Il Fatto di domani. Ucraina, Meloni & cannoni: quanto ci costa la corsa alle armi. Superbonus, dopo le proteste la retromarcia del governo

Di FQ EXTRA
21 Marzo 2023

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MELONI CON L’ELMETTO IN AULA, LA LEGA ESPRIME DUBBI. ECCO QUANTO CI COSTA LA GUERRA. INTERVSITA A ZAGREBELSKY. “Le condizioni per la pace giusta non sono ancora maturate”. “Trovo puerile la propaganda di chi dice che l’Italia sta mandando armi in Ucraina sottraendo risorse alle necessità dei cittadini”. “Inviare armamenti significa tenere la guerra lontana da noi”. A Palazzo Madama, nelle previste comunicazioni prima del vertice europeo del 23 e 24 marzo, la premier Meloni si è atteggiata a statista, delineando uno scenario che vede il nostro Paese schierato sul fronte bellicista. Davanti alla sua coalizione che l’applaudiva ha spiegato di voler aumentare gli stanziamenti in spese militari “mettendoci la faccia”. E alle opposizioni la stoccata: “Raccontare agli italiani che se non fornissimo armi all’Ucraina si potrebbero aumentare le pensioni o ridurre le tasse è una menzogna”. Opposizioni che, come da copione, sono arrivate all’appuntamento in ordine sparso: Alleanza Verdi-Sinistra e M5S hanno presentato ciascuno la propria risoluzione per sospendere l’invio di armi. Il Pd invece ha chiesto di “continuare ad assicurare il pieno sostegno, con tutte le forme di assistenza necessarie, al popolo e alle istituzioni ucraine” e di sostenere gli sforzi diplomatici al livello di Unione europea. Più inattese le preoccupazioni espresse dalla Lega in aula per l’escalation bellica: “Davvero qualcuno pensa di sconfiggere militarmente la Russia? La storia dovrebbe insegnare qualcosa”, ha detto il capogruppo Massimiliano Romeo. Meloni ha parlato anche di migranti e di Cutro, ripetendo che sulla vicenda ha la coscienza a posto “in quanto madre”. Sul Fatto di domani vedremo quanto ci costa la guerra e quanto ci costerà l’aumento delle spese militari tanto caro a Meloni. L’osservatorio Mil€x ha fatto stima 800 milioni, sulla base delle dichiarazioni governative, posto che la lista completa degli invii è secretata. Per l’Europa, l’Istituto Kiel parla di 15-20 miliardi spesi finora. Secondo il rapporto annuale della Nato pubblicato oggi, nel 2022 la spesa militare italiana è stata pari all’1,51% del Pil, mentre nel 2021 era all’1,57%. Ma guardandolo in termini reali il budget è cresciuto, arrivando a toccare i 1.930 miliardi di dollari, in aumento di circa 70 miliardi rispetto al 2021. Leggerete anche un’intervista a Gustavo Zagrebelsky sulla guerra e sulla democrazia.


LA GRAN BRETAGNA “A KIEV PROIETTILI A URANIO IMPOVERITO”. XI E PUTIN PARLANO DI COOPERAZIONE. I RAPPORTI KIEV-PECHINO. È trascorso il secondo giorno di visita diplomatica di Xi Jinping a Mosca. Il dialogo è entrato nel vivo e, oltre all’Ucraina, si è spostato anche sulla cooperazione economica tra i due Paesi, che comprende anche l’energia. Xi ha invitato Putin a recarsi in Cina per partecipare al terzo Forum Belt and Road per la cooperazione internazionale che si terrà entro fine dell’anno. Nella conferenza stampa congiunta dei due leader, Putin ha riconosciuto che il piano di Pechino può essere preso come base per un accordo di pace in Ucraina quando l’Occidente e Kiev saranno pronti. Come abbiamo appreso ieri, la prospettiva non è gradita agli Stati Uniti e di conseguenza neanche a Kiev. Il portavoce di Zelensky, Podolyak, ha affermato oggi che l’Ucraina è contraria a un cessate il fuoco perché servirebbe solo a “congelare il conflitto” senza fermare davvero la guerra: lo stesso ragionamento fatto dal Segretario di Stato Usa Anthony Blinken. E mentre Zelensky accoglie a Kiev il primo ministro giapponese Kishida, in visita per la prima volta in Ucraina, il suo staff starebbe lavorando con i diplomatici di Pechino per arrivare alla famosa telefonata con Xi. Sul Fatto di domani vedremo qual è il quadro dei rapporti tra Ucraina e Cina, cominciando da prima della guerra. Approfondiremo poi la notizia arrivata oggi pomeriggio da Londra. A margine di un dibattito parlamentare, il governo ha confermato che invierà all’Ucraina anche proiettili a uranio impoverito, come dotazione dei carri armati promessi modello Challenger 2.


