FrancoTiratore

Gesù, se rinasco voglio essere un “inesigibile”

1 Dicembre 2022

Martedì sera, mentre guardavo Otto e Mezzo, ho avuto un’illuminazione. Avete presenteThe Blues Brothers, con John Belushi che, in chiesa, come rapito da un soffio divino balbetta “la band, la band”, e allora il predicatore James Brown comincia a gridare “tu hai visto la luce, tu hai visto la luce!”? Be’, una cosa del genere. È stato quando Marco Travaglio parlava dell’enorme perdita per lo Stato in conseguenza della cosiddetta rottamazione delle cartelle. E la cosa m’indignava, come dovrebbe indignare tutti i contribuenti onesti, quando Alessandro Sallusti ha rivelato: “Ma sono crediti inesigibili”. Ecco, in quel preciso momento, come per un benefico flash, ha cominciato a balbettare la parola “inesigibile”, e mi sembrava che Sallusti (che purtroppo non ha la voce di James Brown) mi dicesse: “Tu hai visto la luce!”. Secondo il dizionario Treccani, “dicesi inesigibile quel credito di cui per qualche motivo non sia possibile la riscossione”.

Prendiamo il cittadino A e il cittadino B, entrambi hanno ricevuto una contravvenzione per un divieto di sosta. Il primo corre trafelato alla Posta e, spesso dopo lunga attesa allo sportello, riesce a saldare la multa senza mora aggiuntiva. Al secondo, invece, capita di dimenticare l’odiosa notifica in un cassetto, e chissenefrega. Passano sette anni e nel malvagio universo giustizialista, quello che punisce gli evasori, il chissenefrega avrebbe nel frattempo prodotto, per partenogenesi, una gigantesca mora. Senonché, niente paura, arrivano i nostri, ovvero il governo Meloni, che procede spedito alla rottamazione (un termine così incisivo e pragmatico non lo udivamo dai tempi del virile Pd renziano). Così il debituccio puff, scompare, sulla base di due semplici assunti: trascorso tanto tempo non è più possibile la riscossione che, ci spiega James Brown Sallusti, costerebbe allo Stato più dell’eventuale importo riscosso.

Non è meraviglioso? Infatti non è vero che sono inesigibili: c’è scritto nella Relazione tecnica che per lo stralcio valuta un costo per l’Erario di 730 milioni. Un vero luna-park dell’evasione che, apprendiamo, per la lungimirante Lega di Salvini avrebbe dovuto cancellare tutte le cartelle fino a 5.000 euro. Purtroppo (non si può avere tutto) la destra rigorista ha imposto che lo stralcio si fermasse ai ruoli affidati fino al 2015 e fino a 1.000 euro per cartella. “Basta però avere più cartelle, ciascuna non superiore a 1.000 euro – Iva, Irpef, multe – e il tetto è superato” (Repubblica). Gesù, ti prego, se rinasco fammi inesigibile.

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