Marche

Terremoto, la truffa dei “pacchi solidali”: Pazzaglini rischia il giudizio

Terremoto - Chiesto il processo per l’ex sindaco di Visso (Mc), ora senatore leghista, accusato di aver intascato il denaro delle donazioni post sisma

4 Gennaio 2020

“Liberiamo le Marche. Qua non ci sono fascisti ma italiani che chiedono regole, ordine, disciplina e rispetto. Non mi dispiacerebbe se andassero a casa il sindaco di Ancona e il governatore, due piccioni con una fava con tutto il rispetto per i piccioni”. Così tuonava Matteo Salvini da Ancona il 23 dicembre aprendo la campagna elettorale per le Regionali: “Non è possibile che ci siano migliaia di persone fuori casa per il sisma”. Stando alle gravi accuse mosse dalla Procura di Macerata al senatore leghista Giuliano Pazzaglini, le Marche intanto dovrebbero essere liberate da chi, nella veste di sindaco di Visso, cuore del cratere, è accusato di aver tratto un profitto di 50 mila euro dalle donazioni per la sua comunità colpita dal sisma.

Ieri è stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio per Pazzaglini, eletto in Senato grazie anche alla denuncia di una ricostruzione post terremoto lenta e lacunosa. I reati contestati sono truffa, abuso d’ufficio e peculato, in concorso, solo per abuso d’ufficio, con l’allora presidente della Croce Rossa locale Giovanni Casoni (poi espulso dalla Cri) di Fratelli d’Italia. Leggendo la richiesta inviata al Gip Claudio Bonifazi sembra di ascoltare Il gatto e la volpe di Edoardo Bennato. Attraverso rocambolesche operazioni, forti della fiducia che gli ignari benefattori riponevano nei loro confronti, infatti, stando alla tesi accusatoria, si facevano confluire parte delle donazioni sui conti della Sybil Project, di Pazzaglini e Casoni e della Simil Iniziative del solo Casoni.

Un’indagine complessa, partita dalla nostra inchiesta sull’acquisto delle casette per i commercianti e la vendita di pacchi solidali, condotta dalla Gdf di Camerino su delega del Procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio che ha portato al sequestro preventivo di quasi 50 mila euro. La Sibyl Project – costituita da Pazzaglini nel 2018 – vendeva pacchi con prodotti locali, confezionati dalla Croce Rossa, fatturati alla Sibyl Project e alla Sibyl Iniziative, con la scritta: “Ripartiamo da qui. Pacco solidale Sisma”.

I pacchi venivano acquistati pensando che il ricavato sarebbe andato ai terremotati, invece finivano nelle tasche dei due. A cadere nella trappola anche la EmilBanca di Bologna, che acquistò 2.200 pacchi fatturando 63.550 euro alla Sibyl Project. “Ci siamo fidati del sindaco e del presidente della Croce Rossa” ha detto a verbale la dirigente di EmilBanca, Giuliana Braido.

Emerge anche che, in un anno, il sindaco si è fatto rimborsare oltre 50 mila euro di spese. Pazzaglini non ha mai chiesto di essere interrogato limitandosi a consegnare una memoria difensiva, mentre lo ha fatto Casoni che ha sostenuto di essere stato solo un esecutore. Alcune casette sono state donate dai Comuni di Meolo e di Taino, altre sono state acquistate dalla Sibyl Project, rivendute alla Sybil Iniziative che, a sua volta, le ha rivendute alla Pro Loco che le ha pagate con 31.900 euro, parte di una donazione di 90.70,48 euro della EmilBanca di Bologna.

Giuliana Braido, a verbale dice che Pazzaglini le chiese che la somma non fosse accreditata sul conto del Comune ma su quello della Pro Loco “in attuazione del progetto criminoso Casoni, nel corso di una riunione alla Pro Loco, comunicava che 31.900 euro erano per l’acquisto dalla Sibyl Iniziative delle casette di legno”, facendo poi alla Pro Loco una sovrafatturazione accertata di 4.300 euro.

I commercianti non avevano più bisogno delle casette, ma il sindaco continuava a chiedere soldi come fece con la Parrocchia di Luino (Va) da cui si fece versare sul conto della Sybil Iniziative 2 mila euro. Così come fece con il Moto Raduno, da cui si fece consegnare 10.300 euro, spariti. Quando non gli venivano accreditati sui conti delle società o consegnati a mano, come nel caso del sindaco di Tenno, che fece un bonifico di 16 mila euro sul conto del Comune, Pazzaglini escogitò di devolvere la somma alla Pro Loco per allestire la pista di ghiaccio, fornita dalla società spagnola, Ixtraice che venne pagata dalla Sibyl Iniziative che, a sua volta, la fatturò alla Pro Loco con una sovrafatturazione di oltre 700 euro. C’è anche l’assegno di 8 mila euro intestato, su richiesta di Pazzaglini, alla Sybil Iniziative e consegnatogli al termine della cena di beneficenza dall’imprenditore Alessandro Guzzini. E quello di 2 mila euro, senza beneficiario, dei fratelli Ridolfi, frutto della vendita di quadri del padre defunto, che verrà incassato dalla compagna di Casoni, Loredana Remigi.

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