Il Fatto di domani. Il futuro di Di Maio e le armi a Kiev: i due nodi intrecciati per il M5S. Francia, l’effetto Macron è l’ascesa di Le Pen

Di FQ EXTRA
21 Giugno 2022

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“AMMONITO” MA NON ESPULSO, IL FUTURO DI DI MAIO. Esternazioni che distorcono la linea del Movimento, che non ha mai posto in discussione la collocazione dell’Italia nella Nato e nell’Ue, e gettano discredito sulla comunità 5S. Questa la sintesi della posizione assunta dal Consiglio nazionale del M5s, che si è riunito ieri sera fino a tarda notte, sulle critiche di Di Maio, diffidato dal ripeterle. Lo scontro oggi non si è placato: attraverso il suo portavoce, il ministro degli Esteri ha fatto sapere di essere “stanco degli attacchi” (che però è lui ad aver lanciato per primo). Anche il presidente della Camera Roberto Fico ha comunicato rabbia e delusione per le mosse dell’ex capo politico. Anche se non sarà cacciato, la separazione tra Di Maio e il Movimento sembra solo questione di tempo. Sul Fatto di domani capiremo come potrebbe avvenire, a cosa punta il ministro degli Esteri e quali prospettive ha di fronte.

DOSSIER UCRAINA, M5S: “COINVOLGERE IL PARLAMENTO”. È chiaro che il vero nodo aperto dalla frattura creata da Di Maio nel Movimento è la posizione da tenere domani sulle comunicazioni alla Camera di Mario Draghi a proposito del dossier Ucraina. La parola chiave di queste ore è “punto di caduta”, cioè la posizione che tenga ferme le posizioni del M5S evitando però la crisi di governo. Il premier ha già fatto sapere che non intende ammettere un voto sulla questione dell’invio di armi e c’è perfino lo spettro della crisi di governo. Una soluzione sembra offrirla il documento finale del Consiglio nazionale 5S, che sulla guerra ribadisce l’opportunità che l’Italia concentri i suoi sforzi sul piano diplomatico, di concerto con altri Paesi europei, e auspica che il Parlamento o almeno la maggioranza “possano convenire sulla necessità di una descalation militare in favore di una escalation diplomatica che porti al più presto a un cessate il fuoco” e, in prospettiva, alla pace. Vedremo sul Fatto di domani quali saranno le modalità di questa convergenza, alla luce della riunione di oggi pomeriggio tra i partiti che sostengono il governo Draghi e che stanno lavorando su un testo condiviso di risoluzione.

PERCHÉ LE NOSTRE ARMI NON SALVERANNO KIEV. Il dibattito italiano sembra stare a cuore anche a Zelensky, che oggi è intervenuto in collegamento a un evento dell’Ispi a Milano e, a una domanda rivoltagli dall’ex premier Mario Monti, ha risposto: “Per favore sosteneteci”. Il presidente ucraino è tornato a chiedere “armi ed equipaggiamenti moderni” per il suo Paese (ma anche rifornimenti e beni alimentari). Nel frattempo, sul campo i russi continuano ad avanzare in Donbass, intorno alle città di Severodonetsk e Lysychansk dove, secondo gli ucraini, l’esercito russo ha concentrato praticamente tutte le sue forze e mezzi militari, e punta ad acquisire il controllo del territorio “entro il 26 giugno”. Sul Fatto di domani leggerete un’ampia analisi di Fabio Mini sul perché le armi occidentali non riusciranno a ribaltare le sorti del fronte. Ci sono nuove frizioni tra Europa e Russia. La Lituania ha bloccato il transito di alcune merci sottoposte a sanzioni verso l’enclave russa di Kaliningrad (si stima siano circa il 50% del flusso totale) e il Cremlino ha subito minacciato reazioni.

GAS, RUBINETTI SEMPRE A METÀ. L’EUROPA DIVISA SUL GREEN: INTERVISTA A FRANS TIMMERMANS Anche oggi Gazprom consegnerà meno gas di quanto richiesto (per l’Italia lo conferma l’Eni). I prezzi del metano sul mercato sono saliti ancora del 7%, la spiegazione data da Mosca è sempre la stessa: il gas è pronto per l’esportazione, dicono dal Cremlino, ma gli europei devono restituire le turbine del Nord Stream che, sostiene Peskov, sono state trattenute dopo la manutenzione per via delle sanzioni. Domani si terrà la riunione di emergenza del governo con il ministro Cingolani per valutare i rischi, ma la decisione potrebbe slittare: l’intenzione è valutare prima quanto gas arriverà dai fornitori alternativi alla Russia. Il nostro Paese oggi ha incassato il via libera che la Commissione europea per la concessione di aiuti pubblici per 1,7 miliardi di euro destinati a investimenti in favore di una ripresa sostenibile. Ma oggi a Bruxelles è stata una giornata campale perché si discuteva un nuovo pacchetto ambiente, già slittato da marzo per contrasti tra i 27. Lo scontro è sui pesticidi e l’agricoltura: leggerete i dettagli sul Fatto di domani, dove avremo anche un’intervista del team di giornalisti Investigative Europe al vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans.

FRANCIA, IL VERO “EFFETTO MACRON” È L’ASCESA DI LE PEN. Le legislative francesi sono state uno schiaffo per Macron. Il suo partito non ha la maggioranza relativa all’Assamblée Nationale, tre dei suoi ministri candidati sono stati sconfitti nei loro collegi (la titolare della Salute oggi si è dimessa) e le urne hanno premiato il Rassemblement National di Marine Le Pen, che passa da 8 a 89 seggi, ma anche la nuova alleanza di sinistra Nupes, guidata da Jean-Luc Mélenchon, che ottiene 133 seggi. Cinque anni di presidenza Macron sembrano aver favorito l’ascesa dell’estrema destra: un monito anche per chi, anche in Italia, sostiene che il “modello Macron” sia un antidoto al sovranismo. Analizzeremo risultati e scenari sul Fatto di domani con un’intervista al politologo Jean-Yves Camus, dell’Università parigina Sciences-Po. Emergono intanto le prime crepe a sinistra: i socialisti, i verdi e il partito comunista francese hanno rifiutato la proposta del leader Mélenchon di formare un gruppo unico con il suo partito La France insoumise in Parlamento.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Covid, Israele anticipa il futuro. Dell’evoluzione del virus e dell’efficacia dei vaccini in questa nuova fase pandemica parleremo con il direttore del Cts israeliano Cyril Cohen. Oggi i nuovi contagi sono 16.571. Le vittime sono 59. Il tasso di positività sale al 20,9%, in aumento.

Bochicchio, la procura apre un fascicolo. Sulla morte del broker accusato di aver truffato i vip è stata avviata un’indagine. L’uomo è morto ieri in un incidente con la moto sulla via Salaria, a Roma, ed è stato carbonizzato nell’incendio del veicolo. Il suo avvocato ha detto che “il corpo è irriconoscibile” e il fratello ha rifiutato di riconoscerlo. Sarà fatto un test del Dna.

Storia sociale dell’alcol. Un saggio (serissimo) in uscita in libreria indaga l’atavico e conflittuale rapporto dell’essere umano con le bevande alcoliche.


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