Il Fatto di domani. Manovra bocciata su pos, contante, condoni e pensioni: alla Ue piace solo l’austerità di Meloni. Qatar, Kaili come Scajola: 750 mila euro a casa “a sua insaputa”

Di FQ Extra
14 Dicembre 2022

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QATARGATE, IN UDIENZA KAILI STRAPPA UN RINVIO. L’AVVOCATO: “NON SAPEVA DEI SOLDI A CASA SUA”. PANZERI E GIORGI RESTANO IN CARCERE. A Bruxelles c’è stata la prima udienza per i quattro fermati dell’inchiesta sulle presunte mazzette del Qatar. I giudici hanno deciso la custodia cautelare in carcere per Antonio Panzeri e Francesco Giorgi, il braccialetto elettronico per il quarto fermato, Nicolò Figà-Talamanca, mentre per Eva Kaili la decisione è stata rinviata al 22 dicembre, su richiesta dell’interessata. L’avvocato dell’eurodeputata ed ex vicepresidente socialista del Parlamento europeo ha riferito che si professa innocente e che non era a conoscenza dei 750 mila euro trovati a casa sua. I quattro dovranno comparire di nuovo in tribunale tra un mese. Gli inquirenti hanno scoperto che una parte dei contanti sequestrati a lei e a Panzeri nelle rispettive abitazioni (1 milione e mezzo in totale, in tagli da 20 e 50 euro) sono stati emessi in Belgio: una buona traccia perché dal luogo di emissione si possono individuare banca, conto corrente e identità di chi ha fatto il prelievo. Si starebbe lavorando anche sulle impronte digitali, per capire chi ha toccato le banconote. L’ipotesi dei pm è che alcuni parlamentari europei fossero proprio a libro paga da parte dei lobbisti qatarini e marocchini, secondo le ultime informazioni sull’indagine, con lo scopo di addolcire le risoluzioni sui due Paesi. Un sequestro da 20 mila euro in contanti è stato fatto anche in Italia, in una cassetta di sicurezza intestata a Giorgi. Sotto la lente anche alcuni conti bancari che la stessa Kaili e la sua famiglia avrebbero aperto nel nostro Paese. Giorgi sta collaborando con gli inquirenti: nel primo interrogatorio avrebbe parlato quasi 10 ore. I media, tra cui il quotidiano Le Soir che insieme a Knack ha rivelato per primo la vicenda, cercano anche informazioni sull’origine dell’inchiesta. Si parla di uno scontro al livello di servizi segreti tra Emirati Arabi e Qatar (Paesi avversari commerciali), ma secondo Le soir la procura sarebbe stata avvisata dai servizi segreti belgi, che avevano visitato la casa di Panzeri a luglio scoprendo grandi quantità di denaro, nell’ambito di un’indagine sulle ingerenze di una potenza straniera condotta insieme ad altri 5 servizi di intelligence europei. Una volta scoperto il contante, gli 007 avrebbero desecretato una parte del loro dossier e l’avrebbero trasmesso all’anticorruzione. Sul Fatto di domani, oltre a nuovi sviluppi delle indagini, leggerete una mappa su come funziona il sistema delle lobby a Bruxelles.


MANOVRA, L’EUROPA DICE SÌ (MA BOCCIA LE BANDIERINE DI MELONI). Bruxelles promuove la legge di Bilancio di Giorgia Meloni con più di un asterisco: bene l’austerità con i tagli alla spesa pubblica; male il tetto al contante fino a 5mila euro, lo stop all’obbligo del pos fino a 60 euro, i condoni fiscali, la proroga dei pensionamenti anticipati. Le “bandierine” del governo, dunque, sono tutte bocciate. Ma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti esulta per la promozione: “Siamo in Champions league”. Anche la premier è soddisfatta, dimenticando i trascorsi sovranisti, quando il via libera dei “tecnocrati” era una lettera scarlatta da nascondere agli elettori. I tagli alla spesa pubblica servono anche a ingraziarsi i mercati in vista di future turbolenze. La Fed sta per annunciare il rialzo dei tassi d’interessi e domani sarà il turno della Bce. L’Istituto di Francoforte sta per porre fine al Quantitative easing, cioè l’acquisto dei titoli di Stato. Un problema rilevante per i Paesi ad alto debito come l’Italia, che dovranno trovare altre vie per finanziarsi con il rischio dell’impennata dello spread. Sul Fatto di domani vi racconteremo tutte le critiche europee alla finanziaria italiana e i nuovi scenari economici, per nulla confortanti. Anche per questo, forse, Giorgia Meloni appare poco serena. Durante il dibattito in Senato sul Consiglio europeo di domani, la premier ha apostrofato il M5s con toni provocatori sulla guerra in Ucraina: “Come possiamo convincere i russi a ritirarsi, possiamo proporre loro un reddito di cittadinanza per le truppe russe?”.


