Il Fatto di domani. Schiaffo a Meloni: crolla la produzione industriale. Ma il governo premia le paghe da fame. Jeremy Corbyn sui pacifisti oscurati dal Labour

Di FQ Extra
9 Giugno 2023

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IL DUO MELONI-CROSETTO BRINDA ALLE ARMI ALLA MASSERIA DI VESPA. SUL FATTO INTERVISTA A JEREMY CORBYN. Ieri non aveva fatto in tempo causa incontro con il cancelliere tedesco Scholz. Giorgia Meloni ha parlato stamattina al Forum della Masseria di Bruno Vespa (qui il reportage dalla prima serata di Antonello Caporale) sfoderando un ventaglio di questioni internazionali. Dopo aver “spinnato” ai giornali una lettura fin troppo positiva dei risultati raggiunti in Europa sulla riforma del patto per la gestione dei flussi migratori, Meloni ha parlato di Mes continuando a esprimere dubbi: “Uno stigma che ora rischia di tenere bloccate delle risorse in un momento in cui stiamo tutti cercando risorse”. Dichiarazioni nette sono arrivate anche sull’Ucraina, dove Meloni ha ribadito la posizione atlantista, senza astenersi dal lanciare una stoccata all’opposizione: “Io dico che sostenere l’Ucraina è il modo più serio di costruire la pace. Non siamo più l’Italia spaghetti e mandolino. Non sono così cinica da confondere la parola pace con quella dell’invasione”. A completare il quadro stasera sul palco della Masseria ha parlato il ministro della Difesa Crosetto, che ha evocato la richiesta di caccia da parte degli ucraini come ipotesi per vincere la supremazia militare russa sul terreno. Intanto L’Anpi ha criticato le parole di Mario Draghi al MIT di Boston, rilanciate nei giorni scorsi dai principali quotidiani nazionali sulla necessità di concludere la guerra con la vittoria ucraina: “Affermare che ‘non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati ad assicurare che l’Ucraina vinca questa guerra vuol dire vanificare qualsiasi tentativo di soluzione diplomatica’”. Sul Fatto di domani, oltre alla cronaca della giornata, leggerete un’intervista all’ex leader laburista Jeremy Corbyn (oggi deputato indipendente al parlamento britannico) sugli sforzi dei pacifisti d’oltremanica.


UCRAINA, SI INTENSIFICANO GLI SCONTRI A EST. L’ANALISI DELLA FASE DEL CONFLITTO DI FABIO MINI. “La situazione è tesa in tutte le zone del fronte”, dice il governo di Kiev. Anche il presidente ucraino Zelensky parla di “scontri brutali in corso”, ma garantisce che il suo esercito sta ottenendo risultati sul campo. Lo stato maggiore ucraino parla di 43 scontri a fuoco nella regione di Donetsk, sui social i canali di intelligence aperta postano foto e video dei mezzi occidentali distrutti (Leopard 2 e i carri americani Bradley). L’agenzia russa Ria Novosti riporta dichiarazioni del presidente Putin, secondo cui tutti i tentativi di controffensiva fatti finora dagli ucraini sarebbero falliti, “ma il potenziale offensivo delle truppe di Kiev rimane”. Prosegue anche il rimpallo di responsabilità sulla diga di Kakhovka. I terreni alluvionati hanno reso quella parte del fronte inagibile per i mezzi corazzati di entrambi i belligeranti, ma Mosca e Kiev si accusano reciprocamente di bombardare le aree di evacuazione. Per Kiev il bilancio è di 5 morti e di 13 dispersi, mentre Mosca denuncia 8 vittime. Il commissario Ue Reynders ha chiesto un’indagine dell’Aia sulle responsabilità del crollo della diga. L’istituto di sismologia norvegese ha detto di aver rilevato le onde di “un’esplosione” proveniente dalla regione della diga ucraina di Kakhovka prima del momento del crollo. Un dato che supporta l’idea che la diga non abbia ceduto a causa della cattiva manutenzione. Anche il New York Times conferma l’ipotesi dell’esplosione con fonti del Pentagono, che citano immagini satellitari. L’intelligence di Kiev ha diffuso la trascrizione di un video in cui due soldati russi dicono che a far esplodere l’infrastruttura sarebbe stato un gruppo di sabotatori di Mosca che puntava in realtà soltanto a un atto dimostrativo, ma la situazione sarebbe sfuggita loro di mano. Sul Fatto di domani leggerete l’analisi strategica di Fabio Mini.


CROLLA LA PRODUZIONE INDUSTRIALE. TURISMO: I REGALI DEL GOVERNO E LE PAGHE DA FAME. Malgrado certi cantori della grande stampa, intenti a celebrare la resilienza italiana con l’Europa in recessione, oggi è arrivata la doccia gelata. La produzione industriale – certifica l’Istat – ad aprile è crollata del 7,2% rispetto a un anno fa: il peggior dato dal 2020, quando la pandemia colpì duramente le attività produttive. Tre anni fa, la flessione fu dell’8,3%. Il dato di oggi indica il quarto calo mensile consecutivo. Fa eccezione il comparto della farmaceutica, l’unico in crescita. I settori più colpiti sono legno, carta chimica e metallurgia: i più energivori, nonostante la frenata del prezzo del gas. In Europa non va meglio. Secondo Eurostat, a marzo la produzione nel Continente è calata del 3,6% rispetto al mese precedente. Nel primo trimestre, la crescita italiana ha registrato un più +0,6%, ma il Belpaese è fanalino di coda in Ue per la crescita dei salari: a maggio sono cresciuti solo dell’1,6%, ma con l’inflazione al 7,6%, il potere d’acquisto è calato del 6%. Per fare un confronto, basta andare in Spagna: gli stipendi sono cresciuti del 5% annuo, l’inflazione “solo” del 3,2%. Sul Fatto di domani approfondiremo i numeri e le conseguenze del crollo industriale, per posare la lente sul comparto del turismo. Da sempre le aziende lamentano la carenza di lavoratori stagionali, accusando i giovani “fannulloni” e sorvolando su sfruttamento e paghe da fame. Metteremo in fila tutti i regali del governo – tra bonus e sgravi fiscali – destinati alla filiera del turismo.


