Crotone

Lo Stato non vuole risarcire le vittime di Cutro

Il naufragio - Lo studio Bongiorno (Consap): “Il natante non era per passeggeri, l’assicurazione non copre”

16 Novembre 2023

È come se lo Stato dicesse ai familiari delle vittime del naufragio di Cutro che i migranti morti “se la sono cercata” per cui adesso “si arrangino”. Le parole non sono proprio queste, ma non lascia spazio a interpretazioni differenti il messaggio lanciato ieri nell’aula del Tribunale di Crotone dove si celebra il processo agli scafisti del caicco “Summer love”, schiantatosi all’alba del 26 febbraio in una secca, a un chilometro dalla costa. Lo Stato ha infatti chiarito che non intende risarcire i familiari delle vittime. E lo ha fatto attraverso lo studio legale della senatrice della Lega Giulia Bongiorno che rappresenta la Consap, Concessionaria servizi assicurativi pubblici che, per conto del ministero delle Finanze, gestisce il Fondo di garanzia per le vittime della strada. La citazione della Consap nel processo era stata disposta dal Tribunale che aveva accolto l’istanza delle parti civili che avevano chiesto di citare come responsabile civile il Fondo di garanzia che dovrebbe coprire i danni degli incidenti avvenuti anche in mare, nelle acque italiane, quando questi siano provocati da natanti o non identificati o non assicurati. Onere che la Consap non vuole assumere e, presentandosi ieri in aula, attraverso lo studio legale Bongiorno, ha chiesto di essere tenuta fuori dal processo, sostenendo che l’indennizzo non è dovuto in quanto il caicco pur essendo stato un natante non assicurato, in realtà era un’imbarcazione priva di alcune caratteristiche che la legge impone per il risarcimento.

In altre parole, secondo la Consap, il “Summer love” non era “un’imbarcazione adibita al trasporto e dunque assoggettabile al codice delle assicurazioni” e per questo motivo le vittime non dovrebbero essere risarcite con buona pace di coloro che, a pochi metri dalla nostra costa, hanno perso la vita nonostante Frontex, diverse ore prima della tragedia, avesse segnalato il loro arrivo.

Sarà il Tribunale di Crotone, il 29 novembre, a stabilire se la Consap abbia ragione o se lo Stato debba farsi carico del risarcimento.

Intanto, uno dei legali delle parti civili, l’avvocato Francesco Verri, parla di “comportamento ostruzionistico dello Stato” e spiega che “quella normativa del 2005 invocata dalla Consap serviva a disciplinare le tipologie di imbarcazioni ai fini della iscrizione nei registri navali. Il comportamento dello Stato è sbalorditivo. Insiste nell’infischiarsene di queste persone e appellandosi a un cavillo cerca di disinteressarsi persino dei danni provocati alle vittime costituite parte civile”.

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