Coronavirus

Il governo prepara la stretta, Juve e Lega A se ne fregano

Misure - Il nuovo decreto punta su mascherine all’aperto, Immuni e poteri al Cts

5 Ottobre 2020

Se il 23 agosto affermava sicuro che “non ci sarà un nuovo lockdown”, ora Roberto Speranza non lo esclude più in maniera categorica: “Chi è al governo – ha detto ieri il ministro della Salute a Mezz’ora in più su Rai3 – deve lavorare per evitare un nuovo lockdown”. Che, quindi, resta sul tavolo. Un cambio di tono le cui ragioni sono rintracciabili nei numeri degli ultimi giorni. I nuovi casi di Covid-19 comunicati ieri dal dicastero sono stati 2.578, a fronte di 92.714 test. Nelle 24 ore precedenti il contatore era salito a 2.844, ma i tamponi erano stati 118.932. Venerdì, poi, i 2.499 nuovi positivi erano emersi dal record di 120.301 analisi della Pcr registrato dall’inizio dell’emergenza. Tradotto: nonostante il calo di test che si verifica puntuale ogni fine settimana, i contagi sono rimasti alti. Segno che il virus continua a circolare, senza che si possa ancora quantificare appieno quanto inciderà la riapertura delle scuole.

La Campania resta osservata speciale. Ieri la Regione ha registrato altri 412 casi, in aumento dai 401 di sabato e con tamponi ancora in calo: 7.250 rispetto ai 7.498 delle 24 ore precedenti. Ci saranno “azioni mirate in relazione ai fenomeni di assembramenti pericolosi e ai problemi relativi all’apertura dell’anno scolastico”, ha annunciato ieri il governatore Vincenzo De Luca. Ma a tenere banco nella discussione pubblica è una questione calcistica. Sabato il Napoli di Rino Gattuso non era partito per Torino dove ieri sera era in programma la partita con la Juve, fermato dalla Asl dopo che due giocatori – Zielinski ed Elmas – erano stati trovati positivi. Il club bianconero aveva subito annunciato che la squadra di Pirlo sarebbe comunque scesa in campo all’Allianz Stadium e ieri, giorno in cui i dati hanno confermato le preoccupazioni degli esperti, la Lega ha ribadito che la gara doveva essere giocata: “La nota della Asl si è limitata a notificare il provvedimento di isolamento fiduciario nei confronti dei contatti stretti del giocatore Zielinski. Nel caso di specie, invece, si applica il Protocollo Figc concordato con il Cts”. La norma è “applicabile alla situazione del Napoli” ed “è la stessa utilizzata più volte nel corso della stagione per permettere al Torino di affrontare l’Atalanta, al Milan di recarsi a Crotone o al Genoa di andare al San Paolo, e all’Atalanta di scendere in campo contro il Cagliari”. “Parliamo troppo di calcio – ha chiosato Speranza –. Le cose importanti ora sono altre”. Anche se i contagi giornalieri ieri erano in lieve calo, infatti, la tendenza settimanale continua a preoccupare. Tra il 27 settembre e il 3 ottobre – ha calcolato Mario Mazzocchi, ordinario di Statistica a Bologna – le Asl hanno contato 14.647 nuovi casi, in aumento dagli 11.535 dei 7 giorni precedenti, dai 10.272 di quelli prima ancora e dai 4.698 registrati tra il 16 e il 22 agosto, 24 ore prima che Speranza escludesse il lockdown. Ieri il governo ha incontrato i capi delegazione dei partiti di maggioranza: sul tavolo le misure da mettere nel nuovo decreto tra cui le mascherine obbligatorie anche all’esterno tranne che in casi particolari (sport o luoghi isolati), la necessità di far sì che le deroghe in peius decise dalle Regioni tornino a essere valutate dal Cts e quella di insistere nella diffusione della app Immuni. In attesa del testo con le misure (tra cui anche feste, battesimi e matrimoni a numero chiuso, verifiche nelle zone della movida, chiusure anticipate dei locali) che arriva oggi in Cdm e che domani Speranza presenterà in Parlamento, diversi territori considerano nuove strette.

Ieri in provincia di Latina sono stati contati 73 nuovi contagi, 25 solo nel capoluogo. Il direttore generale della Asl Giorgio Casati ha persino invitato la cittadinanza “a uscire solo in caso di necessità”. “Non avevamo questi numeri neanche durante il lockdown”, spiega il sindaco Damiano Coletta, che aveva reso obbligatorie le mascherine in strada prima che lo facesse la Regione Lazio. Alle 12 si terrà un vertice in Prefettura tra Comune, Asl, Regione e Provincia. “Parte dei link sono dovuti a trasmissione famigliare del virus – argomenta il primo cittadino – altri sono legati a cerimonie, matrimoni e funerali. Serve responsabilità da parte dei cittadini. Probabilmente adotteremo provvedimenti restrittivi in alcuni settori, cercando di limitarne il costo economico”. Non sono escluse misure più ampie a livello territoriale.

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