Il Fatto di domani. Regalo ai deputati: il loro conto in banca vale 28 volte di più. Ucraina, arrivano gli aiuti ma mancano gli uomini: Zelensky richiama i residenti all’estero

Di FQ Extra
24 Aprile 2024

IL REGALO DELLE BANCHE AI DEPUTATI: TASSO DEL 5,6% SUI LORO DEPOSITI, MENTRE PER I CONTI DEGLI ITALIANI È 28 VOLTE INFERIORE. I privilegi a volte stanno anche nei decimali. Soprattutto se si tratta di quelli degli interessi sul conto corrente, dei deputati italiani, che sono 28 volte superiori a quelli dei cittadini comuni. Lo abbiamo raccontato sul Fatto di oggi: la filiale di Banca Intesa della Camera dei deputati offre ai correntisti parlamentari di Montecitorio un tasso sui depositi correnti del 5,60% lordo, quando la media per i conti dei cittadini è dello 0,2%. Un tasso molto più in grado di combattere l’inflazione che mangia i redditi, ma il problema è che non è per tutti, anzi è solo per qualcuno. Come definire queste “condizioni economiche agevolate” se non un privilegio da vecchia casta? E i senatori possono fare altrettanto? Cosa ne pensano gli altri istituti bancari di queste tariffe assolutamente fuori mercato? Sul Fatto di domani continueremo a indagare sulla questione.


LA RAI ATTACCATA DA DESTRA E DA RAMA, IL PREMIER ALBANESE. MELONI TACE. Le polemiche politiche non abbandonano la Rai, in tempi di campagna elettorale. E il centro di tutto è la commissione di Vigilanza. Nella seduta di oggi dell’organo politico di controllo del servizio pubblico, Fratelli d’Italia ha denunciato il giornalista di Radio1 Giorgio Zanchini, conduttore della storica trasmissione Radio Anch’io, perché intervistando la senatrice Ester Mieli nell’ambito di un segmento sulle proteste le ha chiesto “senatrice, lei è ebrea?”. Al che Mieli ha risposto piccata che la sua appartenenza religiosa non doveva essere sovrapposta ai suoi giudizi politici sulle proteste americane (che abbiamo raccontato sul Fatto di oggi con la corrispondenza di Roberto Festa e una testimonianza dell’economista Clara Mattei). I meloniani sono saliti sulle barricate giudicando la domanda scandalosa e la vicenda grave. Tutti i componenti politici della commissione hanno espresso solidarietà a Ester Mieli. Il sindacato Usigrai difende il giornalista Zanchini e invita a non strumentalizzare una domanda estrapolandola dal contesto dell’intera puntata. Contemporaneamente, la maggioranza di centrodestra ha bocciato la proposta delle opposizioni di convocare il direttore Approfondimento Rai Paolo Corsini e la conduttrice Serena Bortone per chiarire il caso della censura ad Antonio Scurati dal programma Chesarà. “Quando si è trattato di convocare Sigfrido Ranucci per intimidirlo dopo le sue inchieste, lo hanno fatto. Adesso si nascondono dietro pretestuose formalità per impedire alla commissione di approfondire un tema dibattuto in tutto il Paese”, dicono con parole simili Pd e M5S (questo è il grillino Dario Carotenuto). Report è finito di nuovo nel fuoco di fila per un suo servizio sul governo, ma stavolta a colpire è il premier albanese Edi Rama, che ha attaccato pubblicamente la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci per un servizio sull’accordo sui centri di detenzione siglato con Giorgia Meloni. Rama ha fatto post sui social, dichiarazioni sui giornali e avrebbe fatto pure una telefonata allo stesso Corsini per lamentarsi. Il dirigente Rai in una nota ha precisato che la conversazione è stata “breve e cordiale” e che si è limitata a preannunciare una lettera con richiesta di chiarimentis sulla puntata di Report. Le opposizioni hanno chiesto alla premier di difendere la libertà di stampa di questo Paese dagli attacchi di un premier straniero. Meloni per ora ha scelto il silenzio. Sul Fatto di domani leggerete la nostra analisi dei tre casi che stanno sconvolgendo la Rai. Sulla vicenda è intervenuto anche l’ad Roberto Sergio: “Non ho certo intenzione di dire qui oggi chi sta facendo il male alla Rai. Certo è che tutto quello che stiamo facendo viene sommerso da valanghe di polemiche molto spesso strumentali. E questo è inaccettabile”. Sul Fatto di domani leggerete la nostra ricostruzione.