SUPERBONUS, DOPO LE PROTESTE IL GOVERNO FA RETROMARCIA. IL FATTO RACCOGLIE LE VOSTRE STORIE. Una proroga a giugno per i lavori di ristrutturazione delle villette e il ritorno della cessione del credito per le case popolari e le onlus. Il governo sta ingranando la retromarcia anche sul tanto vituperato superbonus, “responsabile” della crescita del Pil e dei posti di lavoro. E lo fa nel giorno in cui gli “orfani” della misura che prevedeva il 110% di rimborso scendono in piazza in Italia. A Roma oggi hanno manifestato gli esodati del superbonus, ovvero le i cittadini rimasti col cerino in mano dopo il taglio netto voluto da Meloni. All’appuntamento si è presentato Giuseppe Conte, che ha chiesto al governo di “non girare le spalle a cittadini e imprese”. Proteste a cui si sono affiancati Confindustria e i costruttori dell’Ance. Sul Fatto di domani vedremo in che modo l’esecutivo sta cercando di correggere lo stop alla misura e quali sono le condizioni che la maggioranza pensa di modificare. Intanto, stiamo raccogliendo le vostre storie: scriveteci qui.


ACQUA, LA RETE ITALIANA SPRECA METÀ DELLE RISORSE IDRICHE. CABINA DI REGIA SULLA SICCITÀ. Alla vigilia della giornata mondiale dell’acqua (che ricorre il 22 marzo) l’Istat rivela che quasi la metà dell’acqua potabile immessa nella nostra rete idrica va perduta: il 49% (è la differenza tra i volumi prelevati e quelli erogati ai consumatori). Lo spreco è quantificabile in 157 litri al giorno per abitante, un volume di acqua che potrebbe soddisfare i bisogni di oltre 43 milioni di persone per un intero anno, secondo i calcoli dell’Istituto nazionale di Statistica. Solo una parte delle perdite è dovuto a fattori fisiologici, il resto è causa dell’inadeguatezza e obsolescenza delle infrastrutture. Per questo, come ha sottolineato l’associazione Parents for future nel nostro inserto ambientale uscito oggi, l’accusa del sindaco di Firenze Dario Nardella agli attivisti di Ultima generazione che hanno imbrattato simbolicamente Palazzo Vecchio. Sono serviti 5000 litri d’acqua per ripulire, ha detto Nardella, solo che la rete idrica fiorentina ne perde decine di milioni di litri al giorno. L’altra grande allerta sull’acqua di questi giorni è la siccità, che agita i sonni degli agricoltori, oltre che dei climatologi. Per Greenpeace, il 38% delle risaie e delle colture irrigue italiane soffre per un deficit di pioggia che dura da ben due anni. Sulla crisi idrica il governo oggi ha tenuto una cabina di regina, presenziata da Matteo Salvini in qualità di ministro delle Infrastrutture. Salvini fa sapere che c’è l’intenzione di imprimere un’accelerazione rapida sul decreto per l’emergenza, ma non è ancora stato individuato il commissario.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

In Francia continuano le proteste. Il comune di Parigi ha deciso oggi di attivare un’unità di crisi per gestire la situazione, all’indomani della quinta serata di manifestazioni spontanee contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron e con oltre 9.000 tonnellate di spazzatura ancora in strada per lo sciopero dei netturbini. C’è attesa e preoccupazione di giovedì: il governo ha mobilitato un dispositivo ingente di polizia: 12 mila uomini schierati in tutto il Paese, 5000 solo nella capitale francese.

A Milano in 50mila per la Giornata delle vittime delle mafia. C’erano anche Elly Schlein e Maurizio Landini tra le persone che hanno sfilato questa mattina, con le bandiere di Libera. Il capo dello Stato Mattarella, invece, era a a Casal di Principe per ricordare don Peppe Diana: “I mafiosi temono più la scuola che i giudici. Batterli è possibile, lo diceva Falcone”

La scomparsa di Citto Maselli. Il regista italiano e noto militante comunista è morto a 92 anni.


OGGI LA NEWSLETTER FATTO FOR FUTURE

La consulente per il clima di Schlein: “La transizione secondo Elly”

L’intervista di Elisabetta Ambrosi

“Ciò che è sempre mancato in Italia è un/una leader capace di guardare ai temi climatici come li guarda l’agenda 2030 dell’Onu, cioè legati insieme tutti. Elly Schlein è capace di farlo”. Annalisa Corrado, ingegnera, scrittrice ed esperta di lunga data di transizione energetica, è una delle consigliere, sui temi climatici ed energetici, della nuova segretaria del Pd. Di cui sottolinea la capacità di semplificare i temi complessi, come la crisi climatica, appunto, “senza tuttavia stravolgerli o manipolarli”.

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