Il Fatto di domani. Omicron, l’Europa blindata e le promesse da marinaio di Draghi e Figliuolo

Di FQ EXTRA
18 Dicembre 2021

OMICRON, EUROPA BLINDATA (E LE PROMESSE DI DRAGHI E FIGLIUOLO). La variante spaventa il Vecchio Continente, al punto da meditare un ritorno ai tempi bui del lockdown. L’Olanda e l’Inghilterra di Boris Johnson stanno valutando la chiusura di tutti gli esercizi commerciali non essenziali. Secondo l’Iss, in Italia si contano 84 contagi dovuti alla variante, ma Omicron è già presente in 13 regioni. Palazzo Chigi riunirà la cabina di regia sul Covid giovedì 23 dicembre. Oggi in Italia si contano 28.064 nuovi positivi, un dato simile a quello di ieri (28.632). Anche il numero delle nuove vittime è quasi identico: 123 contro le 120 di ieri. Per frenare l’ondata, i sindaci propongono il green pass anche per gli studenti, altrimenti si rischia il ritorno in Dad. Il Commissario Figliuolo, del resto, aveva annunciato l’arrivo dei militari per il tracciamento dei contagi. Sul giornale di domani, vedremo se si tratta di promesse da marinaio. Ma cercheremo di raccontare anche come funziona, e se funziona, lo stop per il green pass dei contagiati. Gli insegnanti, dice il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi Antonello Giannelli, attendono ancora “gli esiti dell’intervento messo in campo dal generale”.

QUIRINALE, LA PARTITA SI GIOCA A CHIGI. Tra l’ipotesi (flebile) di un Mattarella bis e i dubbi di Mario Draghi, la grande incognita dell’elezione del presidente della Repubblica risiede sempre a palazzo Chigi. Le elezioni anticipate incombono, finché le forze politiche non troveranno l’accordo. Ma nemmeno l’intesa scongiurerebbe il ritorno alle urne prima del 2023. Giorgia Meloni è stata chiara: “Al voto anticipato anche se Draghi non andrà al Colle”. Un incubo per gli onorevoli che temono di perdere poltrona e privilegi. All’orizzonte si profila anche il taglio dei parlamentari: i senatori scenderanno 315 a 200, i deputati da 630 a 400. Il taglio scatterà dopo le elezioni politiche, nella prossima legislatura. Perciò l’Aula deve dotarsi di un nuovo regolamento. Sul Fatto di domani, i nuovi sviluppi sul “ballo” del Quirinale e il terrore dei peones. Intanto, su Change.org, prosegue la nostra campagna per fermare l’ascesa di Berlusconi al Colle.

LA CASTA ALLA CARICA. Mentre una parte dei parlamentari freme per il rischio di urne anticipate, si procede verso il ritorno dei privilegi. Avevamo già svelato il taglio degli vitalizi da parte di Montecitorio. Sul giornale di domani troverete una guida per capire ciò che è successo, ma anche il racconto di come la “mangiatoia” delle Province non sia mai stata archiviata. Oggi infatti si vota per l’elezione di 31 presidenti di Provincia e 71 Consigli provinciali: rappresentano oltre 32 milioni di italiani, in teoria. Ma saranno eletti da sindaci e consiglieri comunali. E i cittadini stanno a guardare.

LA SAGA DI ITA (ATTO SECONDO). Il Fatto aveva rivelato i modi rudi e le strategie controverse di Renato Altavilla, il manager di Ita (l’erede di Alitalia) già stretto collaboratore di Marchionne in Fiat e Fca. Con linguaggio colorito il presidente della compagnia diceva: “Fra quattro mesi voglio fuori la metà dei lavoratori”. Sul giornale di domani leggerete i nuovi sviluppi. Analizzeremo anche i primi dati sugli effetti (nefasti) dello sblocco dei licenziamenti, deciso da Draghi a fine giugno. Intanto, la norma sulle delocalizzioni (per impedire la fuga all’estero della aziende), rischia di diventare un boomerang per via delle sanzioni blande. La pensano così i lavoratori di Gkn, che illustrano le loro proposte. Le leggerete sul giornale di domani. E a proposito di Marchionne, Ettore Boffano ha visto per noi il documentario sull’ex manager italo-canadese andato in onda sulla Rai (con ascolti bassissimi).


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Caso Mimmo Lucano. Approfondiremo le motivazioni della condanna per l’ex sindaco di Riace, in Calabria. Tra le carte, spuntano pagamenti ad una cooperativa da un conto delle isole Cayman.

Medicine che uccidono. L’altra epidemia in America è quella dei farmaci oppioidi. Purdue Pharma, il colosso statunitense, è sul banco degli imputati per aver messo in commercio l’OxiContin: secondo i giudici avrebbe causato migliaia di morti. In ballo, risarcimenti miliardari.

Tunisia, la rivoluzione appassita. Appare lontano il tempo dei Gelsomini, quando nel 2010 il Paese sperava nel cambiamento dopo la deposizione di Ben Alì. Oggi, i giovani senza lavoro e in piazza proseguono gli scontri con l’esercito.


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.