GUERRA RUSSIA-UCRAINA: ZELENSKY HA BISOGNO DI SOLDATI E RICHIAMA I RESIDENTI ALL’ESTERO. MOSCA, VICE MINISTRO DIFESA ARRESTATO PER TRADIMENTO. L’Ucraina è a corto di soldati e i maschi adulti residenti all’estero potrebbero essere richiamati. Fino al 18 maggio saranno sospesi i servizi consolari, una misura che potrebbe riguardare 860 mila uomini, solo nei Paesi dell’Unione. La data coincide con l’entrata in vigore della legge sulla mobilitazione recentemente firmata dal presidente, che prevede l’obbligo per tutti gli uomini in età militare di contattare gli uffici di leva per aggiornare i loro documenti, a distanza o di persona, entro 60 giorni. Gli adulti che abitano all’estero avranno bisogno di quei documenti per ricevere servizi di base: dal rinnovo dei documenti di identità al certificato di matrimonio. La decisione di sospendere i servizi consolari viene interpretata così dal ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba: “Un uomo in età di leva va all’estero, mostra al suo Stato che non gli importa della sua sopravvivenza, e poi vuole ricevere servizi da questo Stato. Non funziona così”. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari; il presidente Biden assicura che i nuovi aiuti militari per Kiev partiranno nelle prossime ore. Secondo diversi media Usa, i missili Atacms a lungo raggio sono già arrivati, e sono stati utilizzati dai soldati ucraini per colpire basi russe. Mosca avanza ad Est mentre il Wall Street Journal anticipa che gli Usa valutano sanzioni sulle banche cinesi per far leva su Pechino affinché smetta di sostenere la produzione militare della Russia. Inoltre, Washington evidenzia nei suoi dossier come gli interventi di Zelensky per migliorare la società e le libertà di espressione siano ancora limitati; così anche le sue iniziative anti-corruzione. Leggerete anche la storia di Timur Ivanov, il vice ministro della Difesa russo, destituito pechè accusato di tradimento; avrebbe utilizzato i fondi per la ricostruzione di Mariupol a fini personali.


GUERRA IN MEDIO ORIENTE, AMNESTY ACCUSA ISRAELE: “DISPREZZO PER IL DIRITTO INTERNAZIONALE”. HAMAS PUBBLICA IL VIDEO DI UN OSTAGGIO AMERICANO. Il conflitto tra Israele e Hamas – scaturito dal massacro del 7 ottobre firmato dai fondamentalisti, con 1.200 morti e la cattura di centinaia di ostaggi – è uno degli elementi analizzato nel dossier di Amnesty International dal titolo “La situazione dei diritti umani nel mondo”. Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty, sulla crisi in Medio Oriente scrive: “Il flagrante disprezzo di Israele per il diritto internazionale è aggravato dal fallimento dei suoi alleati nel fermare l’indescrivibile spargimento di sangue civile commesso a Gaza”. Nel frattempo incombe l’operazione a Rafah voluta dal primo ministro Netanyahu e osteggiata dagli Usa; il capo dell’agenzia di sicurezza israeliana Shin Bet, Ronen Bar, e il capo di stato maggiore dell’Idf, generale Herzi Halevi, sono stati in Egitto questa mattina per discutere dell’offensiva con l’intelligence del Cairo. Dialogo necessario perchè l’Egitto potrebbe subire un contraccolpo in merito agli sfollati, dato che nell’area si trova più di un milione di civili. A Rafah potrebbero esserci gli ostaggi: Hamas ha pubblicato un video dove uno di loro, l’americano Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, sequestrato dai miliziani islamici al Nova Festival, mostra un arto amputato e si rivolge al premier israeliano: “Devi vergognarti, perché ci hai abbandonati come migliaia di cittadini, perché ci hai lasciati per 200 giorni mentre tutti gli sforzi dell’esercito sono falliti, perché le bombe delle forze aeree hanno ucciso circa 70 prigionieri come me. E per aver rifiutato tutti gli accordi che vi hanno offerto. Non volete che questo incubo finisca?”. Altro fronte: l’Idf conferma di aver colpito dozzine di obiettivi di Hezbollah, nel sud del Libano. Sul giornale di domani leggerete altre notizie e gli aggiornamenti sulle proteste negli Usa.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Fassino e la denuncia per il tentato furto al duty free. Come abbiamo raccontato oggi, il deputato del Pd è accusato di aver tentato di sottrarre un profumo da donna del valore di oltre 100 euro dal duty free dell’aeroporto di Fiumicino. “Ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone”, si è difeso l’ex ministro dem. Sul giornale di domani leggerete nuovi sviluppi della vicenda.

Fitch peggiora le previsione sul debito italiano: “colpa del Superbonus”. Il tiraggio “significativamente più forte delle attese” del superbonus nel 2023, con una corsa a chiudere i contratti nell’ultima parte dell’anno, farà volare il rapporto debito/Pil oltre il 142% nel 2027. Lo scrive l’agenzia di rating Fitch, che a fronte del 139,6% di debito/Pil atteso dal Def nel 2027 disegna una curva di debito che raggiunge il 142,3% “su ipotesi macroeconomiche e di bilancio meno favorevoli”. Lo spazio di manovra del governo nelle prossime leggi di bilancio sarà ancora più ridotto, perciò.

L’Antitrust multa Amazon per 10 milioni. Il motivo è la pratica commerciale scorretta di pre-impostare per gli utenti della nota app di acquisti, l’opzione “acquisto periodico” anziché “acquisto singolo” per un’ampia selezione di prodotti, limitando così la libertà di scelta dei consumatori.


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