L’intervista

“Da agosto il quadro è cambiato: ci fidiamo dei dati sui vaccini ”

Il direttore di “Science”

27 Novembre 2020

“Dopo il mio editoriale e la pressione della comunità scientifica, l’agenzia del farmaco Usa (l’Fda) ha reso molto più stringenti le regole per l’approvazione di emergenza dei vaccini (la Eua), rispetto a quella che aveva adottato, ad esempio, per l’approvazione dell’idrossiclorochina come terapia anti Covid e che si è rivelata un fiasco”. Holden Thorp, direttore delle riviste del gruppo Science, qui intervistato in esclusiva, così commenta il suo editoriale di fine agosto in cui metteva in guardia contro la corsa forsennata al vaccino in assenza di regole chiare per l’approvazione al commercio.

Professor Thorp, oggi come stanno le cose?

Il quadro è cambiato completamente, e la comunità scientifica concorda che l’attuale procedura sia affidabile.

I risultati della sperimentazione ci arrivano solo attraverso i comunicato stampa delle aziende che testano i vaccini. Un giorno annunciano percentuali di efficacia altissime. Altre volte, come ieri, AstraZeneca che sta lavorando con l’Università di Oxford, annuncia che dovrà riesaminare i risultati già annunciati. I risultati di solito si rendono noti attraverso riviste scientifiche accreditate, come Science, che fungono da filtro per scremare cosa è scientificamente solido e cosa no. Siete stati defraudati?

No. I risultati ottenuti da Moderna e Pfizer stanno per essere sottoposti in questi giorni a riviste scientifiche prestigiose. Allo stesso momento, si stanno fornendo tutti i dati finora disponibili all’Fda, per l’approvazione prevista il 10 dicembre. Il ruolo di controllore da parte delle riviste come Science, The Lancet, British Medical Journal, sono ancora fondamentali. Sebbene le agenzie del farmaco si avvalgono di comitati di esperti, la pubblicazione dei risultati da parte delle riviste permetterà di avere un numero ben più ampio di scienziati che, in tutto il mondo, potranno conoscere e ricontrollare i dati. Quando si tratta di studi clinici, le riviste lottano sempre con le aziende per avere quanta più trasparenza possibile sui dati. Nel caso dei vaccini Covid, vista l’attenzione, credo che le aziende avranno interesse a rilasciare quante più informazioni possibile. Le pubblicazioni scientifiche potrebbero esserci già prima dell’approvazione del Fda.

Con tutta la pressione politica che c’è per avere il vaccino, possiamo fidarci del lavoro che faranno le agenzie regolatorie del farmaco?

Adesso mi sento di avere fiducia. Prima della fine del mandato di Donald Trump, no. L’Fda sembrava cedere alle pressioni politiche per ottenere il vaccino a ottobre, quando veramente non avevamo abbastanza dati e sarebbe stato pericoloso. Con Biden, mi auguro che non accadrà più e che finalmente saranno gli scienziati delle istituzioni titolate a parlare del tema, come il Centre for Disease Control, il National Institute of Health e dell’Fda, e non qualunque scienziato di qualunque settore scientifico, o peggio ancora, il presidente o il vicepresidente degli Stati Uniti, che non sanno nulla di scienza.

Un altro annuncio che ha creato confusione è quello dell’azienda Moderna due giorni fa: l’alta percentuale registrata anche dal loro vaccino riguarda l’efficacia contro la malattia, non contro la diffusione dell’infezione. Ha sorpreso tutti e creato polemiche.

Gli scienziati hanno semplicemente dichiarato, con onestà, che per ora non hanno dati sull’efficacia del vaccino contro la diffusione del virus, ma solo contro la malattia. Non vuol dire che non lo sarà, ma che ancora non lo hanno valutato, ci vuole molto più tempo. Adesso possiamo solo dire che il vaccino mostra di poter prevenire la malattia, che non è poco. Il virus potrebbe essere presente nelle vie aree superiori anche dopo il vaccino, che non ci farà ammalare, ma dal nostro naso il virus potrebbe ancora diffondersi. Gli scienziati hanno parlato in modo chiaro e onesto.

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