L’inchiesta

Raggi e la chat sulla nomina del fratello di Marra: “Per l’assessore Meloni va bene”

Il fratello dell’ex capo del Personale promosso al Turismo: conosceva già Meloni

24 Gennaio 2017

Per Virginia Raggi, Renato Marra – fratello del più noto Raffaele in carcere per corruzione – era l’uomo giusto al posto giusto. E a convincerla erano, a detta sua, pure i racconti dell’assessore Adriano Meloni sui blitz realizzati con Renato contro l’abusivismo commerciale. Il dato emerge da uno dei messaggi scritti dalla Raggi nella chat “Quattro amici al bar”. È lei che parlando nel gruppo Telegram creato con i tre fedelissimi, ricorda il lavoro del fratello di Raffaele Marra con l’assessore allo Sviluppo economico e Turismo, Meloni, suggerito da Davide Casaleggio.

Alla chat oltre al sindaco e Raffaele Marra, partecipavano anche l’ex capo di segreteria Salvatore Romeo e Daniele Frongia, ex vicesindaco. Il gruppo Telegram ora è finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Roma dopo il sequestro del cellulare di Raffaele Marra, in cella da dicembre con l’accusa di aver acquistato una casa coi soldi dell’imprenditore Sergio Scarpellini: in cambio – secondo i pm – il dirigente avrebbe “messo a disposizione” la propria funzione pubblica.

I quattro usano quella chat per scrivere di politica, di questioni personali o per fissare appuntamenti: vicende per lo più penalmente irrilevanti, che verranno quindi omissate nell’informativa della polizia giudiziaria che si deve occupare della trascrizione del gruppo Telegram. Sarebbero meno di cinque i messaggi che però potrebbero far sorgere il dubbio – tutto da verificare – che la nomina, poi revocata, a capo del dipartimento Turismo di Renato Marra sia stata gestita dal fratello. Era stata infatti l’Anticorruzione (Anac) guidata da Raffaele Cantone a ravvisare un “conflitto di interessi”: secondo l’Anac alla procedura d’incarico partecipò il fratello Raffaele, anche se fu la Raggi ad assumersi la totale responsabilità della decisione. Il parere degli uomini di Cantone è confluito in un fascicolo che riguarda le nomine: inizialmente nel mirino era finita solo quella di Romeo, mai indagato.

Il Fatto domenica ha rivelato come tra le conversazioni ritenute rilevanti ce n’era una in cui la Raggi chiedeva informazioni sullo stipendio e sulle norme che regolavano la posizione lavorativa di Renato Marra. C’è anche un altro passaggio nella chat Telegram in cui si parla di Renato Marra: a un certo punto il sindaco scrive di aver sentito dire dall’assessore Meloni dei blitz con Renato Marra che – con il gruppo sicurezza sociale Urbana della Polizia Municipale – si occupava di contrasto all’abusivismo commerciale.

Anche questo potrebbe aver orientato la sua nomina. Renato Marra, partendo dalla fascia 1, aveva inoltrato domanda per diventare Comandante dei Vigili (fascia 5) per accettare alla fine un ruolo di fascia 3: la guida del Dipartimento Turismo gestito dall’assessore Meloni. Solo dopo la nomina, Raggi chiese informazioni sulle norme che regolano la posizione lavorativa e lo stipendio di Renato al fratello, allora capo del Personale, Raffaele. Che rispose inviando la foto delle norme e spiegando che era tutto regolare.

Sulla retribuzione che Renato Marra avrebbe ottenuto non c’è nulla di ufficiale. È anche vero che stando a una tabella del Comune di Roma del 2012, come dirigente guadagnava circa 94 mila euro lordi l’anno. Il suo precedessore al Dipartimento Turismo ne guadagnava circa 110 mila euro, quasi 16 mila in più. La vicenda della chat ha creato irritazioni a livello nazionale: “È stata incauta”, dicono fonti 5 Stelle preoccupate che l’inchiesta sulle nomine possa creare altri problemi al Movimento. Ma per il sindaco una buona notizia è arrivata: l’Oref, Organismo di revisione economico-finanziaria, “ha depositato parere favorevole” al bilancio 2017-19 modificato dopo la bocciatura arrivata poco prima di Natale: all’interno del documento, ci sono 12 raccomandazioni per Raggi e i suoi assessori.

Twitter @PacelliValeria

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