Il Fatto di domani. Dalle lezioni di tiro a scuola al messaggio di Zelensky al Festival: il vero Sanremo è il governo

Di FQ Extra
7 Febbraio 2023

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SANREMO, MATTARELLA ALLA PRIMA SERATA. COME FUNZIONA LA MACCHINA DEL FESTIVAL. Prende il via stasera la 73a edizione del festival di Sanremo e non potevano mancare gli annunci dell’ultim’ora. Per un presidente che non c’è, vedi Zelensky che non comparirà in video, ce n’è un altro che arriva. È Sergio Mattarella, che sarà il primo presidente della Repubblica italiana a guardare il Festival dalla prima fila dell’Ariston. Lo ha annunciato Amadeus, spiegando che si stratta di “un segno importante di vicinanza al mondo dello spettacolo”. Il direttore dell’Intrattenimento Rai, Stefano Coletta, ha sottolineato “il grande lavoro di relazione con il Quirinale gestito da Lucio Presta (manager di Amadeus) con il consigliere Giovanni Grasso”. L’occasione ufficiale è la festa per l’anniversario dei 75 anni della Costituzione. E infatti stasera ci sarà anche Roberto Benigni, che sul palco porterà il suo monologo sulla Carta. A coronare il quadro, il co-conduttore Gianni Morandi canterà l’inno nazionale. Sul Fatto di domani non seguiremo soltanto la cronaca della serata, con le canzoni gli abiti e i fiori, ma andremo dietro le quinte con un’approfondimento sulla macchina economica e pubblicitaria, analizzando anche la scelta di “politicizzare” il Festival.


SALVINI SPARA SU ZELENSKY E FAZZOLARI (PER LE LEZIONI DI TIRO A SCUOLA): DESTRA DIVISA SU TUTTO. Non sono del tutto spenti gli echi della polemica su Zelensky. La frase più tombale l’ha pronunciata non un pacifista, ma Matteo Salvini, vicepremier e ministro del governo Meloni, che oggi ha spiegato chiaro e tondo che a lui la presenza del presidente ucraino al Festival non va giù neanche in forma di lettera. “Ho sempre pensato che in un contesto che è di musica popolare, di svago, di paillettes, portare Zelensky e la tragedia immane del suo popolo sia fuori luogo sia in presenza, in video o con un messaggio”, ha ribadito stamattina il leader leghista. Va detto che oltre la metà degli italiani la pensa allo stesso modo, secondo un sondaggio Swg per cui il 56% vorrebbe “un Festival solo di canzoni”. Le parole di Salvini di certo non sono utili a spegnere un caso che, come abbiamo raccontato sul Fatto di oggi, ha messo in luce lacune di gestione del governo. Le divisioni nel centrodestra, che approfondiremo sul Fatto di domani, si sono viste anche sull’altra polemica del giorno. Quella scatenata da un retroscena della Stampa secondo cui Giambattista Fazzolari, senatore di Fratelli d’Italia, avrebbe detto di voler insegnare agli studenti di scuola a sparare. Salvini non ha perso occasione e ha criticato l’idea “non illuminata”. Ma il diretto interessato ha smentito di averla mai formulata e minacciato querela al giornale diretto da Massimo Giannini. Come non può far altro che smentire Giorgia Meloni. Uscendo da un vertice sulla sicurezza in prefettura a Milano ha dichiarato: “Quella di Fazzolari non è una notizia. Nel governo c’è un ottimo clima e si vedrà dalla nostra velocità”. Carlo Nordio finisce ancora nel fuoco di fila delle opposizioni per la relazione visionata e citata da Giovanni Donzelli in Aula sul caso Cospito. Il Guardasigilli aveva detto che il documento non era riservato e poteva essere diffuso, ma quando a chiedere l’atto sono stati i deputati d’opposizione, ne ha trasmesso solo 3 pagine su 54. Sull’ipotesi di rivelazione di documenti riservati indaga intanto la procura di Roma.


