Il Fatto di domani. Naufragio di Cutro, si indaga anche sui (mancati) soccorsi. Gestione Covid in Lombardia, i nuovi dettagli dell’inchiesta

Di FQ Extra
3 Marzo 2023

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L’INCHIESTA SULLA GESTIONE DEL COVID NELLA BERGAMASCA, L’ESCLUSIVA DEL FATTO. La Procura di Bergamo ha chiuso l’inchiesta sugli errori nella gestione della prima ondata del Covid. Abbiamo rivelato i contenuti in esclusiva sul Fatto di oggi. Gli indagati sono 19: si va dal presidente del Consiglio e il ministro della Salute di allora, Giuseppe Conte e Roberto Speranza, al presidente della Lombardia Attilio Fontana, recentemente rieletto, e il suo assessore dell’epoca Giulio Gallera. Con loro, dirigenti del ministero della Salute e del Comitato tecnico scientifico. L’idea generale è che nei primi giorni della pandemia ci sia stata una “insufficiente valutazione di rischio” da parte delle autorità. I capi di imputazione sono essenzialmente due. Innanzitutto il fatto di non aver applicato il piano pandemico già dai primi di gennaio: è vero che il documento non veniva aggiornato dal 2006, ma secondo la Procura aveva forza di legge e alcune misure sarebbero state utili. L’altro evento contestato è la mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro, alle porte di Bergamo: secondo la stima dei consulenti della procura, si sarebbero potuti evitare 4 mila morti. C’è infine la questione dell’ospedale di Alzano, chiuso e poi riaperto senza misure di protezione, e quella del mancato aggiornamento del piano pandemico. Il pm Antonio Chiappani oggi ha detto che l’inchiesta era un atto dovuto nei confronti della popolazione bergamasca, che ha pagato più di tutti l’impatto del virus. Cosa accadrà ora? Per 17 dei 19 indagati sono scattati gli avvisi di garanzia, ora potranno essere interrogati e presentare le loro difese. Solo dopo questo passaggio, se le accuse saranno mantenute, potrebbe partire il processo vero e proprio. Per Conte e Speranza, invece, gli atti vanno spediti al Tribunale dei ministri, che ascolterà l’accusa e le difese e valuterà se chiedere alle Camere l’autorizzazione per processarli. Sul Fatto di domani leggerete altri dettagli dalle carte dell’indagine. Giuseppe Conte ha commentato “ben vengano le inchieste” e ha detto di aver sempre ascoltato gli scienziati.


MIGRANTI, S’INDAGA ANCHE SUI (MANCATI) SOCCORSI. LE VITTIME SALGONO A 68. La Procura di Crotone ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per capire cosa non ha funzionato domenica scorsa nella catena dei soccorsi, mentre il barcone carico di migranti affondava a pochi metri dalla spiaggia di Cutro. I magistrati hanno acquisito dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera i documenti relativi alle loro attività nelle ore antecedenti al naufragio. L’obiettivo è cercare di capire cos’è accaduto nel buco di almeno sei ore tra la sera di sabato, quando l’agenzia Frontex ha segnalato il natante, e le 4 di domenica mattina, quando la Guardia costiera s’è attivata, ma a naufragio ormai avvenuto. Contrariamente alle apparenze, come abbiamo scritto sul Fatto fin dal primo giorno le versioni date dai due corpi non sono in contrasto tra loro. Questa mattina a Crotone sono stati celebrati i funerali delle 67 vittime accertate. Nel pomeriggio è stato rintracciato un altro cadavere, il 68esimo di questa tragedia. Era presente il capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha incontrato alcuni superstiti ma non ha rilasciato dichiarazioni. Sul Fatto di domani spiegheremo il suo silenzio. La partita, infatti, è tutta politica: al centro delle accuse i ministri Piantedosi e Salvini. Oggi Ilaria Cucchi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, hanno presentato un esposto alla Procura di Roma sulle responsabilità ministeriali della tragedia. Sul giornale vedremo come e perché, negli ultimi anni, la gestione degli sbarchi è radicalmente cambiata. E perché le tragedie come questa potrebbero accadere nuovamente.


LE OPPOSIZIONI PREPARANO LA PIAZZA DI FIRENZE. IL M5S IN CONSIGLIO NAZIONALE. INSULTI A SCHLEIN NELLA CHAT DI SGARBI. Ieri la derisione del comunicatore di Meloni, oggi gli insulti razzisti in un’altra chat su Whatsapp, gestita da Sgarbi e in cui c’è anche Ignazio La Russa. La destra reagisce all’elezione di Elly Schlein dimenticando ogni freno istituzionale. Oggi la segretaria del Pd ha fatto una visita lampo alla camera ardente di Crotone per i migranti vittime del naufragio di Cutro e ha incontrato alcuni superstiti. La sua prossima tappa sarà invece Firenze, per la manifestazione antifascista di sabato prossimo convocata in solidarietà della preside e degli studenti pestati da membri di Azione giovani il 18 febbraio scorso. Il parterre dei leader della sinistra si è ingrandito in questi giorni. Oltre a Giuseppe Conte e alla segretaria del Pd, parteciperanno anche l’Anpi e la Cgil. Sul Fatto di domani vedremo che effetto sta facendo il posizionamento della nuova segretaria all’interno del suo stesso partito. Seguiremo anche il Consiglio nazionale del Movimento 5 Stelle, il primo dalle elezioni, che si è svolto oggi a Roma. Sul tavolo c’erano i temi dell’attualità politica e, ovviamente, anche la questione del rapporto con il Pd dopo l’elezione di Schlein. Conte avrebbe detto che con la nuova segretaria ci sono maggiori consonanze, ma la svolta va verificata nei fatti.


