Lo sberleffo

Giggino, fai meno: è solo il Def…

Di Ma. Pa.
28 Settembre 2018

Luigi Di Maio, ministro, vicepremier, capo politico e chissà cos’altro, ha un immaginario linguistico in cui, nei casi migliori, si fondono reminiscenze bibliche, godimenti rabelaisiani e un po’ delle furie classicheggianti di Mario Appelius: il momento è sempre “storico”, gli avversari sono “assassini politici”, qualunque cosa si fa è “del popolo” o almeno “del cambiamento”. […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.