Animali e ambiente entreranno nella Costituzione, nei parchi Usa si decide cosa salvare. La stampa internazionale

La commissione Affari Istituzionali del Senato ha approvato l’integrazione dell’articolo 9 della nostra Carta fondamentale, quello che tutela i beni culturali e paesaggistici. Un via libera che apre le porte dell’Aula alla proposta di legge costituzionale da tempo richiesta dalle associazioni ambientaliste e animaliste. Con il cambiamento climatio, invece, l'agenzia americana ammette che il suo obiettivo tradizionale di conservazione assoluta non è più praticabile in molti casi

25 Maggio 2021

Notizie e denunce

Antartide, si stacca l’iceberg più grande della storia

L’iceberg più grande della storia si è staccato dall’Antartide. Secondo gli esperti le dimensioni della nuova formazione sono di 4.320 km quadrati e ricordano da vicino quelle della Regione Molise (4.461 km²). L’iceberg è stato battezzato come A-76 ed è stato fotografato dall’Agenzia Spaziale Europea utilizzando il sistema di monitoraggio satellitare Sentinel 1 (programma Copernicus Eu). Attualmente la formazione si presenta unitaria, con dimensioni pari a circa 80 volte Manhattan, tuttavia gli esperti ipotizzano che nei prossimi giorni possa frammentarsi in due o tre parti.

Fonte: Greenstyle

La tutela dell’ambiente entra nella Costituzione

Animali e ambiente entrano nella Costituzione. La commissione Affari Istituzionali del Senato ha approvato l’integrazione dell’articolo 9 della nostra Carta fondamentale inserendo per la prima volta anche la tutela degli animali. In particolare, la novità appena giunta dal Senato è la modifica dell’articolo 9 della Costituzione che tutela i beni culturali e paesaggistici. Secondo la nuova integrazione, la Repubblica “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Inoltre, “la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Il via libera del Senato adesso apre le porte dell’Aula alla proposta di legge costituzionale da tempo richiesta dalle associazioni ambientaliste e animaliste.

Fonte: Greenme

Green o Greenwashing? La proposta di legge sul clima divide la Francia

Meno carne nelle mense francesi. Divieti sui voli a breve distanza. Le stufe a gas sulle terrazze dei caffè bandite. Un disegno di legge ambientale di ampio respiro approvato dall’Assemblea nazionale francese questo mese promette di cambiare il modo in cui i francesi vivono, lavorano e consumano. Il disegno di legge prevede più pasti vegetariani nelle mense finanziate dallo Stato, il blocco dell’espansione degli aeroporti francesi e un limite agli sprechi di imballaggi in plastica. Ma gli ambientalisti e i politici del partito dei Verdi francesi, piuttosto che appoggiare la legislazione, hanno accusato il governo di Macron di annacquare misure ambiziose mentre le influenti federazioni imprenditoriali francesi hanno unito le forze per respingere quella che considerano una regolamentazione eccessiva, che potrebbe minacciare la loro capacità di riprendersi dal colpo economico della pandemia Covid-19.

Fonte: New York Times

Cosa salvare? Il cambiamento climatico impone scelte brutali nei parchi nazionali statunitensi

Per più di un secolo, la missione principale del National Park Service è stata la conservazione del patrimonio naturale degli Stati Uniti. Ma ora, mentre il pianeta si riscalda, trasformando gli ecosistemi, l’agenzia ammette che il suo obiettivo tradizionale di conservazione assoluta non è più praticabile in molti casi. Il servizio ha pubblicato un documento di 80 pagine che delinea nuove linee guida per i gestori dei parchi nell’era del cambiamento climatico. Il documento è essenzialmente un kit di strumenti per il nuovo mondo. Mira ad aiutare gli ecologisti ei gestori dei parchi ad affrontare il fatto che, sempre più, devono ora scegliere attivamente cosa salvare, cosa guidare attraverso una trasformazione ambientale radicale e cosa svanirà per sempre.

Fonte: New York Times

Report e studi

Presentato il IV Rapporto sul Capitale Naturale, biodiversità a rischio in Italia

