L'intervista

Tattiche infallibili contro uomini saccenti. La satira Twitter di Nicole Tersigni

Trentatré anni e una vita negli Stati Uniti, da famiglia italo-americana, da un anno si prende gioco dei "mansplainer" con tweet di successo. E adesso anche con un libro, il suo primo, che raggruppa i suoi post che danno voce a tutti i pensieri delle donne dei dipinti, dietro a i loro sguardi che sembravano imperscrutabili.

Di Chiara Basso
26 Agosto 2020

Da brava comica con un occhio, da sempre, ai diritti delle donne Nicole Tersigni ha usato l’arma dell’ironia per puntare il dito contro uno dei flagellatori della pazienza femminile da secoli: l’uomo che vuole spiegare tutto a una donna, dalle sue battute ai suoi dolori mestruali. In inglese c’è un termine preciso per questa categoria: mansplainer. Parola formata da “man”, uomo, e “to explain”, spiegare.

Nicole, che ha 33 anni e vive a Detroit con marito e figlia, si è presa gioco del mansplainer tipico dapprima con una serie di tweet che hanno avuto un gran successo su Twitter. Poi con un libro, il suo primo, che raggruppa questi post formati da immagini di dipinti classici con sovrapposti dei virgolettati in cui la comica dà voce alle donne e ai loro pensieri dietro a quegli sguardi che per anni sono sembrati imperscrutabili anche al più abile critico dell’arte. Maschio, ovviamente. Il libro si intitola Men To Avoid in Art and Life “Uomini da evitare nell’arte e nella vita”, edito da Chronicle Book e in uscita negli Stati Uniti il 25 agosto.

“L’idea mi è venuta circa un anno fa dopo aver visto un post su Twitter in cui un uomo spiega a una donna lo scherzo di questa. Una cosa che è successa anche a me, molto spesso. Sembra una cosa da nulla, come dire a una donna di sorridere di più o spiegarle il suo stesso lavoro, ma fa parte di un problema culturale più vasto che è il sessismo. E quei piccoli episodi non sono isolati, durano una vita e si accumulano. È sfinente!” racconta Tersigni.

Dopo aver visto quel post ha provato a cercare su Google “donna circondata da uomini” e ha trovato un dipinto del 1600 del pittore tedesco Jobst Harrich in cui una donna mostra un seno mentre si trova in un gruppo di uomini pelati. All’immagine ha aggiunto la frase: “Magari, se tiro fuori una tetta la smetteranno di spiegarmi i miei scherzi”.

Ma dove si trovano questi mansplainer? “Purtroppo sono ovunque. Difficile evitarli! Ma ci sono diversi livelli e tipologie e si spera che quelli che ti può capitare d’incontrare alla fine abbiano un certo senso dell’umorismo e apertura mentale, una volta che glielo si fa notare”.

Nel suo libro Tersigni oltre che al mansplainer modello base, diciamo, dedica spazio a tipologie affini quali “il piantagrane che si preoccupa”, ossia colui che pretende di preoccuparsi per criticare, “il comico”, colui che fa battute infelici e se la prende con le donne se non ridono, “l’esperto di sesso” che riesce pensa di conoscere il corpo femminile meglio di una donna, e infine “colui che tratta le donne con sufficienza” per sminuirle usando i loro stessi sentimenti (quello che accusa le donne di isterismo, per intenderci).

Mai incontrati mansplainer italiani? “Sono stata in Italia solo una volta, molti anni fa, e mi è piaciuta molto. Non ricordo particolari incontri ma la mia famiglia è italo-americana e tra di loro ci sono casi di mansplainer, vale?”. Tersigni suggerisce poi come rispondere a un mansplainer:

  • Si può sempre ignorarli, basta non dare loro tempo e attenzione.
  • La si può prendere come un’opportunità per educarli facendo loro notare che questo atteggiamento è frustrante.
  • Oppure si può reagire con uno scherzo ridendo della situazione e prendendola con umorismo
  • E naturalmente li si può rimproverare, se si ha il tempo.

“Ci sono davvero vari modi in cui si può reagire e spesso dipende dal livello di sicurezza che si avverte in quel momento. E non intendo solo fisica. Spesso se ne icontrano al lavoro e bisogna mantenere un certo equilibrio tra il rispondere e perdere il posto di lavoro”.

Quella di abbinare dipinti classici a didascalie dal gusto contemporaneo (lei stessa riconosce che si tratta di tipico humor Millennial) non è una novità: “Fa parte di un tipico format di meme. Tuttavia, tutto è successo un po’ per caso. Dopo aver trovato quel primo dipinto ho deciso mi mantenermi sulla pittura classica”.

Tersigni dice che fin dall’inizio, su Twitter, ha avuto per lo più reazioni positive e molte persone hanno detto di riconoscersi negli scherzi. Pochi gli uomini offensivi o sulla difensiva, molti invece quelli che come le donne hanno trovato i meme divertenti. E il marito? “Lui mi ha aiutato a ritoccare le immagini con le frasi. È una persona molto intelligente e divertente e mi piace avere il suo input… No, aspetta, non sempre. Anche lui ha i suoi momenti no!”.

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