Il Fatto di domani. 007? La lista dei “putiniani” se l’è inventata il Corriere. La carica degli impresentabili, ancora manette a Palermo

Di FQ EXTRA
10 Giugno 2022

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“PUTINIANI D’ITALIA”: NEL REPORT DEI SERVIZI I NOMI DEL CORRIERE NON CI SONO. Mistero svelato ma non archiviato. Il dossier (“Bollettino ibrido”) da cui ha preso origine la lista dei cosiddetti (dal Corriere della sera) “putiniani d’Italia” è stato reso pubblico (declassificato) da Franco Gabrielli, sottosegretario alla sicurezza, che ha tenuto oggi anche una conferenza stampa per spegnere le polemiche sul ruolo dei servizi. Il documento, di 7 pagine, non contiene quasi nessun nome di quelli elencati nell’articolo del quotidiano milanese con tanto di foto segnalatiche. Non ci sono l’ex 5S Vito Petrocelli o Alessandro Orsini. Gli unici citati sono Alberto Fazolo e Giorgio Bianchi. Gabrielli ha confermato che il report non è stato commissionato dal Copasir e che si tratta di una semplice ricognizione di dichiarazioni pubbliche, senza alcun intervento di intelligence né indagini sulle persone citate. Nessun dossieraggio, ha ribadito il sottosegretario, che però ha criticato la fuga di notizie relativa al documento fino a oggi classificato come “riservato”: “Nulla rimarrà impunito. Dovremo dare adeguate risposte”. Gabrielli ha anche affermato di aver reagito con “fastidio e preoccupazione” nel leggere nell’articolo del Corriere il nome di un parlamentare (Petrocelli). Sul Fatto di domani faremo un paragone punto per punto tra il report desecretato e la pagina pubblicata dal Corriere della sera domenica. Vedremo anche che conclusioni si possono trarre sulla vicenda dopo la conferenza di Gabrielli. Il bollettino peraltro scrive che la propaganda russa nel nostro Paese “ha subito un forte rallentamento nella sua intensità e l’adozione di una postura difensiva”.

PALERMO, UN ALTRO CANDIDATO ARRESTATO PER SCAMBIO MAFIOSO. LA CARICA DEGLI IMPRESENTABILI AL 12 GIUGNO. La polizia ha arrestato con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso il candidato al Consiglio comunale di Palermo di Fratelli d’Italia Francesco Lombardo e il mafioso Vincenzo Vella, boss di Brancaccio già condannato tre volte per associazione mafiosa. Lombardo avrebbe incontrato il 28 maggio Vella e per chiedergli sostegno alle elezioni di domenica prossima. Solo due giorni fa era stato arrestato il consigliere di Forza Italia Polizzi. Ma questi potrebbero non essere casi isolati. Sono infatti almeno 62 i nominativi di candidati nelle liste degli oltre 900 comuni al voto il 12 giugno che la Commissione parlamentare antimafia ha messo sotto la lente. La lista completa arriverà stasera, ha garantito il presidente della Commissione Nicola Morra. Fossero confermati, gli impresentabili scovati questa volta sarebbero molti di più che in passato, anche considerando anche che le maglie delle norme a cui si attiene la Commissione sono molto strette e lo stesso Polizzi, ha detto Morra, “sarebbe stato presentabilissimo per il codice Bindi e la legge Severino” (che considerano solo le condanne passate in giudicato e non prescritte). Sul Fatto di domani ci occuperemo anche di giallorosa, ovvero di M5S e Pd, seguendo la chiusura di campagna di Giuseppe Conte a Taranto e il comizio di Enrico Letta a Lodi.

