Il Fatto di domani. Governo a bagno nella vodka: B. resta putiniano e Tajani salva la poltrona. Il Regno è Unito contro Truss: dimissioni con figuraccia

Di FQ Extra
21 Ottobre 2022

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MELONI NON CEDE A B.: VERSO IL GIURAMENTO. La reazione di Kiev all’audio con le parole sulla guerra in Ucraina pronunciate ieri da Berlusconi è arrivata con un tweet del consigliere di Zelensky Podolyak: “Qualsiasi crisi apre la strada ai leader veri. Mentre Berlusconi è sotto l’effetto della vodka di Putin, Giorgia Meloni dimostra quali sono i veri principi”. Un buon endorsement per il governo della leader di FdI. Che il giorno dopo il terremoto è ancora salda al comando. Anche se negli ultimi tre giorni ha vissuto in apnea, come vedremo sul Fatto di domani, ora la sua stretta sulla lista dei ministri è sempre più marcata. Sarà lei a fare la sintesi. Oggi lo riconosce l’alleato minore Maurizio Lupi, di Noi Moderati, per cui il nuovo governo dovrebbe giurare già domani sera. B., comunque, non rinuncia al suo posto a tavola e scrive sui social, come niente fosse: “il centro-destra è fatto di tre forze politiche, ognuna delle quali è numericamente e politicamente essenziale alla vita del futuro governo”. Per avere la certezza definitiva, però, occorrerà aspettare che la delegazione di centrodestra varchi la soglia del Quirinale, unito. Secondo la prassi istituzionale, oggi Mattarella ha ricevuto i presidenti di Camera e Senato, poi i leader dei partiti delle coalizioni perdenti, dal più piccolo al più grande. Azione e Italia Viva, con Calenda, hanno confermato che saranno all’opposizione. Renzi non c’era alle consultazioni perché impegnato all’estero. A chiudere gli incontri della giornata il Pd e il M5S. Conte ha espresso a Mattarella forte perplessità per la nomina di Tajani agli Esteri, per via delle parole del leader di FI.


BERLUSCONI PUTINIANO D’ITALIA. TAJANI RECUPERA IN CORNER. In Forza Italia oggi è il giorno delle toppe. Il primo a ritrattare è stato proprio l’autore delle dichiarazioni esplosive su Putin e la guerra. Berlusconi ieri sera con un post e stamattina con un’intervista al Corriere ha sottolineato lo schieramento atlantico dei suoi governi e del suo partito. Il grosso del lavoro oggi era affidato ad Antonio Tajani, che si giocava la poltrona del ministero degli Esteri, e che oggi si è presentato a Bruxelles al pre-vertice del Partito popolare europeo come fosse di fronte a un tribunale. Il coordinatore di Forza Italia si è speso molto per correggere le dichiarazioni di Berlusconi e confermare agli osservatori internazionali la posizione “a favore della Nato e dell’Europa e contro l’inaccettabile invasione russa dell’Ucraina”. E ha assicurato di pronunciare queste parole su mandato di Berlusconi, “molto dispiaciuto per questo incidente”. Ma lo stesso leader poi ha fatto sapere che le parole di Tajani rispecchiano perfettamente il suo pensiero. Un assist arriva dal presidente del Ppe Weber: “Sono felice che Antonio Tajani sia qui, lui è la garanzia dell’atlantismo di Fi”. In questa narrazione edulcorata, il rapporto tra B. e Putin viene derubricato a una questione personale. Un’amicizia affettuosa come la descrive il Caimano. Sul Fatto di domani vedremo però che c’è molto di più che l’affetto tra i due leader, con una rassegna storica di relazioni durate più di 20 anni.


LA METEORA LIZ TRUSS, DIMESSA DOPO UN MESE E MEZZO. Getta la premier britannica, dopo 44 giorni da incubo e una sequela di errori e abbandoni in corsa da parte di esponenti del suo governo, in carica dal 5 settembre dopo l’addio di Boris Johnson. Quello di Truss è il mandato più breve della storia britannica. Lo scivolone più importante sul piano di taglio di 45 miliardi di tasse per i più ricchi, abbandonato in extremis dopo la reazione molto negativa dei mercati e il crollo della sterlina. Il voto per la successione si terrà entro la prossima settimana e tra i favoriti ci sarebbe lo sfidante di Truss alle primarie tory, Rishi Sunak, ma per i media britannici potrebbe tornare in pole anche lo stesso BoJo, che è rientrato in anticipo dalle vacanze. I laburisti chiedono elezioni anticipate. Si guarda con apprensione alla reazione delle Borse, anche se il listino di Londra oggi è rimasto piatto. Da Washington si ostenta serenità: Biden dice di non essere preoccupato della situazione e assicura che la “special relationship” tra Uk e Usa continuerà a prescindere dal successore. Il Paese però va incontro a una grave crisi politica, di cui delineeremo i contorni sul Fatto di domani. L’Economist ha paragonato la situazione britannica alle turbolenze della politica italiana.


POLVERE DI UE AL VERTICE SUL GAS. LA GERMANIA BALLA DA SOLA. Dall’altro lato della manica intanto, a Bruxelles, si continua a discutere di energia e prezzo del gas. Il price cap si allontana: Germania e Paesi Bassi non cambiano posizione. per paura di uno squilibrio delle forniture. Il summit impegnerà i leader europei fino a domani, ma difficilmente le fratture si potranno ricomporre. Una piccola bordata a Berlino l’ha data il presidente francese Macron, che ha parlato di “isolamento” della Germania e sottolineato che serve unanimità nell’Ue contro il caro energia. Sul Fatto di domani faremo un aggiornamento sulle varie posizioni in campo, ma soprattutto vedremo che, complici ritardi e veti incrociati, la partita della trattativa europea finirà passerà di mano da Mario Draghi a Meloni e al ministro degli Esteri che nominerà. A Bruxelles si discute anche di Ucraina. Da Kiev arriva la preoccupazione per una nuova offensiva russa condotta dalla Bielorussia, dopo la segnalazione di movimenti militari. Tutto questo mentre il Cremlino continua a minacciare la Nato, oggi con una dichiarazione del ministro degli Esteri Lavrov, che sostiene che l’Alleanza sta sfiorando “la pericolosa linea dello scontro militare diretto con la Russia”. A Milano invece è stato arrestato su richiesta degli Stati Uniti un imprenditore russo figlio di un governatore regionale, accusato di aver eluso le sanzioni sulla fornitura di prodotti petroliferi.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Piombino, corteo contro il rigassificatore. Migliaia di persone hanno sfilato contro il progetto del rigassificatore, alla vigilia della conferenza dei servizi che potrebbe dare il via libera all’opera. Il sindaco ha ribadito la contrarietà alla nave di Snam.

Covid, i dati di oggi. Il bollettino di oggi riporta 40.563 nuovi casi e 84 morti. Il tasso di positività al 17,7%.

Spielberg racconta Spielberg. Alla Festa del cinema di Roma in anteprima The fabelmans, film autobiografico del regista premio Oscar, in sala da novembre. Abbiamo visto anche La stranezza di Roberto Andò, con Toni Servillo, e Armageddon Time di James Gray con Anthony Hopkins e Anne Hathaway


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