Il Fatto di domani. Ucraina, gli interessi della ricostruzione (a guerra ancora in corso). “Assange non è solo”: intervista a Stella Moris

Di FQ EXTRA
5 Luglio 2022

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“ASSANGE NON È SOLO”: INTERVISTA A STELLA MORIS. SU FQ IL PODCAST DI STEFANIA MAURIZI. Venerdì gli avvocati difensori di Julian Assange hanno depositato all’Alta Corte di Londra l’istanza di ultimo appello contro il decreto di estradizione negli Usa emesso a metà giugno dalla ministra dell’Interno britannica Priti Patel. Il ricorso non può riguardare il merito, ma questioni procedurali e deve prima superare un giudizio di ammissibilità, atteso a giorni. Il giornalista australiano rischia fino a 175 anni di prigione negli Usa e per ora resta recluso nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, vicino Londra. Domenica ha compiuto 51 anni; sul Fatto di domani racconteremo l’evento organizzato dalla compagna Stella Moris per l’occasione, allo scopo di raccogliere sostegno per la sua liberazione. Leggerete inoltre una lunga intervista proprio alla compagna di Assange fatta da Stefania Maurizi e Maddalena Oliva. Su FQ Extra Maurizi ha realizzato un podcast esclusivo sulla storia della persecuzione degli Stati Uniti contro Assange. ASCOLTA LE PUNTATE.

MARMOLADA, A RISCHIO IL RESTO DEL GHIACCIAIO. È sceso a 5 il numero dei dispersi in seguito alla tragedia della Marmolada. Le vittime restano 7, come ieri. I feriti sono invece otto. Il sindaco di Canazei ha firmato un’ordinanza di chiusura totale del massiccio, perché c’è “il rischio di distacco della parte di serracco rimasta ancora pericolante sulla montagna”, come ha spiegato il capo del Soccorso alpino nazionale, Maurizio Dellantonio. Sul Fatto di domani racconteremo gli allarmi inascoltati che hanno riguardato il ghiacciaio. Nell’inserto ambientale Fatto for future di oggi, Elisabetta Ambrosi ha raccolto i pareri di alcuni esperti sulle politiche di prevenzione. Il giudizio è impietoso: “Il governo promette ma fa poco per il clima”.

ITA E LA VENDITA AI PRIVATI: UN BAGNO DI SANGUE PER I LAVORATORI. Il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Enrico Giovannini, ha convocato per domani un tavolo con le aziende che gestiscono gli aeroporti italiani, Enac ed Enav, per discutere della crisi dei voli che da settimane sta provocando ritardi, cancellazioni e molti disagi ai passeggeri, come sa chiunque abbia provato a viaggiare in questo periodo. I problemi riguardano essenzialmente gli scali del nord Europa. A giugno nel continente sono stati cancellati 11 mila voli, 70 mila se si inizia a contare da aprile. Le cause: un misto tra il boom della richiesta di prenotazioni e gli effetti di una massiccia politica di licenziamenti durante il periodo pandemico (manca oltre un terzo dei piloti, controllori e personale di terra). E a volte la situazione sfocia in scioperi, come quello di 12 giorni convocato dai lavoratori Ryanair in Spagna, quelli ripetuti negli aeroporti di Amsterdam e Parigi e quello previsto domenica 17 luglio in Italia. Mentre i prezzi aumentano. Il nostro Paese è stato parzialmente risparmiato dal caos voli, ma rischia di subire il contagio dall’estero, come ha ammesso oggi Giovannini, in audizione al Senato. Sul Fatto di domani seguiremo un’altra importante notizia di giornata sul trasporto aereo: la presentazione delle offerte di acquisto di Ita da parte delle cordate di compagnie stranieri, i cui termini scadevano oggi. Vedremo che per i lavoratori si preannuncia un bagno di sangue. Giornata nera anche per il trasporto cittadino: i tassisti di tutta Italia hanno indetto uno sciopero di 48 ore (dopo il fallimento del tavolo con il governo ieri) contro una norma del decreto Concorrenza che prevede la liberalizzazione del settore e l’ingresso delle multinazionali come Uber.

