Il Fatto di domani. Un baco nei controlli? Ecco perché anche i positivi hanno il Green pass. Polverini: “Così faccio scouting per Berlusconi al Colle”

Di FQ EXTRA
4 Gennaio 2022

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COVID, IL GREEN PASS ESTESO, CONFUSIONE AUMENTATA. A meno di un giorno dal Consiglio dei ministri che, domani, varerà nuove misure per contrastare l’espansione del Covid, la confusione è ancora all’ordine del giorno. Dopo la questione della fornitura di tamponi e di vaccini, oggi è finita in primo piano nel dibattito nazionale la questione della riapertura delle scuole, prevista il 10 gennaio ma messa in dubbio dagli amministratori locali. Ieri il governatore campano Vincenzo De Luca aveva proposto di rimandare di venti giorni, ma il ministero dell’Istruzione aveva risposto un secco “no”. Oggi però anche il presidente del Veneto Luca Zaia ha detto che “non sarebbe una tragedia” riaprire a febbraio. La Conferenza delle Regioni, comunque, ha proposto un protocollo per provare a salvare le lezioni in aula, che allenta anche l’obbligo di tampone molecolare (si passerebbe agli antigenici). Inoltre, alle elementari e in prima media, la didattica a distanza scatterebbe solo a partire da 4 contagiati nella stessa classe. Sotto questa soglia ci sarebbe solo l’autosorveglianza e la mascherina Ffp2. Ma nel pomeriggio Mario Draghi ha convocato a Palazzo Chigi i ministri Bianchi e Speranza e il commissario Figliuolo: segnale che ci sono cambiamenti in vista. Dopo di loro è salito a conferire con il premier anche il ministro Brunetta, probabilmente per affrontare il tema dello smart working per la pubblica amministrazione, che il forzista continua a ritenere non necessario. Sul Fatto di domani vedremo in che direzione si sta orientando il governo su questi temi. Ma il vero piatto forte della riunione di domani sarà l’obbligo di super green pass al lavoro, o addirittura l’obbligo vaccinale chiesto da alcune forze politiche, dai sindacati confederali e da Confindustria. Sul giornale di domani faremo chiarezza sulla questione, vedendo qual è il contesto giuridico del vaccino obbligatorio e in che modo si stanno muovendo gli altri Paesi europei. Anche la via del super green pass, comunque, non appare meno impervia: non solo perché mancano controlli e si moltiplicano i casi di confusione burocratica sui green pass (non) annullati dei contagiati e quelli spesso non ripristinati dei guariti, ma perché il certificato verde sta per scadere a moltissime persone, dopo la riduzione della durata.

OMICRON FA ESPLODERE I CONTAGI: 17 REGIONI CON NUMERI OSPEDALIERI CRITICI. I casi registrati nelle ultime 24 ore sono più di 170.800 in Italia, e i morti 256. L’ondata di Omicron ha effetti più lievi (almeno per i vaccinati), dicono gli studi, ma il ritmo accelerato dei contagi sta portando in alto anche i numeri delle ospedalizzazioni. I ricoveri ordinari hanno superato la soglia critica in 17 regioni, rilevano gli ultimi dati di monitoraggio di Agenas, e in terapia intensiva i posti letto occupati sono cresciuti del 15% a livello nazionale, con punte del 24% in provincia di Trento, del 21% nelle Marche e in Liguria. La Regione guidata da Giovanni Toti potrebbe essere la prima a finire in zona arancione la settimana prossima. Nel resto d’Europa non se la passano meglio: in Francia c’è paura per un picco di 300 mila contagi giornalieri. Omicron fa impennare i contagi anche negli Stati Uniti: 1 milione al giorno e non era mai successo.

