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“La mia ‘Stra-Maglie’ a carico nostro merita il bis”

L’attrice comica e l’imitazione cult della giornalista: “Ritorna in video? Chissà…”
“La mia ‘Stra-Maglie’ a carico nostro merita il bis”
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Ci sono folgorazioni che restano per sempre nel cuore e nella pelle. Così, è per Francesca Reggiani l’incontro con l’immagine di Maria Giovanna Maglie. A breve la Maglie potrebbe tornare in video in coerenza al suo stile, ovvero in pompa magna, con una striscia quotidiana sui fatti del giorno dopo il Tg1 delle 20. Esattamente 27 anni fa, teneva banco come corrispondente dall’America nel Tg2 di Alberto La Volpe, e, racconta la Reggiani, non mancò di attrarre l’attenzione delle ragazze di Avanzi. “L’idea nacque all’istante a me e a Serena Dandini, all’indomani del celebre fuorionda di Blob in cui Maria Giovanna Maglie diceva testuale “adesso mi vedete così, ma se smetto di bere divento una tale STRAfiga…”.

L’autostima non le è mai mancata.

Me la ricordo come una delle imitazioni più facili, veniva quasi da sé. Una ammirevole naturalezza da parte del suo ego, a me bastava un trucco alla Joker, fondotinta bianco e ombretto nero, poi tutti gli impegnativi completi di alta moda.

È passata agli annali anche una sahariana leopardata, “presa da Armani Exchange a Broadway”.

Si era resa necessaria quando Bill Clinton varò l’operazione Restore Hope in Somalia, e la Maglie la seguì per la Rai. La mia versione esibiva una sahariana firmata con quattro tasche animalier, cinturone e cappellino coordinato: ‘Noi del Tg2 seguiremo i marines a vista, direttamente dalla spiaggia. Non da Mogadiscio, ma dall’Hilton Safari Hotel di Malindi: non confortevole, STRAconfortevole!’.

Cene STRAcostose, autisti, arredi, decori per il suo ufficio di corrispondenza. Le sue note spese sono rimaste leggendarie.

E non dimentichiamo i cocktail, quelli che le impedivano di diventare una bomba sexy. Ogni collegamento si concludeva con la ricetta del cocktail della settimana, dal Siad Barre al Gay After. Ogni volta nuovi ingredienti, ma con alcuni punti fissi. ‘Olivetta snocciolata? No!’ ‘A carico mio? No. A carico vostro!’.

Tipica grandeur STRAcraxiana. Alla fine scoppiò lo scandalo delle false fatture per decine di migliaia di dollari rimesse alla Rai. Questa però non era satira, era uno scandalo vero.

Certo, la Maglie incarnò alla grande l’immagine del giornalista privilegiato, il rappresentante di una casta che non solo non si vergognava dei suoi benefici, ma era orgoglioso di sbandierarli.

Strano che un simile personaggio venga rispolverato in pieno populismo galoppante.

Questo bisogna chiederlo a chi lo sta rispolverando.

Mai avuto reazioni da parte sua?

Reazioni dirette, mai. Qualcuno mi aveva detto che non gradiva le mie imitazioni, a differenza di tante altre che si divertivano un mondo come la Fumagalli Carulli o Mariolina Sattanino, quella che si collegava in preda alla malinconia, ma poi, appena sentiva il nome di D’Alema, s’illuminava d’immenso.

Adesso, pare grazie ai buoni uffici di Salvini, la Maglie potrebbe tornare dall’esilio.

In realtà non ha mai smesso di apparire come ospite nei talk show. La tentazione di imitarla non è mai passata, ma il buon gusto impone di imitare i personaggi solo quando sono all’apice del successo.

Se avrà una striscia quotidiana dopo il Tg1, potrebbe essere la morte sua.

Vedremo. Se, come spero, ci faranno rifare La Tv delle ragazze, la prenderemo in seria considerazione. La concorrenza di potenziali caricature è molto agguerrita, ma è giusto dare una seconda opportunità, nella satira c’è spazio per tutti. Tra l’altro bisogna farle i complimenti perché non è per niente cambiata, uguale a vent’anni fa.

“Se smettesse di bere…”.

Questo lo dice lei!

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