MEZZO GOVERNO IN VISITA DA ERDOGAN. L’ESECUTIVO SI RIMANGIA LA FIDUCIA SUL DECRETO AIUTI. In questo quadro, oggi mezzo governo italiano è andato in visita ad Ankara da Erdogan, per il terzo vertice intergovernativo italo-turco. Oltre a Draghi c’erano i ministri Luigi Di Maio (Esteri), Lorenzo Guerini (Difesa), Luciana Lamorgese (Interni), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) e Roberto Cingolani (Transizione ecologica). Sono stati firmati accordi di carattere commerciale, tra cui uno per la vendita di treni ad alta velocità ad Ankara, ma Erdogan ha dato una lista di questioni più pesanti: “Abbiamo rapporti militari, c’è collaborazione per gestire l’immigrazione. L’Italia per noi è molto importante anche sul piano energetico. Abbiamo parlato della Libia”, ha detto il presidente turco nella conferenza stampa. A Roma, intanto, il governo vuole rinunciare a mettere la fiducia sul decreto Aiuti, il cui esame è stato intanto rimandato a domani. La deadline per l’approvazione è il 15 luglio e il gesto dell’esecutivo può essere letto come un segnale di distensione in vista del faccia a faccia tra Draghi e Giuseppe Conte di domani pomeriggio (visto che il dl Aiuti contiene l’inceneritore di Roma).

UCRAINA, GLI INTERESSI DEL PIANO DI RICOSTRUZIONE. Boris Johnson ha confermato al presidente ucraino Zelensky che il Regno Unito invierà altre armi a Kiev nelle prossime settimane, in particolare 10 sistemi di artiglieria semoventi e munizioni vaganti. Johnson ripete il mantra per cui gli ucraini possono vincere la guerra. Sul campo si segnala però l’appello del sindaco di Sloviansk che ha chiesto ai cittadini rimasti di lasciare la città, dopo che i russi hanno intensificato i bombardamenti. La Russia fa sapere di aver aperto due corridoi nel Mar Nero e nel Mar d’Azov per facilitare l’esportazione di grano ucraino. Alla conferenza di Lugano per la ricostruzione dell’Ucraina, che oggi è alla giornata conclusiva, il premier di Kiev ha presentato una proposta di divisione del territorio in aree di influenza in cui i Paesi che sostengono l’Ucraina nella guerra dovranno concentrare gli investimenti. Il piano è aperto anche agli interessi dei privati, come vedremo sul Fatto di domani, dove leggerete anche la denuncia del sindaco di Irpin sulla mancanza di aiuti da parte del goerno centrale. Oggi sono stati firmati i protocolli di accesso alla Nato per Svezia e Finlandia.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Vaccini, la trasparenza sui contratti. Sono 132.274 nuovi vasi e 94 i morti nelle ultime 24 ore, con un tasso di positività al 28,5%. Aumentano i ricoveri con sintomi e le terapie intensive. Sul Fatto di domani intervisteremo la deputata europea che cita in giudizio la Commissione per aver oscurato i dati sui contratti sottoscritti con le farmaceutiche che producono i maggiori sieri anti-Covid.

Caso Messa, la ministra si giustifica. La ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, ha detto in un’intervista di avere la coscienza “molto, molto tranquilla” riguardo l’esposto sulla “spintarella” data a tre studentesse con incarichi diplomatici, che abbiamo raccontato sul Fatto. Domani il nostro fact-checking.

Caso Alpini, archiviata la denuncia. La procura di Rimini ha chiesto l’archiviazione delle indagini sulle molestie denunciate da una ragazza di venticinque anni durante l’adunata nazionale degli Alpini. Non sarebbe possibile identificare l’autore, secondo i pm. Il caso è solo una delle centinaia di segnalazioni raccolte dall’associazione femminista “Non Una di Meno” attraverso i social.


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