L’intervista

Ostia, il dem Orfini: “Raggi cerca solo voti, ma i Cinque Stelle sono come la destra”

Matteo Orfini - Il presidente del Pd: “Manifestazione strumentale, il Comune aderisca a quella della Fnsi”

10 Novembre 2017

Nega un soccorso “rosso”, anche indiretto: “Nel ballottaggio di Ostia si sfideranno due destre, per noi sono la stessa cosa”. E boccia la manifestazione per la legalità indetta nel municipio dalla sindaca di Roma, la 5Stelle Virginia Raggi: “Invece di strumentalizzare aderisca a quella convocata dalla Federazione nazionale per la stampa e da Libera per il 16 novembre. Lì noi ci saremo”. Matteo Orfini, presidente del Pd nazionale ed ex commissario del partito romano, chiude la porta all’iniziativa della sindaca.

Quello di Raggi era un invito rivolto a tutti, “a prescindere dalle appartenenze”. Non era il caso di accettarlo?
La manifestazione unitaria è quella del 16 novembre, indetta dalla Fnsi, che rappresenta i giornalisti aggrediti a Ostia. Credo che la sindaca di Roma avrebbe il dovere di aderire come Comune a quell’evento, rinunciando invece a quella che ha convocato tramite il blog di Beppe Grillo. Se vuoi unire, da sindaca di tutti i romani, non adoperi un portale di propaganda politica.

Il Pd di Roma ha bollato la manifestazione indetta dal Comune come “strumentale”. Condivide?
È quello che ho appena detto. Non si mettono bandierine su cose come queste.

Lo fa per pescare voti a sinistra?
Temo che il M5S non abbia il curriculum per farlo, proprio come la destra. Quando io e il sub-commissario del Pd nel X Municipio Stefano Esposito abbiamo fatto la battaglia contro la mafia locale, ci siamo presi gli insulti di Roberto Spada sui social network. E gli altri partiti ci hanno lasciati soli: compreso il M5S.

Oggi lei ed Esposito su Democratica accusate: “Chiedemmo più volte ai dirigenti del M5S, apertamente sostenuto dalla famiglia Spada nelle elezioni del 2016, di prendere le distanze da loro e dalle finte associazioni antimafia. La risposta? Barillari, consigliere regionale, querela Esposito, Luigi Di Maio querela Orfini”. Conferma?
Sì. A Ostia ci sono decine di finte associazioni antimafia, che hanno sempre sostenuto il M5S, e che hanno rapporti in particolare con il consigliere regionale Davide Barillari e con l’attuale capogruppo in Campidoglio, Paolo Ferrara. E sono le stesse associazioni che su Facebook intrattenevano relazioni affettuose con Roberto Spada e sua moglie.

Quindi gli Spada avrebbero sostenuto i 5 Stelle? Il sillogismo non è affatto automatico.
Diciamo che Barillari e Ferrara non erano consapevoli delle relazioni tra le associazioni e Spada. Dopodiché noi segnalammo questi rapporti al M5S, anche in via privata. E sono arrivate le querele di Di Maio, archiviata, e di Barillari.

Potrebbero opporle che il X Municipio l’hanno sciolto per mafia quando lo guidava il Pd. E che l’ex presidente dem è stato condannato in primo grado.
Quel presidente l’ho fatto dimettere io, prima che fosse indagato. Abbiamo fatto un lavoro enorme per rigenerare il partito, prendendoci un mare di critiche anche da dentro il Pd. Ma nello stesso tempo scoprimmo la rete di finte associazioni, che ci diffamarono e insultarono.

Come fa a dire che sono finte?
Le segnalammo anche alla commissione Antimafia, che ha confermato la nostra analisi.

Il M5S ha preso le distanze dagli Spada, più volte.
Ne sono felice. E dico: finalmente. Ma c’è qualcuno che questa battaglia l’ha sempre fatta.

Tanti elettori del Pd voteranno comunque i 5Stelle pur di non far vincere la destra.
Io penso che i 5Stelle siano di destra. Hanno votato contro le unioni civili, sono contro lo ius soli e sull’immigrazione spesso rincorrono Matteo Salvini.

Mdp e Sinistra italiana però annunciano il loro sostegno nel ballottaggio.
Sono compagni confusi, a forza di spostarsi a sinistra sono finiti a destra.

Voi non ci siete neppure arrivati al secondo turno.
Abbiamo fatto delle scelte, recidendo i rapporti con balneari e affini. C’era un prezzo da pagare, ma siamo pur sempre il secondo partito nel Municipio. Con un futuro.

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