Nella Giornata Mondiale per la Biodiversità, lo scorso 22 maggio, è stato presentato a Roma il IV Rapporto sul Capitale Naturale predisposto dal Comitato Capitale Naturale. Alcuni dati presenti nel Rapporto: 1) su 85 tipologie di ecosistemi italiani censiti, ben 29 risultano ad alto rischio, e sono per lo più quelli legati agli ambienti umidi, quelli di alta quota, alla fascia costiera e alle pianure interessate da agricoltura e zootecnia intensiva. 2) L’Italia possiede un ricco patrimonio forestale che copre il 40% della superficie nazionale (12 milioni di ettari) ed è tra i più ricchi di biodiversità tra quelli europei. Molte foreste sono però in uno stato ecologico non ottimale e sono minacciate da incendi, tempeste ed epidemie. 3) Le foreste italiane immagazzinano un totale di 4,5 miliardi di tonnellate di C02 e ogni anno ne fissano 46,2 milioni di tonnellate (il 12% di tutte le emissioni italiane). 4) Il 63% delle specie di uccelli nidificanti in Italia risulta in uno stato di conservazione cattivo o inadeguato, e più di un quarto delle specie di uccelli valutate dalla recente Lista Rossa nazionale risulta a rischio di estinzione. 5) Gli ecosistemi marini e costieri sono minacciati dall’impermeabilizzazione del suolo, dal turismo non sostenibile, dall’inquinamento da plastica e dal depauperamento delle risorse ittiche.

Fonte: Ministero Della Transizione Ecologica

“Stop immediato ai combustibili fossili”

Le nazioni di tutto il mondo dovrebbero smettere immediatamente di approvare nuove centrali elettriche a carbone e nuovi giacimenti di petrolio e gas ed eliminare rapidamente i veicoli a benzina se vogliono evitare gli effetti più catastrofici del cambiamento climatico, ha affermato martedì la principale agenzia energetica mondiale. L’Agenzia internazionale per l’energia ha offerto una guida passo passo su come i governi potrebbero agire. Entro il 2030, i veicoli elettrici dovrebbero rappresentare il 60% delle vendite di auto nuove a livello globale, rispetto al solo 5% di oggi. Entro il 2035, le case automobilistiche dovrebbero smettere di vendere nuovi veicoli passeggeri alimentati a benzina o diesel. Entro il 2050, praticamente tutte le auto sulle strade del mondo dovrebbero funzionare a batterie o a idrogeno. Entro il 2035, le economie avanzate del mondo dovranno azzerare le emissioni delle centrali elettriche, spostandosi dall’emissione di centrali a carbone e gas a tecnologie come l’eolico, il solare, il nucleare o la cattura del carbonio. Entro il 2040, tutte le rimanenti centrali elettriche a carbone del mondo dovranno essere chiuse o dotate di tecnologia di cattura del carbonio. Entro il 2040, circa la metà di tutti i viaggi aerei in tutto il mondo dovrebbe essere alimentata da alternative più pulite al carburante per aerei, come i biocarburanti sostenibili o l’idrogeno.

Fonte: New York Times

Gli incendi artici e lo scongelamento del permafrost: una minaccia crescente per il clima

Il riscaldamento della tundra artica renderà più difficile per il mondo frenare il cambiamento climatico, poiché lo scongelamento del permafrost e gli incendi rilasciano gas serra che non sono pienamente considerati negli accordi sulle emissioni globali, secondo uno studio pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”. Quando le temperature aumentano e il permafrost si scioglie, vengono rilasciati anidride carbonica e metano intrappolati nel terreno congelato da tempo. Più profondo è il disgelo, più gas viene rilasciato. Ciò minaccia di creare un ciclo di feedback che contribuisce a un riscaldamento ancora maggiore dell’atmosfera, avvertono gli scienziati.

Fonte: Reuters

Ambiguità, rischi e illusioni della Ccs-Cccus (cattura e stoccaggio della CO2)

La Ccs-Cccus (Carbon Capture and Storage –Carbon Capture Usage and Storage) non rappresenta un’opzione significativa nella strategia di decarbonizzazione nelle quantità e nei tempi richiesti dall’accordo di Parigi. È da ritenere anzi una soluzione marginale nelle strategie di decarbonizzazione sulla quale non è opportuno indirizzare risorse pubbliche. Lo afferma un report a firma Wwf ed Energia per l’Italia, in cui vengono sottolineate le maggiori criticità connesse all’opzione di decarbonizzazione legata a progetti di Ccs: potenziali inadeguati, costi esorbitanti, rischi di difficile gestione, impatti occupazionali irrilevanti. Inoltre la costruzione di un’industria Ccs-Cccus è inevitabilmente associata, per sinergie tecniche ed economiche, alla filiera del fossile.

Fonte: Wwf

Buone pratiche

Ambiente: nasce in Liguria la prima “Smart Bay” italiana per studiare il cambiamento climatico

Nelle acque della baia di Santa Teresa (La Spezia) nasce un laboratorio hi-tech per lo studio di alghe, briozoi, molluschi e coralli, organismi ancora ‘poco considerati’, ma di estrema importanza per le strategie di adattamento e mitigazione al cambiamento climatico. Con questo progetto pilota prende il via ufficialmente la prima Smart Bay italiana, una piattaforma collaborativa promossa da Enea insieme, tra gli altri, a Cnr, Ingv. Oltre ai dati sulla fisiologia degli ecosistemi, tramite l’uso di droni terrestri e marini verranno acquisite anche la distribuzione ed estensione di alcune specie. Sonde in situ e campagne di misura settimanali e mensili consentiranno inoltre di rilevare parametri quali pH, pCO2, calcite, aragonite e nutrienti, mentre dalla stazione meteo Enea giungeranno le misure di temperatura, salinità e ossigeno.