MACRON A ZELENSKY: LA FRANCIA AUSPICA LA VITTORIA DI KIEV. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha ripetuto che la Russia sarebbe pronta al dialogo ma “bisogna essere in due per ballare il tango, mentre i nostri partner occidentali finora hanno ballato la break-dance”. Kiev, dall’altro lato, sollecita gli alleati americani ed europei a inviare nuove armi, affermando che i soldati sul fronte del Donbass stanno finendo le munizioni e rischiano di soccombere. Sul campo, oltre alla battaglia per le città di Severodonetsk e Lysychansk, nelle ultime ore sarebbero stati colpiti alcuni depositi alimentari: a Mykolaiv dei container che contenevano grano, a Mariupol un magazzino di semi e olio di girasole. Macron ha parlato al telefono con Zelensky e gli ha assicurato che “la Francia rimarrà mobilitata per soddisfare i bisogni dell’Ucraina, comprese le armi pesanti”, e ha detto anche di auspicare la vittoria di Kiev. La Gran Bretagna, invece, ha inviato il ministro della Difesa in visita a Kiev per assicurare altri armamenti mentre Boris Johnson dichiarava che Londra farà “tutto ciò che è in suo potere” per ottenere il rilascio dei britannici condannati a morte in Donetsk. La presidente della Commissione europea von der Leyen oggi ha incontrato Papa Francesco in Vaticano e dal colloquio è uscito un “comune impegno ad adoperarsi per porre fine alla guerra”.

L’ITALIA “TORNA AI FONDAMENTALI”: INCUBO SPREAD E SALARI BASSI. La Fondazione Di Vittorio della Cgil ha pubblicato un report con gli ultimi dati sugli stipendi in Italia, comparati con quelli degli altri Paesi europei. Risulta che le retribuzioni italiane restano sotto la media dell’Eurozona e il divario aumenta. Nel 2021 il salario lordo annuale medio è stato di 29.400 euro, mentre la media europea è di 37.400 euro, in Francia di 40.100 euro e in Germania di 44.500. In Italia insomma un dipendente guadagna 10.700 euro in meno di un francese e 15 mila in meno di un tedesco. Si riaffaccia anche l’incubo dello spread. Delle decisioni della Bce comunicate ieri da Christine Lagarde preoccupa l’assenza di una strategia per affrontare la crescita eccessiva degli spread dei Paesi più a rischio, tra cui l’Italia. Il differenziale di rendimento tra il nostro titolo decennale e il Bund tedesco oggi è a 225 punti base. Lunedì era a 209 di lunedì e a gennaio a 140. Per la borsa di Milano è stato un venerdì nero: alla chiusura aveva perso il 5,17% e bruciato 39 miliardi. Sul Fatto di domani continueremo anche a seguire il tema del piano verde europeo Fit For 55, perché la destra italiana è partita all’attacco dello stop alla vendita di auto a motore termico nel 2035.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Eni-Nigeria, sotto accusa i procuratori del caso. La Procura di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio per De Pasquale e Spadaro, rispettivamente Procuratore aggiunto di Milano e responsabile del pool affari internazionali nel corso del processo per corruzione internazionale Eni-Nigeria. Sono accusati di rifiuto d’atto d’ufficio, poiché non avrebbero voluto depositare prove favorevoli agli imputati – poi assolti – nel corso del processo conclusosi a marzo 2022.

Covid, i dati di oggi. Sono 21.554 i nuovi casi di positività registrati nelle ultime 24 ore. Lo stesso giorno della scorsa settimana erano stati 9.429. L’aumento si attesta al 128,6%. I decessi sono 63, rispetto ai 40 di una settimana fa. Il tasso di positività si abbassa: dal 13,34% di 7 giorni fa al 12,67% oggi.

Che c’è di Bello. Nell’inserto culturale del sabato parleremo dell’ultima stagione di Peaky Blinders, della design week di Milano e dello scrittore Édouard Louis e del libro di Sandra Rizza Nessuno escluso, romanzo sulla borghesia mafiosa.


Katia Ricciarelli ospite della Confessione di Peter Gomez, stasera alle 22.45 su Nove: “Meloni mi piace, ma non la appoggio. Mi aspettavo un incarico e invece se ne fregano tutti”

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