Le vite dei migranti tra milizie e scafisti

Un trafficante di Misurata: “Inutile affondare i barconi; ci riforniamo di imbarcazioni da Egitto, Emirati, Tunisia e Turchia”

Di Nancy Porsia
29 Aprile 2015

In Libia non si producono più barconi dal lontano 2008, quando Gheddafi per onorare il patto di amicizia italo-libica rase al suolo le fabbriche lungo la costa del paese nord-africano. Eppure da allora i barconi continuano a moltiplicarsi nei porti libici: ogni giorno nuovi pescherecci entrano dalla Tunisia e dall’Egitto alimentando il mercato sempre più […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.