Zero concorrenza

Uno stabilimento balneare è per sempre: gare nel 2033

L’Europa impone bandi pubblici per concedere l’uso della costa: ma l’Italia non si adegua. L’ultima legge di Bilancio rinvia di 15 anni la scadenza: il rischio è la maximulta. E nessuno quantifica il giro d’affari

5 Agosto 2019

“Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare”, cantava nel lontano 1963 Piero Focaccia. Il tormentone vale anche per gli stabilimenti balneari e le proroghe alle concessioni delle aree demaniali marittime, cioé le spiagge. La lobby degli esercenti degli stabilimenti balneari si batte da sempre contro la direttiva europea Bolkestein del 2006 sulla concorrenza (recepita […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.