Il film da vedere

Tutte le ragazze senza nome che rimangono solo “straniere”

I fratelli Dardenne: “Inquadrare gli immigrati per quello che sono è l’unico modo per accettarli: sono come noi, ci sono stupidi e meno stupidi”

27 Ottobre 2016

Ci sono, almeno, tre cose straordinarie nell’ultimo film dei fratelli belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne, La ragazza senza nome. E tutte e tre sono ad alta densità simbolica e alto voltaggio morale. Un filo di trama, e veniamo alla prima. Jenny (Adèle Haenel, bella ma in difetto d’empatia), giovane medico nel sobborgo di Liegi Seraing, […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.