QUIRINALE, CHI SONO I GRANDI ELETTORI. Sulla corsa al Quirinale è arrivato il primo punto fermo. Le votazioni inizieranno il 24 gennaio alle 15. Lo ha stabilito, come previsto, il presidente della Camera Roberto Fico, che ha convocato in una lettera il Parlamento in seduta comune. Ora si lavora per stabilire le modalità di voto, che a causa dell’emergenza Covid saranno rallentate per evitare assembramenti. I 1007 grandi elettori saranno divisi in gruppi che si alterneranno in presenza in aula per esprimere il voto. In questo modo, a differenza delle altre consultazioni, non si potrà tenere più di uno scrutinio al giorno, con il rischio, perciò, che si prolunghino di molto i tempi per arrivare all’elezione del prossimo Capo dello Stato. Oltre a deputati e senatori, la Costituzione prevede che a votare il Presidente della Repubblica ci siano anche 58 delegati regionali (tre per regione, tranne la Valle d’Aosta che ne ha uno solo) decisi dai consigli regionali. Il loro voto sarà determinante. E allora chi sono questi delegati? Sul Fatto di domani vedremo quali sono i nomi più probabili e come potrebbero votare. Anche su di loro conta Berlusconi per arrivare alla maggioranza dei voti. Il leader di Forza Italia è sempre convinto di avere i numeri per il Colle e la sua ostinazione comincia a diventare un ostacolo per gli altri leader del centrodestra, impossibilitati a smarcarsi e negoziare un nome bipartisan finché sarà sul tavolo la candidatura di bandiera. Salvini ha fatto capire che sta lavorando “riservatamente” per mettere al tavolo gli altri leader politici per discutere di un nome condiviso. Della candidatura di Berlusconi parleremo con la deputata di FI Renata Polverini, che racconterà come il partito sta facendo scouting per sostenere la candidatura di B. al Colle. Contro l’ascesa di B. al Quirinale, è sempre attiva la nostra petizione su Change.org.

IL MOVIMENTO (SI) DICHIARA GUERRA SUL COLLE. Il M5S non ha ancora stabilito quando riunire i suoi parlamentari, che rappresentano il partito di maggioranza relativa in aula. Ieri ha stupito in molti la decisione del gruppo 5 Stelle al Senato, che ha votato una risoluzione per sostenere, contro ogni attesa il Mattarella bis, e anche contro la volontà del diretto interessato. Il vicepresidente del Movimento Carlo Gubitosa dice che la replica dell’attuale Presidente è sempre stata la prima preferenza del M5s. Anche l’ex ministro pentastellato Danilo Toninelli ha difeso la posizione in una diretta social, chiarendo che non si tratta comunque di una smentita delle dichiarazioni del leader Giuseppe Conte. Ma c’è indubbiamente. Stamattina il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli in un’intervista apriva invece all’ipotesi di Draghi al Quirinale: “Non abbiamo preclusioni”. Il Movimento al momento appare come un rebus, che Conte dovrà risolvere. Sul Fatto di domani vedremo cosa sta succedendo e qual è il piano del leader 5S per compattare i suoi.

LA SALUTE COME BUSINESS: I NUMERI DI BIG PHARMA. Quali sono le principali case farmaceutiche mondiali, dove si trovano e quanto guadagnano dalla vendita dei loro prodotti? Il mercato delle medicine è cresciuto in maniera costante negli anni, a prescindere dalla crisi del Covid. Nella sezione Esplora di FQ Extra abbiamo pubblicato oggi un nuovo lavoro di visual data interattivo con dati e statistiche sul business farmaceutico globale, e un occhio particolare alla situazione dell’Italia. Qui tutti i grafici.


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La Sylicon Valley delle truffe. Nel giorno in cui Apple sfonda il record di capitalizzazione di mercato con 3 mila miliardi di dollari, è arrivata la condanna per l’imprenditrice statunitense Elizabeth Holmes, fondatrice della start up Theranos che aveva promesso agli investitori una tecnologia innovativa per le analisi del sangue e invece era una truffa. Il suo non è l’unico caso.

Bowie, icona di stile. Il 10 gennaio ricorreranno sei anni dalla morte, mentre gli eredi hanno venduto il suo catalogo musicale per 250 milioni, sul Fatto di domani ricorderemo il Duca Bianco con un’intervista al suo storico tastierista.

Per Djokovic il super green pass non vale. Il tennista serbo campione del mondo ha ottenuto un permesso speciale (una esenzione medica) per partecipare agli Australian Open di tennis il 17 gennaio a Melbourne senza dover dimostrare di aver fatto il vaccino.


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