Il Fatto di domani. Mannaia sui fondi e via crucis per ottenerlo: il Reddito di Meloni si chiama Mia. L’analisi di Chiara Saraceno al Fatto

Di FQ EXTRA
6 Marzo 2023

Ascolta il podcast del Fatto di domani

IL NUOVO REDDITO DI MELONI: MENO SOLDI E A MENO PERSONE. IL MINISTERO FA MARCIA INDIETRO SULLA BOZZA. Sta prendendo forma il piano del governo per cambiare (anzi, disgregare) il Reddito di cittadinanza. Il Corriere della sera ha anticipato una bozza stamattina. Rispetto alla retorica da campagna elettorale il piano è più moderato. Non viene toccato il principio di un reddito minimo per le categorie svantaggiate: del resto, come ha ricordato il presidente Inps Pasquale Tridico è una misura prevista dall’Ue. Però si taglia la platea dei beneficiari e somme erogate. L’attuale RdC, che si potrà richiedere ancora fino al 31 agosto 2023 e comunque potrà essere erogato al massimo solo fino a fine anno. Da settembre, il sussidio cambierà nome e diventerà Mia, “Misura di inclusione sociale”. Il nuovo sistema si basa sulla distinzione netta tra occupabili e non occupabili. Si considerano non occupabili le famiglie con over 60, minori o disabili a carico. Per loro di fatto cambia poco: il sussidio resta di 500 euro per massimo 18 mesi continuativi. Gli occupabili, invece, ossia i percettori senza categorie critiche, avranno solo 375 euro per massimo un anno. Secondo il governo, in questo modo si trasformerà un sussidio in politica attiva, come ha detto il leghista sottosegretario all’Economia Federico Freni. Cambieranno anche altri criteri, come gli anni di residenza e l’Isee (ridotte entrambe le soglie). Il ministero del Lavoro ha precisato che questa è solo una bozza e che non c’è stato ancora alcun confronto né con il Consiglio dei ministri né con gli enti competenti. Sul Fatto di domani analizzeremo comunque la logica dietro queste misure, discutendone anche con la sociologa Chiara Saraceno. Analizzeremo le difficoltà della distinzione tra occupabili e non occupabili, segnalando anche che la riforma non modifica minimamente le politiche attive. La Cgil fa sapere che a una prima lettura non apprezza le modifiche. Tridico ha detto che “è un errore toglierlo a chi non trova lavoro”. Su FQ Extra è disponibile uno speciale multimediale sul reddito e la povertà in Italia con grafici, video e podcast: si intitola Abbasso la povertà.


NAUFRAGIO, MATTARELLA CHIEDE “SCELTE CONCRETE”, PARLA ANCHE IL PAPA. E IL GOVERNO SPOSTA IL CDM A CUTRO. Servirà ancora una settimana circa per istruire l’incidente probatorio chiesto dai pm di Crotone per cristallizzare le testimonianze di nove superstiti del naufragio di Steccato di Cutro, dove il 26 febbraio sono morti almeno 70 migranti (tra cui 16 minori). L’ultima vittima accertata è un bambino afghano di 5 anni e mezzo. Parallelamente, la procura di Roma ha aperto un fascicolo conoscitivo (senza indagati né ipotesi di reato) che dà seguito all’esposto di alcuni parlamentari di Verdi e Sinistra che chiede di valutare eventuali responsabilità del governo. Sulla tragedia è intervenuto di nuovo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, stavolta per esortare la politica italiana ed europea a trasformare il cordoglio in scelte concrete, operative. Una portavoce della Commissione europea ha risposto a distanza che è prioritario affrontare le cause della migrazione. Bruxelles fa anche sapere che risponderà presto alla lettera sul tema inviata dalla premier Meloni un giorno dopo il naufragio. Dal Vaticano arriva invece una netta presa di posizione a favore dell’accoglienza: prima il presidente della Cei Matteo Zuppi, che afferma che migrare è un diritto, poi lo stesso Papa Francesco, che in un messaggio auspica “un rinnovato impegno nel favorire lo spirito dell’accoglienza e della solidarietà”. L’interesse del governo ad azioni concrete si misurerà in parte domani, quando il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi riferirà alla Camera sui fatti e le accuse di mancato soccorso. Per il momento Palazzo Chigi ha annunciato che il prossimo Cdm si svolgerà a Cutro giovedì pomeriggio.


