Il Fatto di domani. Renzi sceglie la Lega: braccio di ferro su ddl Zan. Finito il blocco ripartono i licenziamenti. L’addio alla Carrà

Di Il Fatto Quotidiano
5 Luglio 2021

DIARCHIA, “SAGGI” A LAVORO PER CONVINCERE GRILLO. Nelle chat dei parlamentari pentastellati rimbalzano le previsioni del sondaggista Nicola Piepoli, che in un’intervista a Libero ha profetizzato come in caso di divorzio definitivo né il M5S di Beppe Grillo né un eventuale partito di Giuseppe Conte supererebbero l’8% (altri sondaggisti a dire il vero davano numeri diversi). Uno scenario nefasto aggravato peraltro dalla riforma del taglio dei parlamentari, che di fatto ridurrebbe al lumicino le speranze di un ritorno a Montecitorio e Palazzo Madama per molti eletti grillini. In questo clima prosegue l’opera dei 7 “saggi” che – come vedremo – si stanno concentrando su un unico punto: cercare di convincere Grillo che la diarchia non è possibile. Ma il terremoto nel Movimento si porta dietro anche un’altra questione: l’alleanza con il Pd. Ne parleremo con la vicepresidente dell’Emilia Romagna Elly Schlein.

ZAN, SFIDA IN AULA TRA GIALLOROSA E I DUE MATTEO. “Le proposte di Renzi sono in contraddizione rispetto al lavoro fatto fino adesso. Attenzione, Salvini vi sta usando, il suo obiettivo non è portare a casa la legge, sta mentendo. Salvini utilizza il finto tentativo di mediazione per svuotare e decapitare la legge”. È lo stesso Alessandro Zan, il deputato che ha dato il nome alla legge contro l’omotransfobia, a sparare addosso a Italia Viva dopo il clamoroso voltafaccia e l’assist a Salvini sulla norma che domani arriva in Senato. Domani, infatti, è previsto un doppio round con il tavolo dei capigruppo, alle 11, in cerca di un accordo sul testo fermo da settimane in Commissione Giustizia per via dell’ostruzionismo della Lega, poi tocca all’Aula (16.30) votare sulla calendarizzazione della norma, secondo quando deciso negli scorsi giorni, con l’accordo per portare il testo in Aula il 13 luglio. Ma dopo lo strappo di Italia Viva tutto è diventato di nuovo incerto e la scelta ha ridato fiato a Salvini che era ormai all’angolo. Ora l’unica certezza è che si andrà al braccio di ferro: da una parte M5s, Pd, Leu, Autonomie e 14 senatori del gruppo Misto; dall’altra Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e anche le truppe renziane. Sul Fatto di domani i retroscena della giornata e la rivolta della base renziana. In più un ritratto di Ivan Scalfarotto, l’uomo un tempo sostenitore appassionato della legge Zan che ora si è prestato all’asse Renzi-Salvini.

CIAO RAFFAELLA. “Gli svedesi hanno gli Abba, gli italiani la Carrà”, parola del serissimo quotidiano britannico Guardian. Il caschetto, il sorriso e un casqué un po’ osé. Raffaella Carrà si è spenta oggi pomeriggio, alle 16.20, a 78 anni dopo un periodo di malattia. Per gli italiani il suo nome è stato sinonimo di televisione, ma anche di musica leggera da milioni di dischi. Per il mondo era un simbolo della gioia di vivere all’italiana e, non da ultimo, un’icona di libertà nell’immaginario Lbgt+. Alla regina della tv domani dedicheremo due pagine, con voci e ricordi.

VITALIZI AI CONDANNATI: DOMANI LA SCELTA DEL SENATO. A un mese e mezzo dalla decisione che ha ripristinato il bonifico mensile all’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, ora il Consiglio di Garanzia di Palazzo Madama, presieduto dal berlusconiano Luigi Vitali, dovrà votare se restituire il vitalizio a tutti gli ex eletti pregiudicati. Pure quelli condannati per reati di tipo mafioso o terrorismo. Vi raccontiamo tutto sul Fatto di domani.

LICENZIAMENTI, FINITO IL BLOCCO SI RICOMINCIA. Sono passati cinque giorni dalla fine del blocco degli esuberi per Covid, e sono già diversi i casi di licenziamenti che si registrano nelle insieme italiane: c’è il caso della Giannetti, che manda a casa 152 dipendenti, o altri casi come la Ansor . E poi ci sono le vertenze come Embraco (gruppo Whirpool), dove la cassa integrazione potrebbe non essere prorogata e tanti lavoratori rischiano di andare a casa. Faremo una mappa dei casi a rischio sul giornale di domani.

DELTA, IN ISRAELE PFIZER EFFICACE AL 64%. La campagna vaccinale sta frenando proprio mentre crescono i rischi legati alle mutazioni del virus, e anche in Italia il trend di discesa dei casi si sta interrompendo. Inoltre, le riaperture estive in tutta Europa porteranno le persone a viaggiare per le vacanze. Sul Fatto di domani andremo a vedere cosa sta succedendo negli aeroporti. Senza dimenticare che sta per arrivare il fatidico momento delle fasi finali dell’Europeo a Wembley: sono attese 60 mila persone allo stadio per ogni match. Proprio nel Regno Unito Boris Johnson annuncia la fine delle restrizioni (andando contro il parere degli epidemiologi): “Comincia una nuova fase di convivenza col virus”. Intanto, è arrivato il primo studio sugli effetti di Pfizer contro la variante Delta, condotto in Israele: l’efficacia si riduce al 64%. Il che fa dire al virologo Fabrizio Pregliasco che “serve una terza dose di richiamo”. Faremo il punto della situazione nel dettaglio sul giornale di domani. Intanto, ecco i numeri dei contagi italiani delle ultime 24 ore.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Arabia Saudita,altro che Rinascimento. Ci occuperemo del caso delle attiviste Samar Badawi e Nassima al Sadah, scarcerate per fine condanna ma costrette a trascorrere cinque anni in libertà vigilata.

Marine non cambia idea. Andremo in Francia, dove la leader del Rassemblement National rifiuta di operare la svolta radicale che chiede la base dopo il brutto risultato delle regionali.


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