La memoria del cuore

C’è un vocabolario anche per la morte

Un 17enne in coma, i suoi organi donati: 24 ore in cui nulla diventa impronunciabile

14 Febbraio 2015

A volte la bellezza di una scrittura può anche fare male. È la vertigine della complessità? O è una questione di musica, lo sgomento che lasciano le parole quando raggiungono certe armonie? O sono le immagini evocate, così impreviste eppure così vere? La prosa stupenda di Maylis de Kerangal costringe a queste domande, specie quando […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.