IL DOPPIO FRONTE DI SCHLEIN, TRA TERZO POLO E M5S. Dopo il bagno di folla della manifestazione di sabato a Firenze, Elly Schlein prova a bilanciare aprendo alla collaborazione con Matteo Renzi e Carlo Calenda. È questo uno dei punti emersi dall’intervista di ieri data dalla nuova segretaria del Pd alla trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa su Rai3. Su temi concreti alcune battaglie possiamo farle insieme, ha detto Schlein, riferendosi non solo al M5S di Giuseppe Conte ma anche al sedicente Terzo Polo. Che oggi però si mostra poco interessato all’offerta. Calenda puntualizza che “non c’è pregiudiziale, se le battaglie sono giuste si fanno insieme”, Renzi è più netto: Schlein si contende con Conte la fetta minoritaria della sinistra, è la sintesi consegnata dal senatore di Rignano. Siamo un’altra cosa, rincara anche Ivan Scalfarotto, che parla di “visibile divaricazione tra la linea del Pd e quella del Terzo Polo sul piano della cultura politica”. Dall’altro lato, rispetto al M5S resta una distanza evidente sulla guerra in Ucraina. Schlein ieri ha confermato la linea dell’invio di armi, Conte oggi prende atto della divergenza in politica estera. La segretaria dem, però, come vedremo sul Fatto di domani dovrà affrontare anche il fronte interno. Nel partito infatti si guarda con ansia alla riunione del 12 marzo che ufficializzerà la nuova leadership e darà il via alla spartizione dei posti. Stefano Bonaccini oggi ha detto che l’onere della proposta adesso spetta alla vincitrice delle primarie, premurandosi di ricordare che per lui hanno votato quasi la metà degli elettori ai gazebo e degli iscritti nei circoli.


UCRAINA, IL FRONTE DI BAKHMUT. KIEV HA UN NUOVO RESPONSABILE CORRUZIONE. La città di Bakhmut è fronte di battaglia e di polemiche. Sul campo la guerra infuria da mesi, da giorni i russi rivendicano di essere vicini alla conquista e sui media emerge una frattura tra il leader ucraino Zelensky e il comandante in capo delle forze armate di Kiev. Il generale avrebbe suggerito già qualche settimana fa una ritirata tattica per risparmiare forze e risorse, come riporta il giornale tedesco Bild, ma Zelensky avrebbe rifiutato energicamente. Tanto che oggi l’esercito ucraino ha detto di aver rafforzato le difese in città. Per il ministro della Difesa Usa Lloyd Austin la battaglia “è più simbolica che strategica”. Ma è un dato di fatto che costi vite di militari e civili e consumi munizioni. Su questo anche i russi, non solo Kiev, si mostrano sensibili. Il comandante della brigata Wagner sul fronte, Prigozhin, lamenta ritardi di due settimane nella consegna di nuove munizioni da parte di Mosca e parla a questo proposito di tradimento. Per Kiev un aiuto arriverà invece dal consiglio informale di Difesa Ue, che si apre domani a Stoccolma e discuterà di acquisto di munizioni di artiglieria a sostegno dell’Ucraina. Sul Fatto di domani leggerete anche un profilo del nuovo responsabile dell’ufficio per l’anticorruzione ucraino. Si tratta di Semen Kryvonos, in passato a capo della sovrintendenza all’urbanistica.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Renzi perde la causa contro il Corriere. La giudice: “basta usare i tribunali come un bancomat”. Per la seconda volta in poche settimane, il Tribunale civile di Firenze ha bocciato una richiesta di risarcimento danni sporta al giornale milanese dall’ex premier, condannandolo a risarcire le spese processuali per 16 mila euro. Nella sentenza il giudice Susanna Zanda scrive che la somma pretesa, “al di là dell’infondatezza della domanda, ha una palese e ingiustificata carica deterrente, specie ove collocata nell’alveo di iniziative volte ad usare il Tribunale civile come una sorta di bancomat dal quale attingere somme per il proprio sostentamento”.

Cospito torna in ospedale. L’anarchico al 41 bis è stato di nuovo ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano. “Non assumendo più gli integratori la sua situazione è tornata ad essere a rischio”, riferiscono fonti accreditate.

Messina Denaro, la sorella non risponde al gip. Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Rosalia Messina Denaro, la sorella maggiore del boss arrestata venerdì per associazione mafiosa.

Visconti contro Fellini. Abbiamo letto La bella confusione di Francesco Piccolo, romanzo non-romanzo sulla rivalità tra i due pilastri della storia del cinema italiano attraverso i loro film e i “loro” attori.


OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO ECONOMICO

FT. Clima, tasse, salute. Cosa prevede l’Inflation Reduction Act Usa

di Emiliya Mychasuk

Gli Stati Uniti sono storicamente il maggior produttore di emissioni di gas a effetto serra e rimangono il secondo maggior emettitore su base annua dopo la Cina, pur avendo raggiunto il picco nel 2007. Secondo gli esperti, il pacchetto di aiuti fiscale per il clima detto Ira, varato dal presidente Joe Biden, ridurrà le emissioni degli Usa del 40% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030, dando perciò un contributo significativo contro il riscaldamento globale e facendo un passo importante verso l’obiettivo di ridurre delle emissioni americane del 50-52%, rispettando così l’accordo di Parigi. Prima dell’IRA, la riduzione delle emissioni prevista era di appena il 30%.

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