Il racconto inedito

Scaricata da un tizio che ha preferito suo cugino: pene d’amore e sopravvivenza (ai manipolatori)

C'è Giovanni, il sadico; Matteo, il mammone; Mattia, l'ambiguo: talmente incomprensibile da rientrare in un rebus. Carlo, perfetto e infatti illusorio; Andrea, affetto dalla sindrome di Peter Pen; Tommaso, il satiro. Sono soltanto alcune delle tipologie di uomini che popolano "Pene d'amore. Manuale illustrato di sopravvivenza agli ex" (Baldini+Castoldi) di Amalia Caratozzolo.

Di Amalia Caratozzolo
26 Agosto 2020

Una volta un tizio mi invitò a uscire. Non mi piaceva molto e a ripensarci era pure nano e un po’ macrocefalo. Ma era uno di quei momenti bui e tempestosi in cui non si muove una foglia, quindi mi sono detta… ma sì! magari passo una bella serata. Mi chiama arrivato nei pressi di casa mia: «Parcheggio il furgone e arrivo». Io nel frattempo mi ero tirata a lustro stile “Festa del canuzzo”*. Dieci, venti, trenta minuti di attesa… una birra, due, tre. Insomma, lo sto ancora aspettando! Ubriaca e vestita a festa ho atteso un tizio macrocefalo che non è mai arrivato. Una scena di una tristezza infinita: jingle Just a perfect day di Lou Reed!

Dopo quest’esperienza ai confini della realtà, credevo di averle viste davvero tutte. Insomma, cos’altro può accadere dopo essere state piantate a casa da uno che manco ti piace? Invece… le strade del male sono infinite e il peggio doveva ancora arrivare.

Siete mai state mollate da un tizio che ha preferito SUO CUGINO a una serata in dolce compagnia?

Mago Berto o Mister Filibert, pseudonimo di Filiberto Megalomanus, (Reggio Calabria – 15 febbraio 1985/ Reggio Calabria – 05 luglio 2020), è stato un comico, cabarettista, cartomante e sensitivo: appassionato di occultismo ed esperto di cabala, specializzato in legami amorosi impossibili da sciogliere. Frequentò con successo Il Palcoscenico dell’Imbroglio, e la Scuola di Mimo e Bugie. Mago Berto creava relazioni amorose virtuali, sparse in tutto il mondo. Molte donne disperate si rivolsero a lui per svariate ragioni: matrimonio in crisi, amori non corrisposti, tradimenti, ricerca del vero amore. Ma finivano tutte per innamorarsi perdutamente del mago: l’ignavo si serviva dell’ipnosi per ingannare le vittime: e una volta cadute nel tranello, le mollava con scuse improbabili e creative, per qualche problema insormontabile legato alla famiglia, utilizzando il famoso Trucco del cugino, che lo rese celebre in tutto il mondo. «Mia amata, devo aiutare la mia famiglia in difficoltà, mio cugino mi ha chiesto un favore dal quale non posso assolutamente esimermi». Maestro della manipolazione, la sua tecnica risultava infallibile: le donne credevano che un uomo con un amore così grande per la propria famiglia, fosse qualcosa di meraviglioso, in realtà altro non era che un mammone potenziato, un provinciale travestito da intellettuale.

Mago Berto realizzava numeri incredibili: cambi di abito repentini, apparizioni e sparizioni continue. In genere eseguiva sulla prescelta un incantesimo di perdita della memoria, così la poveretta non ricordava più nulla e ogni volta si ritrovava dentro quella storia stile Eternal Sunshine of the Spotless Mind di Michel Gondry. Ogni giorno si ripeteva uguale al precedente: il fatidico incontro veniva rimandato per qualche emergenza pazzesca: lo zio posseduto dal demonio, il bisnonno quasi annegato al lago, amputazioni delle dita che impedivano l’uso del cellulare e quindi l’invio di un messaggio. Tra le performance migliori, non possiamo non ricordare quella volta che il mago impiegò 168 ore nella costruzione di una pedana in legno. La Pedana, anche detta Pedanas, è un’opera architettonica monumentale incredibile, dalle caratteristiche talmente complesse da fare invidia a FranK lLoyd Wright. La realizzazione lo tenne occupato per settimane, impedendogli di raggiungere la compagna.

Naturalmente, il fantomatico incontro non si concretizzò mai, perché a opera compiuta, un suo trisavolo ebbe un problema gravissimo, che solo l’abile mago avrebbe potuto risolvere. O ancora la misteriosa storia che lo vide protagonista: rinchiuso per mesi in una succursale calabrese di Alcatraz, dalla quale non riuscì a scappare in alcun modo, neppure per fare una telefonata.

Sua l’idea e il brevetto del potentissimo talismano Ti chiamo dopo. Il mago deve moltissimo a questa sua creazione, che gli permise una vita ricca e agiata. L’amuleto esercitava sulle donne un enorme potere: quando il mago pronunciava le parole magiche «Ti chiamo dopo», le poverette cadevano in un eterno stato catatonico.

Ma «Ti chiamo dopo» di quale giorno? Anzi, di quale anno?

Donne, diffidate degli uomini con una spiccata propensione al teatro e alla magia. Nei momenti più bui, in cui si muovono forze maligne e macchinazioni sataniche, soppressate mefistofeliche, manifestazioni del Diavolo in persona: difendetevi con speciali scudi anti megalomania, incantesimi protettivi, riti esoterici contro la viltà, cerchi magici, candele Veritas, utilissime a smascherare le più atroci menzogne e illuminarvi la via: un alone verde si formerà attorno all’uomo, se di ominicchio si tratta.

Ma soprattutto, non dimenticate mai di essere delle potenti streghe! Buon Sabba a tutte!

*Espressione tipica del dialetto messinese. Agghindarsi di tutto punto per la festa più importante della città

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.