Il Fatto di domani. Strage di Bucha, così la giustizia internazionale può evitare strumentalizzazioni. Sanzioni: interessi nazionali più forti dell’orrore

Di FQ Extra
4 Aprile 2022

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IL MASSACRO DI BUCHA, COME EVITARE STRUMENTALIZZAZIONI. Alle immagini dei cadaveri per le strade della cittadina a nord di Kiev, in quella che al momento è la strage più grave dall’invasione russa dell’Ucraina (oltre 400 vittime), si aggiungono le testimonianze oculari raccolte dall’ong internazionale Human Rights Watch. Sui luoghi del massacro si è recato oggi il presidente ucraino Zelensky, che ha incontrato la popolazione e insistito ad accusare i russi di genocidio, confermando però che i negoziati andranno avanti. Dal Cremlino si continua a parlare di “messa in scena dell’Occidente”, come ha detto il ministro degli esteri Lavrov, la cui lettura degli eventi è stata smentita dai reporter internazionali sul campo. E sui crimini di guerra Mosca dice di “cominciare da Jugoslavia e Iraq”. L’esercito ucraino stamattina ha diffuso l’identità del presunto comandante russo responsabile del massacro, e fa sapere di aver trovato una camera di tortura usata dai russi. La presidente della Commissione europea von der Leyen invece, dopo aver parlato al telefono con Zelensky, ha detto che sarà creato un “team investigativo” congiunto con Kiev per raccogliere prove sui crimini contro l’umanità. Sul Fatto di domani vedremo che esistono già le istituzioni del diritto internazionale adatte a indagare e giudicare questo tipo di eventi, mentre c’è il rischio che le morti ingiustificate di civili finiscano nel tritacarne della propaganda politica. Sempre sul giornale di domani racconteremo con un nostro reportage la ritirata dei russi da Chernihiv, dove l’assedio russo è stato spezzato e le forze ucraine hanno riaperto le arterie di collegamento con la Capitale.

GAS E SANZIONI, GLI INTERESSI PIÙ FORTI DELL’ORRORE. Sull’onda dello choc, l’Europa è tornata a chiedersi se e come tagliare i ponti con la Russia anche sul fronte energetico. La presidente del parlamento Ue Roberta Metsola ha fatto un appello per accelerare la politica di “dipendenza zero dal Cremlino”. Ma i problemi sono noti e si scontrano con gli interessi nazionali dei Paesi più dipendenti da gas e petrolio russi. La Germania, innanzitutto, dove il ministro delle Finanze Chrsitan Lidner ha dichiarato: “Vogliamo diventare il prima possibile indipendenti dalle importazioni dalla Russia e la Germania sosterrà ulteriori sanzioni, ma al momento non è possibile tagliare le forniture di gas”. Anche l’Austria è contraria a toccare gli approvvigionamenti di petrolio e metano. La pressione internazionale su Berlino aumenta e un sondaggio mostra che tra il 55 e il 77% dei tedeschi sarebbe favorevole a fermare le importazioni dalla Russia. Il dilemma riguarda anche il nostro Paese, dipendente dal gas russo per quasi il 40% delle forniture. Sul Fatto di domani vedremo qual è l’orientamento del governo Draghi in proposito e capiremo cosa possiamo aspettarsi dalle prossime mosse europee. I 27 si riuniranno mercoledì per varare un nuovo pacchetto di sanzioni.

IL PARTITO DELLA GUERRA ATTACCA PURE IL PAPA. PABLO IGLESIAS AL FATTO: “L’OCCIDENTE È IPOCRITA”. Il segretario del Pd è stato il primo a invocare con forza lo stop al gas russo. Oggi Letta ha ribadito il suo ragionamento: le sanzioni e le armi all’Ucraina hanno complicato i piani dei russi e potrebbero anche portare alla sconfitta di Mosca, e così ha confermato una posizione allineata con il punto di vista di Washington sulla crisi ucraina (Biden oggi ha detto che si deve continuare a dare armi all’Ucraina e ha chiesto di processare Putin per crimini di guerra). Il partito dei media con l’elmetto se la prende intanto apertamente anche con il Papa: oggi Ernesto Galli Della Loggia in un’intervista sul quotidiano Libero attacca Bergoglio perché critica il riarmo ma sarebbe ambiguo nel condannare Putin. Francesco è tornato sul conflitto ucraino con un Tweet oggi, scrivendo: “Bisogna piangere sulle tombe. Che il Signore abbia pietà di noi, di tutti noi. Tutti siamo colpevoli”, sul giornale di domani faremo il punto su quale sia la strategia del Papa. Sul tema delle armi pubblicheremo inoltre un’intervista a Pablo Iglesias, il fondatore di Podemos che dà voce alle posizioni antimilitariste del dibattito spagnolo. Domani su FQ Extra sarà disponibile l’intervista in video.

COVID, PER RICCIARDI “LA VACCINAZIONE PEDIATRICA È FALLITA”. Solo il 38% dei bambini e delle bambine tra i 5 e i 12 anni ha fatto la dose anti-Covid. La campagna vaccinale non ha convinto i genitori e attualmente la fascia d’età più colpita dal virus risulta essere quella tra i 5 e i 19 anni. Questa è la valutazione del consigliere del ministero della Salute Walter Ricciardi, che dà la colpa alla “diffidenza di genitori più spaventati dai vaccini che dal Covid”. Le parole di Ricciardi sembrano scontrarsi con una ricerca recente sul rapporto degli italiani rispetto al vaccino che mostra il nostro Paese tra i meno no vax d’Europa: leggeremo lo studio sul Fatto di domani. Intanto, oggi i nuovi casi sono 30.630, e le vittime sono invece 125 (in aumento rispetto alle 118 di ieri).


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Caso Cucchi, in serata la sentenza sul pestaggio. La Cassazione emetterà una sentenza sul processo per le violenze che portarono alla morte del giovane romano, per cui in appello sono stati condannati quattro carabinieri (due per il pestaggio e due per falso). La corte potrebbe confermare le condanne o rinviare.

Processo Open, oggi l’udienza preliminare. La difesa di Matteo Renzi ha presentato obiezioni all’uso delle intercettazioni. Il leader di Italia Viva ha parlato in aula anche del suo prossimo libro, Il mostro, in uscita il 10 maggio.


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