animi accesi. In particolare sulla questione autonomia, su cui la premier deve tenere a bada il Carroccio. Stamattina non le ha mandate a dire alla Lega, dalla convention milanese di Forza Italia, neanche il governatore siciliano Renato Schifani: “Mi hanno dato del traditore perché mi sono assunto la responsabilità di dire che si sono fatti passi in avanti rispetto al testo iniziale per cui abbiamo detto sì. Ma questo non significa che sia un sì definitivo”, ha spiegato. Proprio all’appuntamento di FI si è presentato, con un videomessaggio registrato ieri dal San Raffaele, Silvio Berlusconi. Visibilmente affaticato, l’ex cavaliere ha affrontato i soliti discorsi, dai comunisti ai politici di professione alla pressione fiscale, sottolineando poi il ruolo del partito all’interno del governo. Anche questo un segnale a Meloni. Sul Fatto di domani vedremo quali sono gli scogli più appuntiti per il governo e, a proposito di riforme, sentiremo l’ex ministro, Stefano Patuanelli.


LE FAMIGLIE SOFFRONO, I BANCHIERI GONGOLANO. I numeri sono impietosi. “Con questo ennesimo rialzo del costo del denaro, saranno inevitabili ulteriori innalzamenti dei tassi d’interesse su tutti i tipi di finanziamento”: lo ricorda la Federazione autonoma bancari italiani, secondo cui le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa. Nel corso del 2022, i tassi di interesse sui prestiti sono notevolmente aumentati e nuovi incrementi sono inevitabili, con il costo del denaro salito al 3,75%. Comprare un’automobile a rate, per esempio un modello da 25.000 euro, potrebbe costare, nel caso di un finanziamento decennale a un tasso del 12,7%, oltre 8.200 euro in più rispetto al 2021. Per quanto riguarda i nuovi mutui, le rate di quelli a tasso fisso sono destinate a raddoppiare, mentre per quelli a tasso variabile il rimborso mensile dovrebbe salire del 50-60%. In questo scenario quasi apocalittico, però, c’è pure chi festeggia: ieri Banca Intesa ha svelato di aver raddoppiato gli utili trimestrali e che chiuderà il 2023 con 7 miliardi di utili. E, come vedremo sul giornale di domani, non è la sola. Oggi a Bologna sono scesi in piazza Cgil, Cisl e Uil, per chiedere un cambio delle politiche sul lavoro del governo. L’ipotesi di uno sciopero generale, al momento, è però esclusa. Alla manifestazione è arrivata anche Elly Schlein, che è stata contestata da un piccolo gruppo di sindacalisti Uil.


L’UCRAINA E LA LOTTA INTERNA PER IL POTERE, TRA ACCUSE DI FOSFORO E ATTENTATI. “A Bakhmut, nel tentativo di cancellare la città dalla faccia della Terra, i russi hanno usato munizioni al fosforo e incendiarie”: le Forze Speciali dell’Ucraina, che hanno fornito anche un video al giornale Ukrainska Pravda, sono tornate ad accusare Mosca di utilizzo di armi chimiche. Invece, dopo una iniziale smentita, il comandante dell’aeronautica di Kiev ha confermato che un missile ipersonico Kinzhal è stato abbattuto sui cieli della capitale, la notte del 4 maggio, dal sistema antimissilistico statunitense Patriot. Sul giornale di domani, oltre agli aggiornamenti dal campo, analizzeremo un caso esemplare che testimonia la lotta di potere interno all’apparato ucraino. Sul fronte russo, invece, oggi si registra un attentato nel quale è rimasto ferito gravemente lo scrittore ultra-nazionalista Zakhar Prilepin: la sua auto è stata fatta saltare in aria lungo un’autostrada in una zona isolata a 80 chilometri da Bor, nella regione di Nizhny Novgorod. Il suo autista ha perso la vita.


IN MARCIA PER LA PACE: DOMANI LA STAFFETTA PER L’UMANITÀ. Oltre 4.000 chilometri, un filo rosso che unirà tutta l’Italia, dalla Valle d’Aosta a Lampedusa, dove concluderà la manifestazione Michele Santoro. La sua associazione, Servizio Pubblico, insieme con la Compagnia dei Cammini che ha studiato il percorso, porterà in strada migliaia di persone, unite nel dire basta all’invio di armi a Kiev. All’iniziativa parteciperanno personalità del mondo della politica, dello spettacolo e del giornalismo: tra loro Giuseppe Conte, Carlo Rovelli, Alessandro Barbero, Fiorella Mannoia ed Elio Germano. Il Fatto Quotidiano sarà presente alla marcia con il direttore, Marco Travaglio, la vicedirettrice, Maddalena Oliva, e poi Tomaso Montanari e Vauro. Qui tutte le informazioni per partecipare.


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