Papa Francesco ha deciso, sigarette vietate dal tabaccaio del Vaticano: “Fanno male”

10 Novembre 2017

Ammesse soltanto le fumate bianche e nere. In Vaticano sarà vietata la vendita delle sigarette. Lo ha voluto direttamente papa Francesco: dal 2018 nel territorio della Santa Sede sarà, appunto, vietata la commercializzazione delle “bionde”. La ragione è semplice, lineare, come ha spiegato senza tanti giri di parole il portavoce vaticano, Greg Burke: “Il Santo Padre ha deciso che il Vaticano terminerà la vendita di sigarette ai propri dipendenti a partire dal 2018. Il motivo è molto semplice: la Santa Sede non può cooperare con un esercizio che danneggia chiaramente la salute delle persone. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, ogni anno il fumo è la causa di più di sette milioni di morti in tutto il mondo”.

Addio ‘bionde’ in Vaticano “Le sigarette, vendute ai dipendenti e pensionati del Vaticano a un prezzo scontato – spiega il portavoce Burke – erano fonte di reddito per la Santa Sede. Ma nessun profitto può essere legittimo se mette a rischio la vita delle persone”. Caso chiuso. Ma Oltretevere qualcuno non la prenderà certo bene. Stavolta, gli avversari di Bergoglio non saranno i conservatori, ma i commercianti. Come raccontò l’Espresso, la Pontificia Commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa aveva chiesto a società di revisione dei conti di svolgere una due diligence sugli affari del Vaticano.

Ne risultò che la vendita delle sigarette era al secondo posto tra le fonti di utili: 10 milioni l’anno. Una vendita a prezzi ridotti che in teoria doveva essere rivolta soltanto ai dipendenti vaticani: cinque stecche a testa al mese. Che non andasse proprio così era stato raccontato dalla stessa inchiesta: migliaia di persone formalmente non autorizzate riescono ad avere accesso alle bionde e ai sigari cubani sottocosto venduti in Vaticano.

Ma adesso Francesco ha detto stop: dieci milioni dal prossimo anno non andranno più in fumo. Chissà come la prenderanno i porporati. Tra i vari benefit dei cardinali fino a tempi recenti c’erano duecento pacchetti di sigarette al mese scontati. In Vaticano, forse scherzosamente, qualcuno insinuava che ci fosse chi se li rivendeva. Ma ci sono anche prelati che fumano: la leggenda racconta delle prodezze fumatorie del cardinale di Madrid, Vicente Enrique y Tarancon. Un vero e proprio tabagista che faticava a trattenersi perfino davanti al nuovo papa Giovanni Paolo I. Albino Luciani gli rispose: “Eminenza, lei può fumare. Ma a una condizione: il fumo deve essere bianco!”.

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