Il dossier

Gli sponsor di Casaleggio che puntano sui 5 Stelle

Intrecci - Gli interessi di alcuni finanziatori del rapporto e-commerce curato dall’azienda dipendono da ministero del Lavoro e Parlamento

3 Aprile 2019

Quest’anno per la tredicesima edizione, il 16 aprile a Milano e l’8 maggio a Roma, la Casaleggio Associati presenta lo studio sull’e-commerce, un documento molto colorato e molto stilizzato di circa 60 pagine sull’andamento delle vendite online. Per la prima volta, Davide Casaleggio organizza l’evento mentre il M5S, il partito che controlla attraverso l’associazione Rousseau, è al governo.

Il figlio di Gianroberto, il fondatore dell’azienda e del Movimento, respinge ogni accusa di conflitto di interessi per il doppio ruolo che svolge, ma l’attrazione verso la Casaleggio Associati è in aumento. Per l’imminente appuntamento di Milano, al centro congressi della Fondazione Cariplo, e poi per quello di Roma all’università Luiss di Confindustria già otto società – nel 2017 erano la metà – hanno pagato per affiancare nome e logo alla Casaleggio Associati, una piccola azienda che fa “strategie di rete” e che nell’ultimo bilancio fatturava 1,1 milioni di euro. Oltre a Binoocle Institute, Webperfomance, la svizzera Octoplus e la multinazionale Nexi, a vario titolo impegnate in attività di e-commerce, ci sono altri sponsor che, oltre ai destini di Internet, pensano anche alle relazioni con il governo, lato M5S. Flixbus, l’azienda che ha rivoluzionato il trasporto a basso costo sui bus; Deliveroo, l’applicazione web di consegna di cibo a domicilio; Fonarcom, il fondo interprofessionale per la formazione dei lavoratori, costituito da Confederazione italiana federazioni autonome Cifa (presente tra i “partner”) e dal sindacato Confsal. Ciascuno ha patrocinato il rapporto con una somma tra i 5.000 e i 10.000 euro. Il circuito per il pagamento digitale Nexi ha versato soltanto 7.500 euro perché non sarà tra gli oratori, Fonarcom ha speso 10.000 perché il presidente Andrea Cafà confida di parlare a Milano. Sono cifre basse, ma che permettono alle aziende di stringere contatti con la Casaleggio Associati, il cui presidente è pure al vertice dei Cinque Stelle.

Il mandato al ministero del Lavoro di Luigi Di Maio, vicepremier e capo del Movimento, è cominciato proprio con la dichiarazione di guerra alle applicazioni che usano i fattorini in bicicletta (rider), sfociata poi in un tavolo di trattative per riscrivere le regole del settore. Il 4 giugno 2018 Deliveroo ha ringraziato Di Maio per lo sforzo profuso con un comunicato del direttore generale Matteo Sarzana, lo stesso che ora ha autorizzato la sponsorizzazione a Casaleggio Associati. Il 26 febbraio, i rider hanno protestato proprio sotto la sede della Casaleggio. Tra i promotori dell’iniziativa i “Deliveroo Strike Riders”.

Dopo una tiepida accoglienza nel mercato italiano, i Cinque Stelle hanno combattuto per Flixbus durante il governo di Paolo Gentiloni protestando per una norma che rendeva “illegali gli autobus” a basso costo e Di Maio, il 30 novembre 2017, ha incontrato André Schwämmlein, amministratore delegato di Flixbus: “Ci piace immaginare un futuro dove l’innovazione migliora la qualità di vita delle persone”. Per la campagna elettorale in Abruzzo, a gennaio, in provincia di Teramo, la candidata governatrice Sara Marcozzi e diversi parlamentari pentastellati hanno invitato Fabio Maccioni, responsabile per le relazioni istituzionali in Italia del gruppo tedesco, a un convegno sul turismo. Non stupisce che Maccioni abbia scelto di incastonare il simbolo di Flixbus nello studio di Casaleggio Associati. Pure Cafà, capo di Fonarcom, ha risposto affermativo alla telefonata dei collaboratori di Davide Casaleggio: “Mi hanno chiesto di partecipare e ho accettato perché l’e-commerce è un fenomeno europeo, mondiale e noi italiani siamo indietro. Noi facciamo formazione ai lavoratori e la formazione aiuta le imprese a vendere meglio anche su internet”.

Fonarcom, che si sostiene con lo 0,3 per cento delle retribuzioni che le imprese versano all’Inps per la formazione dei dipendenti, è un ente paritetico interprofessionale che ha guardato con grande attenzione all’arrivo del reddito di cittadinanza dei Cinque Stelle. Centinaia di migliaia di italiani avranno bisogno di formazione e i centri per l’impiego (pubblici) indirizzeranno i beneficiari ai maestri della formazione, come i fondi interprofessionali, esplicitamente citati dalla legge approvata pochi giorni fa in via definitiva.

“Si tratta di enti o aziende private che vogliono sostenere una ricerca su un tema cruciale come l’e-commerce, non c’è nessuna interferenza da parte di Casaleggio con le attività del governo”, dicono dalla Casaleggio Associati. Finanziare Casaleggio per avere buoni rapporti con il M5S, però, rischia di confliggere con il principio fissato dalla legge “spazzacorrotti” voluta dal M5S che impone trasparenza assoluta su tutte le donazioni superiori a 500 euro. Regola che vale anche per i soldi che incassa l’associazione Rousseau (presieduta da Davide), non per i contributi alla Casaleggio Associati. L’azienda non è formalmente legata al M5S, ma il suo capo sì.

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