Inquinamento

Il via libera del ministero della Transizione alla nuova centrale: rivolta nel Mantovano

Sono quattro le turbogas che producono energia nel territorio del capoluogo lombardo: con la nuova autorizzazione si raggiungeranno altri 4.500 MW. A Sermide, a pochi km da Ostiglia, è in funzione un altro impianto, che ha appena ottenuto l'autorizzazione all'aumento di potenza produttiva senza nemmeno la Valutazione di Impatto Ambientale. Il Cnr ha lanciato l'allarme

Di Comitato “Cittadini per l’ambiente”
12 Ottobre 2021

Quello che sta accadendo nella bassa mantovana è cosa poco nota purtroppo anche agli stessi abitanti della zona. Il 12 Agosto il ministero della Transizione Ecologica ha autorizzato mediante procedura di VIA il progetto della società EP PRODUZIONE SPA (una multinazionale ceca) denominato ”Centrale di Ostiglia – Installazione di una nuova unità a ciclo combinato ed interventi di miglioramento ambientale dei gruppi esistenti”. Questa seconda centrale andrebbe ad aggiungersi all’attuale, costruita più di 40 anni fa, a ridosso del paese di Ostiglia e della Riserva Natura 2000 dell’isola Boschina, ancora oggi priva di filtri SCR che hanno lo scopo di limitare le emissioni di ossidi di azoto (Nox). Da anni, con il graduale aumento delle rinnovabili, le centrali a turbogas lavorano in modo sempre più discontinuo ed anche lo storico impianto di Ostiglia oggi viene utilizzato al 30% della sua capacità produttiva. Il discontinuo funzionamento genera tutti i giorni accensioni e spegnimenti chiamati in gergo “transitori”, che determinano emissioni difficilmente individuabili ad occhio nudo ma particolarmente cariche di inquinanti, i cui limiti purtroppo non sono normati. Tutto ha origine dal D.M. “Capacity Market” del 2019 che disciplina il nuovo sistema di remunerazione delle attività di produzione di energia elettrica, da svolgersi mediante procedure concorsuali ovvero aste organizzate da Terna, che mette all’asta quantitativi di capacità ritenuti necessari a copertura di eventuali picchi di consumo. Per coprire questi picchi l’ente gestore ha l’obbligo di utilizzare prima le rinnovabili (che il Pnrr sta incentivando al massimo), poi a completare attinge all’energia prodotta dal metano. Una centrale che utilizza fonti fossili come il metano è perciò in assoluta controtendenza. Ad oggi sono stati presentati al ministero progetti per una potenza complessiva di 5,5 GWe, che risulta ampiamente eccedente gli obiettivi definiti dallo stesso PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima periodo 2021-2030). Nella provincia di Mantova ci sono già oggi quattro centrali a turbogas che producono energia pari a cinque volte quella consumata; con la nuova autorizzazione si raggiungeranno i 4500 MW. A pochi km da Ostiglia è in funzione a Sermide un’altra centrale, che ha appena ottenuto dal MITE l’autorizzazione all’aumento di potenza produttiva, senza nemmeno la Valutazione di Impatto Ambientale.

Ad Ostiglia nel febbraio 2021 è nato il comitato “Cittadini per l’ambiente”, allo scopo di tutelare l’ambiente e la salute e sensibilizzare i cittadini. Quando i quotidiani locali hanno dato notizia della procedura in atto presso il ministero, il comitato si è subito attivato contattando tecnici specializzati e presentando una perizia giurata redatta dalla ditta TERRA Srl in collaborazione con il Cnr di Pisa. Il professor Bianchi del Cnr descrive una situazione già particolarmente compromessa per quanto riguarda la salute dei cittadini, affermando che “nell’insieme dei Comuni target nel periodo 2013-2017 si osservano eccessi di mortalità rispetto al riferimento regionale del 5-6% per tutte le cause (tabella 10 A fonte ISS)”, “eccessi significativi per tumori del polmone e malattie respiratorie, in particolare croniche, a carico dei maschi, mentre tra le donne emerge un eccesso significativo di asma (tabella 10 B fonte ISS)” e “l’assenza di analisi sui ricoveri ospedalieri fa mancare un sostanzioso patrimonio informativo”, concludendo che “in sintesi dai dati ambientali ed epidemiologici si evince che il progetto in oggetto è collocato in un’area interessata già da forte impatto ambientale da particolato atmosferico sia cronico che acuto e da numerose sofferenze di salute”. Si renderebbero quindi “necessarie azioni e misure in grado di abbassare significativamente il livello attuale e futuro di esposizione della popolazione con l’obiettivo di riportare lo stato dell’ambiente e della salute in ambiti di vivibilità”.

Tra l’altro proprio recentemente (il 22 settembre) l’OMS ha abbassato i limiti di esposizione ai principali macroinquinanti atmosferici. Alla luce di tutte queste considerazioni, il Comitato “Cittadini per l’ambiente” ritiene che sia inevitabile opporsi in ogni modo alla realizzazione di questa nuova centrale. Avendo già ricevuto l’autorizzazione VIA, a cui seguirà la procedura AIA, al comitato non rimane che intraprendere la strada del ricorso al Tar. Contiamo sul sostegno economico dei cittadini, in quanto il ricorso da presentare entro la fine di ottobre (pena decadenza dei termini) sarà molto oneroso, per una cifra che complessivamente ammonterà a 15.000 euro circa. Per chi volesse fare una donazione (deducibile dalla denuncia dei redditi), trovate tutte le informazioni sulla pagina Facebook del COMITATO “CITTADINI PER L’AMBIENTE” OSTIGLIA oppure scrivere una mail a: cittadiniambienteostiglia@gmail.com

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