I post di Scanzi

La discesa agli inferi della Lega, tra gli inni alla mafia e le lacrime finte: i post di Scanzi

Dai risultati dei ballottaggi ai contagi di Terracina: ovunque ti giri, il cazzaro verde è in caduta libera

9 Ottobre 2020

Il senso di Maraventano per la mafia

Questa qua, Angela Maraventano, ha partecipato (tra i pochi) alla buffonata in Sicilia pro-Salvini. È stata senatrice leghista. È una pasionaria del cazzaro verde.
Ha avuto il coraggio di dire quanto segue: “La nostra mafia che ormai non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima, dove sono? Non esiste più perché noi la stiamo cancellando”.
Non sto scherzando. È tutto vero. Guardate il video e vomitate. Che bella gente che c’è nella Lega.
Siamo a livelli allucinanti.

Terracina, il Tordo e il senso di responsabilità commovente di Salvini

Quante volte ci siamo detti che organizzare assembramenti a raffica senza rispettare le regole, come fa da giugno Salvini, è scellerato?

Eccoci.

Il 25 settembre scorso, a sostegno del suo candidato a sindaco, Salvini va a Terracina. Piove e i cento presenti si rifugiano dentro il ristorante “Il Tordo” (nome perfetto per l’occasione, peraltro). Tutti indossavano le mascherine, poi però nel corso degli interventi spesso se le sono tolte, o le hanno abbassate. Molti altri, come testimoniano diverse immagini, le portavano sulla bocca ma non sul naso.

Oggi, a meno di 14 giorni da quell’appuntamento, le autorità sanitarie locali temono che la cena elettorale al “Tordo” con Salvini possa essersi trasformata in un maxi cluster.

L’organizzatore dell’evento è già risultato positivo. Più di qualcuno sembra accusare sintomi preoccupanti e ieri sera c’è stata una corsa ai tamponi, a cui si è sottoposto anche un parlamentare. L’Asl sta pensando a organizzare un drive in, per effettuare tamponi a tappeto prima che un eventuale caso Terracina possa far collassare un territorio già fortemente provato dal Covid-19.

Complimenti, Salvini. Il tuo senso di responsabilità non smette di commuovere.

Dove 5S e Pd fanno squadra, la destra non tocca palla

Notizie dai ballottaggi. Ovunque si siano apparentati con il centrosinistra (Renzi escluso, che anzi in molti casi appoggiava l’altro candidato), i 5 Stelle hanno vinto. Sempre, tranne che Andria, dove il M5S è andato insensatamente contro il Pd per soddisfare le solite manie taleban-suicide della tizia che, due settimane fa, voleva consegnare la Puglia a Fitto. Pora donna.

I M5S hanno vinto a Matera (coi voti anche del Pd). Hanno vinto a Giugliano (contro Italia Viva), Pomigliano d’Arco, Termini Imerese, Ariano Irpino, Manduria. E hanno vinto (apparentati) a Casavatore, Corsico (ancora contro Renzi) e Cascina (un trionfo dopo l’altro per Ceccardi).

Dove 5 Stelle e centrosinistra fanno squadra (sul serio), la destra non tocca quasi mai palla.

Se 5 Stelle e centrosinistra saranno intelligenti, ne trarranno insegnamento per le sfide ancor più probanti del 2021. Se invece vorranno continuare a suicidarsi, potranno pur sempre proseguire a dividersi in fazioni tra duropuristi, casaleggisti, realisti e (semplicemente) persone dotate di senno.

(In foto Domenico Bennardi, neo-sindaco di Matera)

La giornata perfetta per i cazzari e i talebani

È un Salvini rutilante, che dal Papeete 2019 le sbaglia tutte. Idolo vero.

Al ballottaggio è riuscito a perdere praticamente ovunque. Persino dove era in vantaggio, come a Crotone, Reggio Calabria e Chieti. E persino nei feudi storici della Lega, come Legnano, Lecco, Corsico e Saronno.

Nel frattempo, l’alleanza Pd-M5S vince ovunque si sia presentata assieme.

Che dire? La giornata perfetta per il cazzaro verde, le lezzi affrante e i talebani babbei. Daje Matte’!