SCHLEIN, APPELLO ALLA MOBILITAZIONE. MA I MODERATI ATTACCANO IL PACIFISTA CIANI. Elly Schlein alza i toni contro Giorgia Meloni e annuncia una mobilitazione sui territori. Con la riunione della segreteria (durata circa 5 ore) e la chiamata in piazza dei militanti, la leader prova a tenere insieme tutte le tessere del suo partito. La sconfitta alle elezioni amministrative aveva già scosso il Nazareno, con la fronda dei moderati pronta a rialzare la testa e a criticare Schlein. Poi il cambio della guardia nei gruppi parlamentari, con l’uscita di scena di Piero De Luca (figlio del governatore campano Vincenzo) e la nomina a vicecapogruppo di Paolo Ciani, cattolico e pacifista contrario all’invio di armi in Ucraina. Tanto è bastato, all’ala centrista e più atlantista, per dar fuoco alle polveri contro la deriva massimalista. Sul Fatto di domani vi racconteremo la faida interna al Nazareno e il tiro al bersaglio contro Ciani: l’esponente di Sant’Egidio, del resto, non potrà imporre sterzate in politica estera. Ora Schlein prova a rilanciare un partito diviso – come al solito – tra fazioni in guerra. Anche indicando il nemico comune: Giorgia Meloni. “La premier si preoccupi del Paese, – ha dichiarato la segretaria – prima che ci porti a sbattere. Noi siamo preoccupati dei salari troppo bassi e dei tagli alla sanità, perché lei governa da otto mesi e non spende i miliardi del Pnrr, aumenta la precarietà e smantella i diritti”. Lunedì si riunirà la direzione del partito, per definire i dettagli della mobilitazione. Le parole d’ordine saranno “sanità, lavoro, scuola, Pnrr, clima”. Vedremo se dem e 5 Stelle troveranno un terreno comune: sabato 17 giugno, a Roma, ci sarà la mobilitazione lanciata da Giuseppe Conte.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Berlusconi ricoverato al San Raffaele. Il fondatore di Forza Italia è arrivato nel pomeriggio nella struttura ed è stato accolto nella stessa area medica dove ha passato la maggior parte del tempo durante lo scorso ricovero di 45 giorni, iniziato il 5 aprile. Ufficialmente si tratta di “accertamenti programmati”. Marina Berlusconi è andata a visitare il padre.

Giulia Tramontano uccisa con 37 coltellate. L’autopsia ha stabilito che la donna è stata uccisa con almeno 37 coltellate di cui due al collo che hanno reciso la carotide e l’arteria sotto la clavicola. Il tentativo di bruciare il corpo impedisce di stabilire precisamente l’orario della morte.

Altri guai giudiziari per Trump. L’ex presidente Usa è stato incriminato per il possesso non autorizzato di documenti riservati nella sua residenza privata di Mar-a-Lago. Sette i capi d’accusa, tra cui la violazione della legge sullo spionaggio. Il tycoon parla di “giorno buio per l’America” e si dichiara non colpevole.

Assange perde l’appello alla Corte britannica, estradizione più vicina. Wikileaks ha annunciato che l’Alta Corte britannica ha respinto la richiesta di fermare l’iter per il trasferimento negli Usa dell’attivista australiano, rinchiuso nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh a Londra. Ma Stella Morris, la moglie del fondatore di Wikileaks, ha annunciato che verrà presentato un nuovo appello. Il Fatto ha lanciato una petizione per la liberazione di Assange. Su FQ Extra, il podcast di Stefania Maurizi: “Rivoluzione WikiLeaks, perché il potere segreto vuole distruggere Assange?”


OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO INTERNAZIONALE

Annecy, neanche il tempo del terrore: la destra francese specula sulla tragedia

di Luana De Micco

Perché? Oggi la Francia sotto choc si chiede che cosa ha spinto ieri mattina Abdalmasih Hanoun, un rifugiato siriano che ha invocato Gesù Cristo, ad accoltellare dei bambini che stavano giocando nel parco sul lungolago di Annecy. Quattro i bimbi feriti, ricoverati ancora in urgenza assoluta. Il più piccolo, Peter, un bimbo olandese di 22 mesi, è stato trasferito all’ospedale di Ginevra. Gli altri sono due fratellini francesi, Ennio di 2 anni e Alba di 3, e un bimba inglese, Ettie, di 3 anni. Loro tre sono ricoverati all’ospedale di Grenoble e il loro stato di salute è stabile. Questa mattina hanno ricevuto la visita del presidente Macron e della moglie Brigitte. Dei fiori e delle candele sono stati posati sul luogo del parco-giochi. Annecy è una cittadina tranquilla e turistica. La chiamano la “Venezia delle Alpi” per i sui canali pittoreschi. Una delle cartoline dell’Alta Savoia che oggi ha perso un po’ della sua spensieratezza.

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