“Meglio la guerra di quest’Italia razzista”

Il giovane marocchino residente da anni nel nostro paese ha attraversato il confine siriano e combatte per il Jihad, fabbricando ordigni

26 Aprile 2015

Non è un biscotto, è come il pane”, dice al suo amico in arabo, pensando che così io non capisca. E invece così capisco che è italiano: questo ragazzo sa che questa cosa tonda che gli ho appena offerto non si inzuppa nel tè. Sa cos’è un tarallo. E siamo a Reyhanli, in Turchia. Al […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.