Auguri a un grande rivoluzionario

Oggi compi 75 anni, splendido Ivan Graziani.

È un piacere ascoltarti da sempre, è un onore raccontarti da anni a teatro con tuo figlio Filippo.

Hai scritto almeno (almeno) 30 canzoni che porterei sull’isola deserta. Hai regalato riff, inventato mondi, disegnato ritratti.

Eri così avanti che tanti ti hanno capito subito, ma qualcuno deve capirti ancora. E chissà se avrà mai la voglia di farlo.

Sei stato, e sempre resterai, pioniere. Rivoluzionario. Talento puro. Ribelle testardo in eterno.

Buon compleanno, Chitarrista.

Mille di questi giorni, cari fedelissimi

Voleva conquistare la Toscana, ma è stata sconfitta anche nella sua Cascina.

Nel disastro fragoroso e totale della Ceccardi, fedelissima di Salvini, c’è tutta l’involuzione della Lega attuale.

Quella di Lady Ceccardi è una Waterloo per certi versi indimenticabile. Mille di questi giorni, ultrà salviniani! Vi sia lieve il perdurante declino.

Io voterei per Papa Francesco

L’enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco è qualcosa di vertiginoso. Splendida, coraggiosa, per certi aspetti rivoluzionaria.

Come ha ottimamente riassunto il filosofo Massimo Cacciari, è una sorta di ponte tra Illuminismo e Cattolicesimo, due mondi teoricamente inconciliabili. E anche in questo risiede la straordinarietà di un testo che insiste su concetti come libertà, fraternità, tolleranza e solidarietà.

Viviamo un’epoca tremenda. Senza idee, senza valori, senza empatia. I punti di riferimento sono pochi e, spesso, osteggiati. Tra le sparute fortune dell’essere immersi in questo presente, c’è proprio il fatto di essere contemporanei a Papa Francesco. Un Papa che, ovviamente, suscita diffidenza (per non dire odio) in quegli ambienti putrescenti saturi di sovranismo, razzismo e bigottismo.

Se esistesse un leader politico come Papa Francesco, lo voterei subito.

Che bell’assembramento, brava Jole!

Sogniamo tutti insieme con questa straordinaria performance danzereccia di Jole Santelli, governatrice della regione Calabria.
Assieme ad alcuni dei suoi più stretti collaboratori, ha festeggiato l’elezione della neosindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, munita di coroncina di fiori e definita “principessa” dall’argutissimo speaker.
Un bell’assembramento privato in tempo di pandemia, senza mascherina e senza distanziamento, è davvero quel che ci vuole. Brava Jole!
(Guardate e condividete)

Grazie Rosato, devo anche a te il mio successo

Leggo solo adesso che tal Rosato Ettore, esponente di Italia Cosiddetta Viva (e quindi di niente), mi definisce “ignorante, nel senso letterale del termine. Su come funziona il parlamento sicuramente. Comunque chiama il Presidente Fico, che le regole le definisce, te lo spiega volentieri, più di me”.

Lo ringrazio per le belle parole.

Se non sbaglio tal Rosato, tanto avvenente quanto vincente, è lo stesso che ha partorito quel capolavoro di legge elettorale tuttora vigente. Glielo ricordai durante una puntata mitologica di DiMartedì, dicembre 2017, e ancora deve rimettere insieme i pezzi.

Mi divertii così tanto che, quando tornai a casa dalla mia compagna, le dissi: “Sai che c’è? Io, il libro “Renzusconi”, lo trasformo in un tour teatrale da qui alle elezioni del 4 marzo. Questi renziani sono fantastici, mi fanno troppo ridere!”. Giuro che andò così! Ne nacque un tour trionfale, tipo 50 date in 30 giorni (spesso facevamo doppietta pomeriggio e sera): sempre esaurito, una roba pazzesca.

Quindi, a tal Rosato, io voglio bene. Mi porta fortuna. E la totale irrilevanza politica a cui si è auto-condannato mi piace da pazzi. Dunque, non volendo ridargli (di rimbalzo) visibilità con le mie parole, mi fermo qui.

Ora però vado a telefonare. Non a Fico, che peraltro non conosco. E neanche al tricologicamente dadaista Rosato, di cui apprezzo molto il percorso politico sin da quando riuscì a perdere (contro ogni logica) le elezioni a sindaco di Trieste nel 2006.

