Il Fatto di domani. Covid, allarme terapie intensive: siamo veramente pronti alla nuova ondata? Renzi scaricato pure da Calenda. B. al Colle, parla Bettini

Di Il Fatto Quotidiano
22 Novembre 2021

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COVID, ALLARME TERAPIE INTENSIVE. IL GOVERNO ORA DEVE MUOVERSI. L’incedere dell’epidemia moltiplica gli allarmi. Sono sempre più gravi quelli che vengono dalla Germania, dove il ministro della Salute Jens Spahn ha dato una lettura piuttosto drammatica degli eventi: “entro la fine dell’inverno, praticamente tutti in Germania saranno vaccinati, guariti o morti”. Anche Angela Merkel ha affermato che le misure anti-Covid attuali sono insufficienti e che per fronteggiare la quarta ondata nel Paese non basterà neanche l’introduzione di restrizioni solo per i non vaccinati. Però la cancelliera uscente ha escluso che il suo governo dimissionario prenderà decisioni sull’obbligo vaccinale, nonostante alcuni Länd lo chiedano. Dalla Sassonia è arrivato un altro allarme sulla saturazione degli ospedali: se la situazione non cambia, ha detto il presidente dell’ordine dei medici locale, si dovrà ricominciare a scegliere chi curare e chi no. L’Italia rischia di finire come la Germania se non aumentiamo le prime dosi, valuta Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Speranza. Nell’ultima settimana i casi nel nostro Paese sono aumentati del 27,5%, i ricoveri del 19% e le intensive dell’11%. Va nella stessa direzione anche l’associazione degli anestesisti, che chiede alle istituzioni di intervenire prima che l’Italia tocchi le soglie della zona gialla, perché il rischio di sovraffollamento delle corsie è molto concreto. E proprio per l’aumentare dei casi la Provincia di Bolzano si è portata avanti e ha introdotto l’obbligo mascherina Ffp2 all’aperto e sui bus, mentre per i comuni “rossi” anche la chiusura alle 18 dei ristoranti e il coprifuoco. Un assaggio, quindi, di ciò che potrebbe succedere in altre parti d’Italia. Probabilmente anche per questo il governo ha deciso di anticipare la riunione con la conferenza delle Regioni, prevista per domani e invece iniziata poco fa a Palazzo Chigi. Sul Fatto di domani vedremo se i nostri ospedali sono preparati alla quarta ondata. Qui i dati dei contagi di oggi.

QUIRINALE, MATTARELLA (RI) DICE NO, BERLUSCONI CERCA VOTI. Sul piano politico, oltre quello sanitario i partiti continuano a dividersi su due fronti. Da un lato, la trattativa parlamentare sulla manovra di bilancio, approdata al Senato la settimana scorsa, e dall’altro il dibattito, per ora senza impegno, sul prossimo presidente della Repubblica. Sul primo punto, si è tenuta oggi al ministero dell’Economia una riunione del ministro Franco con i rappresentanti dei vari partiti della maggioranza. Si deve decidere come distribuire gli 8 miliardi previsti per il taglio del cuneo fiscale, sulla cui allocazione le ipotesi sono diverse. E Confindustria è ripartita in pressing per chiedere, come sempre, che quei soldi vadano alle imprese. Sullo sfondo c’è sempre la partita del Quirinale. Se ce ne fosse bisogno, Sergio Mattarella ha ribadito che non ha intenzione di rimanere al Colle per un secondo mandato. Anche se una parte della politica continua a tirarlo per la giacchetta. L’unico concorrente scoperto resta Berlusconi, che ieri, cercando voti bipartisan, ha pure difeso pubblicamente il Reddito di cittadinanza. Sul giornale di domani ne parleremo anche con l’ex senatore e “stratega” del Pd Goffredo Bettini.

GRANDE CENTRO, RENZI SCARICATO PURE DA CALENDA. Chiudendo la Leopolda, il leader di Italia Viva ha lanciato strali contro i partiti che vorrebbero portare il Paese alle urne nel 2022. E poi ha fatto un appello per costruire un grande campo centrista, che guarda però soprattutto a destra. Ma è stato subito smentito da un pezzo dello stesso centrismo. Carlo Calenda, intervistato stamattina, ha risposto così all’invito: “Di Renzi non me ne frega niente. Questo centro fritto misto mi fa orrore. Mi sono rotto, è un anno che lo dico. Non farò politica con Renzi”. Intanto dalle carte dell’inchiesta sulla fondazione Open emerge un altro tassello sull’architettura della struttura renziana. Il presidente della fondazione Alberto Bianchi, a fine luglio del 2020, avrebbe chiesto a una filiale di banca dove era andato a fare un versamento in favore del fratello di chiudere un occhio sulla segnalazione della transazione. “Appare plausibile ritenere che l’intento del legale possa essere stato di carattere, almeno vagamente, intimidatorio”, scrivono gli inquirenti.

TIM, ANCHE IL MERCATO CREDE POCO ALL’OFFERTA DI KKR. Dopo l’annuncio di un’offerta di acquisto da parte del fondo statunitense, in borsa le azioni della società di telecomunicazioni italiana hanno avuto un rialzo del 30%. Ma il valore dei titoli resta inferiore a quello offerto dagli americani, il che è un indizio del fatto che gli investitori non sono molto convinti che l’acquisto si farà. L’offerta, infatti, non è vincolante e i due azionisti di maggioranza di Tim, Cdp e Vivendi, non sono d’accordo alla cessione. Vivendi fa sapere che non intende commentare in via ufficiale, ma fonti vicine al gruppo francese ribadiscono che la proposta di KKR “non rispecchia il valore reale dell’azienda”. La partita è legata a doppio filo al rinnovo del Cda. Per ora, insomma, l’unica cosa concreta è che l’azienda ha dimezzato il suo valore in borsa negli ultimi 5 anni e i sindacati temono che la vicenda termini con un’ondata di licenziamenti. Sul Fatto di domani vedremo di chi sono le responsabilità della perdita di valore dell’azienda. Sul piano istituzionale, il gruppo di lavoro del governo creato per seguire Tim dovrebbe riunirsi questa settimana per fare un primo esame delle carte.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Toti e l’indagine sulla fondazione Change. Lo staff del presidente della Regione Liguria dice di non essere a conoscenza di alcuna indagine sul suo conto.

Addio a Paolo Pietrangeli. È morto il grande protagonista della canzone di protesta, autore della famosa Contessa. Aveva lavorato anche come autore televisivo.

Dalla Germania. Oltre all’emergenza sanitaria, la politica tedesca è attraversata dalle trattative per la formazione del nuovo governo.

Atlante dei luoghi infestati. Alberghi con fantasmi e altre location da urlo (di orrore): la recensione è del nostro Natangelo.


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