Fonte: Enea

Leonardo DiCaprio, 43 milioni di dollari per salvare le Galapagos

Leonardo DiCaprio ha un nuovo impegno ambientale: l’attore statunitense, già volto di numerose iniziative per la tutela del Pianeta, ha deciso di lanciarsi in un progetto di salvataggio delle Isole Galapagos. L’artista guiderà una raccolta fondi insieme a Re:wild, con l’obiettivo di raccogliere ben 43 milioni di dollari. I fondi saranno donati al Galápagos National Park Directorate che, da diversi anni a questa parte, si occupa del ripristino degli ambienti naturali di questo paradiso di biodiversità. In questo arcipelago dell’Ecuador vivono infatti specie animali e vegetali che non si rilevano in nessun altro luogo del mondo. L’iniziativa partirà dall’Isola di Floreana, dove si sta cercando di salvare ben 54 specie a rischio di estinzione e di reintrodurne altre 13 localmente estinte. Fra queste anche il tordo di Floreana, uno dei primi uccelli studiati da Charles Darwin proprio durante la sua permanenza alle Galapagos.

Fonte: Greenstyle

Macchinette mangiaplastica nei mercati a Roma: nuove installazioni

Installate nei mercati altre macchinette mangiaplastica finalizzate alla raccolta e al riciclo delle bottiglie in Pet: dopo l’attivazione in 20 rioni, gli ecocompattatori arrivano in IV e VIII Municipio a Roma. Saranno quindi 25 le macchinette destinate ai mercati di Roma nell’ambito dell’iniziativa “Riciclami al mercato… e sarai premiato!”, portata avanti con il consorzio Coripet, come previsto dall’accordo siglato a settembre con Roma Capitale. Tutto il materiale raccolto sarà riciclato per produrre nuovi pezzi, in vista dell’obiettivo europeo fissato al 2025 di fabbricare bottiglie contenenti un 25% di PET riciclato (R-pet).

Fonte: Comune di Roma

Api, le iniziative delle aziende per difenderle

Negli ultimi 5 anni sono scomparsi più di 10 milioni di alveari nel mondo per colpa dei cambiamenti climatici, che mettono a rischio la sopravvivenza delle api, tra aumento delle temperature e diffusione di nuovi parassiti, con effetti drammatici sulla sicurezza alimentare globale. Tante sono le aziende – chi con iniziative pratiche e chi con slogan – che hanno voluto lanciare un messaggio per la biodiversità: salvaguardare le api. Si va da Agnesi a Crédit Agricole Italia, che permette di adottare alveari insieme e 3Bee; da Eataly, che ha dato seguito al progetto Bee The Future, promosso insieme a Slow Food e Arcoiris,a Monini, da JacK Daniel’s, che appoggia il lavoro di Bee2Bee a Lush, impegnato nella realizzazione di un BeeHotel nell’are del bosco di Manziana; da Sorint.lab, che ha adottato tre alveari curati da Apicolturaurbana.it, a Unifarco, che ha installato nel giardini aziendale 6 arnie con 300.000 api, mentre Iren ha posizionato 2 alveari nella centrale di cogenerazione di Torino Nord gestita da Iren Energia: 120mila api in grado di impollinare ogni giorno circa 60 milioni di fiori nella zona circostante l’impianto.

Fonte: Green Planner

Fondo Forestale Italiano: compriamo boschi per salvarli dall’abbattimento

La missione principale del Fondo Forestale è preservare la biodiversità conservando e creando boschi. Ma la onlus utilizza la proprietà privata come mezzo per garantire che nessuno taglierà mai nei boschi: “Noi compriamo o riceviamo in dono terreni boschivi e ne manteniamo intatta la vegetazione, cosicché diventino una risorsa a vantaggio dei locali o di chi li attraversa”, spiega il presidente. Il Fondo Forestale Italiano ha scritto nello statuto costitutivo che in tutti i terreni di sua proprietà è vietato il taglio degli alberi. Viene praticata piuttosto un’attività di avviamento ad alto fusto, ovvero i membri del Fondo s’impegnano a tutelare i boschi cedui affinché in futuro diventino foreste di alberi da alto fusto, cioè alberi nati da seme piuttosto che dai polloni.

Fonte: Italiachecambia

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