No: molto più prosaicamente, telefonerò alla Ducati. Devo ultimare la customizzazione della Scrambler, e quella sì che è una cosa seria. Altro che Rosato!

I trip mentali di Giorgia, che Jim Morrison in confronto è nulla

“Ho sempre sostenuto che il Movimento 5 Stelle fosse uno strumento truffaldino usato per rubare voti a destra e portarli a governare a sinistra. Il trucco però è ormai svelato e la Destra sta tornando a casa, preferendo la coerenza rispetto al trasformismo grillino”.

Ma esattamente, la Meloni, per regalarci queste perle, quali trip mentali riesce a vivere? No, così, per sapere. Mi paiono molto efficaci. Neanche Aldous Huxley, Syd Barret e Jim Morrison una roba così.

Daje Giorgia!

Maraventano non scherzava mica

Ve la ricordate la Maraventano? È la ex senatrice leghista che, dal palco, lo scorso weekend aveva rimpianto “la mafia coraggiosa di una volta”.
Salvini ha minimizzato le sue parole (“Si è espressa male”). Il segretario regionale Candiani le ha chiesto di dimettersi e chiedere scusa. Lei lo ha fatto. Almeno quello.
Tutto bene? No, perché ieri la Maraventano ha detto in tivù (alle Iene) che lei ha chiesto scusa perché doveva farlo, ma quelle cose sulla mafia le pensa davvero.
Giuro: lo ha detto.
Salvini commosso per i migranti: un’immagine moralmente oscena

Salvini, la cui attenzione ai migranti è nota, sta esibendo in ogni contesto televisivo il suo dolore per “la morte di un bambino di 15 anni in una nave del governo”.

Da Vespa, ieri, ha pure aggiunto: “Parlo di lui perché ho un figlio che ha 17 anni”. I figli ce li deve sempre mettere. Aiutano la sua banalissima retorica, perfetta per un popolino che crede a tutto. Persino a lui.

Il “bambino di 15 anni” si chiamava Abou, 15enne della Costa d’Avorio. Abou è morto a Palermo, nonostante le cure ricevute in Italia, dopo l’aggravarsi delle sue condizioni sulla nave quarantena Allegra.

È morto per la denutrizione e le torture che ha subito in Libia. Ovvero il “porto sicuro” dove, fosse stato per Salvini, Abou sarebbe stato rispedito.

Non solo. Come ha riassunto Emilio Mola: “La nave che ha salvato Abou, la Open Arms, è una di quelle ONG che lui ha sempre definito “complici dei trafficanti. E la nave su cui è stato messo in quarantena, lui l’ha sempre definita “nave da crociera” dei clandestini”.

Siamo oltre ogni decenza. Pur di attaccare il governo, Salvini (Salvini!) si mostra ora commosso per i migranti. Da Mario Giordano pareva addirittura a un passo dal piangere.

Ma stiamo scherzando? A che livelli moralmente osceni è arrivata la “ politica” italiana?

Il poro Porro e l’immenso Galli

Scontro durissimo tra un gigantesco Galli e il poro Porro.
Le colpe storiche di una simile “informazione” sono enormi. Da mesi Porro, che ha pure avuto il Covid ma che da ciò non ha imparato nulla, minimizza la pandemia per meri fini politici. E se siamo di nuovo ridotti come siamo, è anche colpa di gente “minimizzatrice” come lui e i suoi amichetti. E’ una colpa gravissima. E non dico che il poro Porro andrebbe messo in galera solo perché nessuna galera meriterebbe una simile punizione.
A ciò si aggiunga l’ingiustificata arroganza del poro Porro, che prova perfino a insegnare a Galli la virologia e l’infettivologia, sparando cifre a caso, citando “l’idolo delle destre” Bassetti e accusando (pure!) Galli di avere criticato gli italiani per aver passato un’estate troppo allegra.
Galli ne esce alla grande, tritando dialetticamente con agio quel poco che resta del poro Porro, ma la vergogna resta: chi dice certe cose sulla pandemia oggi, quando è chiaro quanto stiamo rischiando, ha colpe storiche ENORMI.

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