PRIMO INCONTRO BLINKEN LAVROV. AL G20 INDIANO RESTANO LE DIVISIONI. DUE MORTI IN RUSSIA A CAUSA DI “SABOTATORI UCRAINI”. Alla fine si sono parlati, Antony Blinken e Sergei Lavrov, i responsabili della politica estera di Stati Uniti e Russia. È il primo incontro dallo scoppio della guerra in Ucraina ed è successo a Nuova Delhi, in India, al margine del G20 dei ministri degli Esteri. Per i russi la conversazione è stata breve e “senza negoziati”, per gli americani invece Blinken ha fatto pressione perché Mosca rientri nel trattato nucleare New Start. Il dato politico del G20 indiano, però, è ancora una volta la divisione sulla guerra. Una dichiarazione sottoscritta dalla maggioranza dei partecipanti, che chiedeva il “ritiro completo e incondizionato della Russia dal territorio dell’Ucraina”, non è stata firmata né dal rappresentante di Mosca né da quello cinese. “L’Occidente ha sacrificato tutte le questioni che dovrebbero essere al centro dell’agenda del G20 per le sue ambizioni in Ucraina”, ha detto Lavrov. La Cina, invece, a parole ripete di essere pronta a mediare per la pace. Dall’Unione europea arriva la notizia di una coalizione per la produzione di munizioni, in modo da far fronte ai ritmi degli aiuti militari a Kiev. Sul campo di battaglia, l’esercito di Mosca sta avanzando all’interno della città di Bakhmut, mentre due cittadini russi sono morti dopo un attacco nella regione di Bryansk, tra Ucraina e Bielorussia, condotto secondo il Cremlino da “sabotatori ucraini”. Dopo i fatti Putin ha annullato un viaggio in agenda. Sul Fatto di domani, oltre alla cronaca di guerra, approfondiremo con due storie parallele lo stato del giornalismo in Russia e in Ucraina. Vedremo che lo stato di guerra finisce molto spesso per mettere il bavaglio all’informazione libera. Nota a margine: Lavrov oggi ha parlato anche bene di Berlusconi: interrogato da un cronista ha dichiarato che il Cavaliere “è un uomo ragionevole che non cerca di dipingere tutto in bianco e nero, non cerca di intensificare tensioni nel mondo sotto lo slogan della lotta della democrazia contro l’autocrazia”. Su Fq Extra, il nostro reportage dalla città di Kramatorsk.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Inflazione in calo, ma le famiglie non lo sanno. A febbraio, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento del 9,2% su base annua, inferiore al +10% nel mese precedente e al +11,6% del mese prima. Lo certifica l’Istat. Continua, però, incredibilmente a pesare il “carrello della spesa”: 13% contro il 12% di gennaio. Sul giornale di domani vedremo chi specula sui prezzi.

Valle d’Aosta, eletto il presidente. Renzo Testolin è stato eletto dal Consiglio Valle con 19 voti (l’opposizione non ha partecipato al voto) e guiderà una maggioranza autonomista-progressista. Alle elezioni del 2020 era stato il candidato più votato nella lista dell’Union valdotaine e doveva essere lui a guidare la Regione, ma fu fermato da vicissitudini giudiziarie – un’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta – concluse con la sua archiviazione.

Lucio, una stella nata 80 anni fa. Il 4 marzo compirebbe 80 anni Lucio Dalla. Lo vogliamo ricordare con una biografia in pillole firmata Giorgio Dell’Arti.


OGGI LA NEWSLETTER GIUSTIZIA DI FATTO

Tenuta Cuffaro, ecco perché il Tar ha annullato l’interdizione antimafia

di Saul Caia

Le “frequentazioni di entrambi i coniugi, dei dipendenti e dei parenti dei dipendenti, con personaggi appartenenti alla criminalità organizzata” non sono sufficienti, senza approfondimenti e i nuovi elementi, per emettere l’interdizione antimafia. Il Tar di Catania ha annullato l’interdizione antimafia della Prefettura etnea nei confronti di Giacoma Chiarelli, titolare dell’omonima azienda agricola. Alla base dell’atto prefettizio, impugnato dai legali di Chiarelli, i rapporti e le condanne definitive del marito, l’ex governatore siciliano Salvatore ‘Totò’ Cuffaro.

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