“MELONI E GIORGETTI, IL VOLTO DELLA TROJKA”: CONTE E LA RINASCITA GIALLOROSA IN LOMBARDIA. Mentre la premier sbeffeggia i Cinque Stelle sulle armi a Kiev e sul Reddito, Giuseppe Conte promette battaglia sull’approvazione della legge di Bilancio: “Se non l’avessimo vista scritta nero su bianco non avremmo potuto credere a una manovra così misera”. L’ex premier mette il dito nella piaga dell’austerità, accusando Giorgetti e Meloni di essere “il volto della Trojka”, mentre affama gli italiani a cui taglia il Reddito di cittadinanza. La manovra avrà tempi strettissimi per esaminare circa 450 emendamenti e decidere come spendere il gettone da 400 milioni. Il via libera della Camera dovrebbe arrivare tra il 22 e il 23. Poi la la palla passerà al Senato, che dovrebbe approvare a “scatola chiusa” entro il 30 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio. Il primo passo, tuttavia, sarà la maratona in commissione Bilancio (tra domenica e lunedì) per la votazione sugli emendamenti. Proprio in Commissione, oggi si è consumato un blitz delle opposizioni: con i banchi della maggioranza deserti, M5s Pd e Asv hanno occupato la presidenza. I lavori sono ripresi al ritorno di Paolo Trancassini (FdI ) Giuseppe Mangiavalori (Forza Italia) e Federico Freni (Lega), in ritardo (con tanto di scuse) per una riunione di maggioranza. Sul Fatto di domani vi racconteremo lo stato di salute delle opposizioni. In Lombardia l’accordo del centrosinistra sul candidato Pierfrancesco Maiorino appare chiuso, manca solo il timbro ufficiale. Poi la palla passerà al voto online degli iscritti pentastellati.


UCRAINA, GLI USA: “NON RIUSCIAMO A INDIVIDUARE DOVE FINISCONO GLI AIUTI MILITARI”. Mentre il Parlamento europeo ha dato via libera al pacchetto di aiuti da 18 miliardi per Kiev, tenendo conto delle modifiche imposte dall’Ungheria, la testata Politico ha rivelato un cablogramma di settembre dell’ambasciata americana a Kiev in cui si ammette che gli Stati Uniti fanno fatica a tracciare i miliardi di aiuti, militari e non, inviati all’Ucraina. Il testo della nota diplomatica spiega che Washington vorrebbe anche nominare uno studio legale per attuare un monitoraggio indipendente. Intanto il consigliere di Zelensky Oleksiy Arestovych ha detto al New York Times che il prossimo fronte della controffensiva ucraina sarà Melitopol, al sud, città conosciuta anche come la porta per la Crimea. L’obiettivo, secondo questa ricostruzione, sarebbe di riprendere Zaporizhizhia e ricacciare i russi in Crimea. La tempistica sembra darla un altro consigliere del presidente ucraino, Mikhailo Podoliak, che dice oggi che la guerra potrebbe finire tra primavera ed estate 2023. Sul campo, intanto, sono ripresi i bombardamenti su Kiev con droni. Sul Fatto di domani leggerete un reportage da Kherson riconquistata dagli ucraini e ora presa d’assedio dai russi.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Associazione mafiosa, si è costituito D’Ali. Si è consegnato nel carcere di Opera di Milano l’ex sottosegretario all’Interno di FI Antonio D’Alì. Ieri la Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa rendendo così definitiva la condanna a sei anni per concorso esterno in associazione mafiosa inflitta nell’appello bis, a Palermo, il 21 luglio del 2021.

Rapporti Macron-McKinsey, perquisite le sedi di Renaissance. Ieri la polizia è entrata negli uffici del partito del presidente su ordine della Procura nazionale finanziaria di Parigi: al centro delle indagini, il presunto intervento della società statunitense nelle campagne elettorali del 2017 e del 2022.

Ponte Morandi, a precipitare anche un carico di droga. Il 14 agosto 2018, quando il ponte di Genova venne giù uccidendo 43 persone, precipitò anche un camion con 900 chili di hashish destinato alle piazze di Scampia e Secondigliano. E, secondo gli inquirenti, la ’ndrangheta provò a recuperare quel carico.

I “Pipistrelli” di Gustav Meyrink. Alla riscoperta dell’autore feroce e surreale, perseguitato dai nazisti e “papà” del Golem.


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