Protesta e repressione

Statue bendate per aprire gli occhi sul clima: pugno duro delle forze dell’ordine

Riachio carcere - Gli attivisti hanno coperto gli occhi ai monumenti in diverse città del mondo. Chiedono che chi è al potere non distolga lo sguardo da quelli che sono i fatti scientifici, come dimostra l'ultimo rapporto dell'IPCC. ma dopo la manifestazione in Italia un attivista 21enne è stato denunciato: rischia dai 2.500 ai 15.000 euro di multa e la reclusione da 2 a 5 anni

Di Scientist Rebellion ed Extinction Rebellion
18 Aprile 2023

Domenica scorsa, come ogni Domenica da quasi un mese, scienziati e ribelli dei movimenti Scientist Rebellion ed Extinction Rebellion hanno bendato decine di statue in tutto il mondo. Le bende sugli occhi delle statue sono accompagnate da cartelli con le scritte “Dite la verità” e “Non essere cieco sulla crisi climatica, apri gli occhi ed agisci”. Attraverso questa azione, gli attivisti chiedono che chi è al potere non distolga lo sguardo da quelli che sono i fatti scientifici. L’ultimo rapporto dell’IPCC rende dolorosamente chiaro che la crisi climatica e il disastro ecologico minacciano la nostra stessa esistenza e richiedono un’azione immediata ben al di là di quanto si stia facendo attualmente. Per questo motivo, diverse statue in Italia, Svezia, Francia, Germania, Belgio, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Regno Unito sono state bendate con l’intento di richiamare i Governi e le istituzioni al loro dovere, ovvero la tutela dell’ambiente quindi della salute dei propri cittadini.

Il pugno duro

Successivamente all’azione svoltasi domenica 16 Aprile, le autorità hanno prontamente rimosso le bende da tutte le statue presenti nelle varie città. Tuttavia, in mattinata del 17 Aprile, Mattia Morandotti, 21enne di Vercelli, è stato raggiunto presso la sua abitazione dalle forze dell’ordine che lo hanno scortato presso la stazione di polizia dove gli è stata notificata una denuncia secondo l’Art 518 del codice penale, che prevede dai 2500 ai 15000 euro di multa oltre che la reclusione da 2 a 5 anni. Una denuncia di questa entità risulta spropositata verso un giovane cittadino senza precedenti e anche verso una tipologia di azione che non danneggia né imbratta, ma semplicemente prevede di porre una benda sugli occhi di una statua con l’intento di ribadire l’allarmante messaggio lanciato dagli scienziati di tutto il mondo.

Picco di emissioni di CO2 prima del 2025

Il 20 Marzo, un nuovo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l’agenzia delle Nazioni Unite che mappa i rischi del cambiamento climatico, ha riportato dati estremamente allarmanti. Seguendo la traiettoria attuale, stiamo mettendo in gioco un futuro vivibile per tutte le persone sulla Terra, scrive l’IPCC. Le emissioni di CO2 devono raggiungere il loro picco prima del 2025, e poi continuare a scendere, se vogliamo limitare il riscaldamento globale a “solo” 1,5 / 2 gradi rispetto al periodo pre-industriale. Il report conclude che attualmente si sta facendo troppo poco per ridurre sufficientemente le emissioni.

Domenica delle statue

Scientist Rebellion ed Extinction Rebellion hanno iniziato da 4 settimane questa tipologia di azione a livello globale, ed ora per la prima volta anche in Italia, utilizzando la statua di James Joyce situata a Trieste e il monumento ad Antonio Vivaldi a Venezia. E’ stata chiamata “Domenica delle statue”. Questa è la quarta domenica di azione globale, e molte altre ne seguiranno.

Le statue sono simboli iconici che si possono trovare in ogni luogo del mondo e rappresentano un ottimo tramite per comunicare con il pubblico e con le persone che detengono il potere, esortandoli a guardare in faccia alla realtà e avere il coraggio di agire immediatamente. I governi, i politici, i media e le persone che detengono il potere non hanno (colpevolmente) ascoltato gli avvertimenti della comunità scientifica degli ultimi decenni e le emissioni hanno continuato ad aumentare. Citando le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: “Stiamo guidando sull’autostrada verso l’inferno climatico con il piede premuto sull’acceleratore” e ancora “gli attivisti climatici sono a volte presentati come pericolosi radicali, ma i veri pericolosi radicali sono coloro che stanno aumentando le emissioni. Investire in nuove infrastrutture per i combustibili fossili è moralmente e economicamente una follia.”

Nota: il Climate Energy Fund sostiene le iniziative di Scientist Rebellion mirate alla sensibilizzazione, alla formazione, allo sviluppo di capacità e al settore educativo. Il Climate Emergency Fund sostiene il reclutamento, la formazione, il rafforzamento delle capacità e gli sforzi educativi di Scientist Rebellion.

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