Stati Uniti

Midterm, Repubblicani in vantaggio (e Trump sogna la rivincita), ma al Senato è testa a testa

Voto di Midterm - Il Gop crede nei sondaggi e mira alla conquista del Congresso. Dem in vantaggio in alcuni stati-chiave

Di Antonella Ciancio
9 Novembre 2022

(aggiornato alle 2,15 del 9 novembre 2022, ora italiana)

Oltre 45 milioni di Americani di diverse fede politica ma uniti dalle preoccupazioni per l’economia sono andati al voto in una delle elezioni più decisive per il futuro politico della più grande democrazia del mondo.

I Democratici del presidente Joe Biden rischiano di perdere il controllo del Congresso, o almeno della Camera (il New York Times nel suo tradizionale “needle” propende per questo esito al momento in cui scriviamo) e si contendono decine di governi locali davanti a una possibile rimonta della leadership di Donald Trump e dell’ala più intransigente del suo partito.

Le elezioni di medio-termine sono una sfida per ogni presidente in carica. Negli ultimi decenni solo le ledership di Bill Clinton nel 1998 e George W. Bush nel 2002 hanno assicurato più seggi ai loro partiti.

La polarizzazione ha spinto a votare un numero record di persone rispetto ai 38 milioni delle ultime legislative del 2018. Inflazione e diritto all’aborto erano in cima ai pensieri degli elettori, seguiti da criminalità e immigrazione.

Si vota per tutti i 435 seggi della Camera, un terzo dei seggi del Senato, 35 governatori su 50 stati e numerose cariche locali.

La politica americana si decide stato per stato. Ecco perché queste elezioni sono così importanti”, dice a Il Fatto Quotidiano Nancy MacLean, docente di storia alla Duke University che ha monitorato il voto per il partito Democratico davanti a un seggio in North Carolina.

Per assicurarsi il controllo del Congresso, ai Repubblicani basterebbe una vittoria netta di un seggio al Senato e cinque alla Camera (senza perderne nessuno).

Alla Camera, un sondaggio di Cook Political Report dava al Grand Old Party una probabile vittoria di 212 seggi sui 218 necessari per ottenere la maggioranza.

Più difficile la sfida al Senato, dove Repubblicani e Democratici partono con 50 seggi ciascuno. Testa a testa sono date le corse in Nevada, Arizona, New Hampshire e Pennsylvania, dove il Repubblicano Mehmet Oz sfida il Democratico John Fetterman.

A scrutini in corso, le proiezioni in Georgia danno, con il 22% dei voti, il senatore Raphael Warnock in testa con il 58% sul controverso ex campione di football Hershel Walker. I candidati, che includono il libertario Chase Oliver, rischiano di andare al ballottaggio il 6 Dicembre se nessuno supererà il 50% dei voti. Sempre in Giorgia, la candidata governatrice democratica Stacey Abrams strappa un leggero vantaggio nelle prime proiezioni.

Dopo la chiusura dei primi seggi dalle 18, la mezzanotte in Italia, ci vorranno almeno 24 ore se non giorni per avere un quadro completo dei risultati. Dipenderà anche da possibili contestazioni e riconteggi. Malfunzionamenti alle macchine per votare sono stati registrati in Arizona, irritando Trump e la sua candidata governatrice Keri Lake.

In Florida, dove il possibile rivale di Trump nel 2024, Ron Desantis, è stato riconfermato governatore secondo proiezioni di Edison Research, ha bloccato l’accesso ai seggi agli osservatori federali. Meno sorprendente in Florida appare la probabile riconferma del Senatore uscente Marco Rubio.

Gli ultimi sondaggi raccontano di una società insoddisfatta su entrambi i fronti. In un sondaggio di Cnn, tre quarti degli elettori si sono dichiarati arrabbiati o insoddisfatti della politica di Biden, ma ben sei su 10 si sono dichiarati sfavorevoli a Trump in un monitoraggio di Edison Research.

“Abbiamo grandi candidati, è stata una campagna brillante. Dobbiamo mantenere basse le tasse e combattere la criminalità”, ha detto Trump ai giornalisti fuori dal seggio a Palm Beach, Florida, citando i temi più popolari cavalcai dalla campagna repubblicana.

Incoraggiato dai sondaggi, Trump si è ripreso la scena politica dopo mesi dominati da inchieste giudiziarie e ha suggerito che farà “un grande annuncio” il 15 novembre, indicando una sua probabile candidatura per il 2024.

Le implicazioni di una sconfitta Democratica per la leadership di Biden sono molteplici: una potenziale paralisi legislativa da superare a colpi di ordini esecutivi nel mezzo di una possibile recessione e ridotte chance di rielezione se decidesse ufficialmente di correre nel 2024.

Al Congresso, i Repubblicani di Trump potrebbero fare muro sul tetto al debito, frenare sugli aiuti militari all’Ucraina, e ostacolare le nomine dei giudici da parte di Biden anche alla Corte Suprema.

Biden ha invitato gli elettori a restare in fila ai seggi fino all’ultimo. “Fate sentire la vostra voce”, ha scritto su Twitter.

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