PD, TRA REGIONALI E CONGRESSO IL CASO “TESSERE FANTASMA”. CONTE IN LOMBARDIA VA CAUTO SULL’ALLEANZA NAZIONALE COI DEM. La campagna elettorale e le divisioni sono all’ordine del giorno anche a sinistra. Tanto più che nel Pd le regionali fanno da sfondo alla battaglia per la segreteria del partito. I dati del congresso dei circoli dem sembrano dare Stefano Bonaccini avanti sulla sfidante Elly Schlein di una decina di punti (49,3% contro 37,1%, secondo i numeri di YouTrend), anche se la seconda contesta le cifre. Il dibattito non è solo su questo, visto che in alcuni territori arrivano denunce di tesseramenti fantasma. Il caso più eclatante nella zona di Caserta, dove dopo aver rilevato pesanti anomalie la Commissione provinciale del Pd ha deciso di non certificare la platea del tesseramento locale rinviando il congresso dei circoli a dopo il nazionale. Francesco Boccia si è dimesso dalla carica di commissario Pd in Campania e si dichiara “indignato”. Le votazioni nei circoli si concluderanno questa settimana, tranne nel Lazio e in Lombardia dove per via delle regionali andranno avanti fino al 19 febbraio. Sul fronte 5 Stelle, anche Giuseppe Conte è in Lombardia per la campagna elettorale, dove ha parlato di reddito di cittadinanza e salario minimo. E anche di Pd, mostrando cautela sulla possibile collaborazione tra partiti d’opposizione. Difficile dire se l’accordo politico fatto in Lombardia tra Pd e M5s sia replicabile su scala nazionale, ha detto Conte: “Per esperienza bisogna essere molto cauti: vediamo cosa uscirà dal congresso”.


TERREMOTO IN TURCHIA E SIRIA, LE VITTIME SONO OLTRE 6000, IL SUOLO SI È SPOSTATO DI 10 METRI. I numeri del sisma che ha travolto il confine tra Turchia e Siria si fanno sempre più tragici di ora in ora. Le vittime ufficiali sono ormai più di 6200, ma gli osservatori sono convinti che aumenteranno. Nel 1939 il terremoto di Erzincan uccise circa 33 mila persone, quello di Izmit nel 1999 (magnitudo 7.6) oltre 17 mila. L’Oms stima che l’impatto del terremoto potrebbe riguardare fino a 23 milioni di persone, complessivamente, di cui 1 milione e 400 mila bambini. È stata aggiornata anche la misura dello spostamento del suolo della placca anatolica: fino a 10 metri, secondo l’Ingv. La Farnesina ha rintracciato tutti gli italiani che si trovavano nella zona del sisma, tranne Angelo Zen, imprenditore 60enne ancora disperso. E la terra continua a tremare: da mezzanotte sono state almeno 300 le scosse di assestamento. Mentre si allarga la macchina dei soccorsi internazionali, dai luoghi del sisma i cittadini denunciano il ritardo nei soccorsi. Erdogan censura le critiche alla risposta delle autorità comparse numerose su internet, la polizia turca ha arrestato 4 persone accusate di post diffamatori. Mentre Ankara protesta contro una vignetta apparsa sulla rivista satirica francese Charlie Hebdo con un disegno di macerie e la frase “Non serve nemmeno inviare carri armati”. Il riferimento è alla frontiera tra Turchia è Siria, martoriata dalla guerra dichiarata da Erdogan contro i curdi che la controllano (dopo averla liberata dall’Isis). La ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock ha fatto un appello per aprire varchi sul confine. Si teme anche anche la frammentazione armata della Siria e le sanzioni imposte da Europa e Stati Uniti al governo di Assad possano ritardare i soccorsi. Il governo britannico ha denunciato che il regime avrebbe bombardato una zona controllata dall’opposizione poche ore dopo il terremoto. Sul Fatto di domani leggerete una testimonianza dal campo dell’associazione “Un ponte per”, ma ci concentreremo anche sul peso della speculazione edilizia nell’amplificare la tragedia.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Ucraina, si dimette il ministro della Difesa. Dopo le polemiche e la tagliola su diversi funzionari corrotti, Oleksi Reznikov lascia l’incarico. Nel Paese, l’esercito russo sta concentrando l’offensive nelle aree di Kupyan, Lyman, Bakhmut, Avdiiv e Novopavliv. Il ministro tedesco della Difesa è andato a Kiev per una visita a sorpresa e ha garantito sull’invio rapido di tank.

Manette al medico di Messina Denaro. I carabinieri del Ros hanno arrestato Alfonso Tumbarello, il medico di Campobello di Mazara accusato di aver curato per anni Matteo Messina Denaro durante la latitanza. I reati contestati al professionista sono concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico.

Il discorso sullo stato dell’Unione di Joe Biden. Il presidente Usa parlerà per l’Italia a notte inoltrata. Su FQ Extra domattina una prima analisi del discorso firmata da Antonella Ciancio, da Washington.

Juve, procurata bufera. Tifosi e club (e perfino il ministro Abodi) se la prendono con il pm Santoriello, che in una conversazione registrata nel 2019 fa affermava di “odiare” la Juve perché tifoso del Napoli. Tuttavia, nel 2017 Ciro Santoriello scagionò Agnelli in una precedente indagine.


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