Il Fatto di domani. San Renzi, martire della destra: politici conferenzieri, i paletti negli altri Paesi. Alla faccia della democrazia: manovra ancora desaparecida

Di Il Fatto Quotidiano
8 Novembre 2021

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SAN MATTEO, IL NUOVO MARTIRE DELLA DESTRA. Citiamo testualmente: “La sua colpa agli occhi della sinistra è quella di non essere affidabile, perché a differenza degli altri piccoli satelliti del Pd rivendica la sua autonomia. Anche nella disputa sul Colle. Per cui va sottoposto al solito ‘trattamento’, va azzoppato, gli va appicciata l’immagine del ‘politico finito’”. Ci credete? A descrivere così il senatore di Rignano, dopo la pubblicazione da parte nostra degli introiti (2,6 milioni di euro) ricevuti nel biennio 2018-2020, è Augusto Minzolini dalle colonne del Giornale. Di “barbarie giustizialista” ha parlato Gabriella Giammanco, vicepresidente di Forza Italia in Senato. La destra, Lega compresa, va in soccorso di Matteo Renzi, anche in vista dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Eppure, per fortuna, non tutte le forze politiche pensano che questo giornale abbia “violato i principi costituzionali”, come ci ha accusato sabato l’ex premier. Anzi, vedremo sul Fatto di domani, c’è chi ritiene di dover introdurre un serio contrasto normativo ai conflitti d’interesse. Cosa che in molti Paesi europei accade già. Dal canto suo, il senatore oggi se l’è presa con quelli “che stanno zitti per viltà o per rancore”.

COVID, LA QUARTA ONDATA GALOPPA. LE PROMESSE DI FIGLIUOLO. A pagare il prezzo più alto di questa recrudescenza della pandemia finora è la Germania, che conta un numero altissimo di contagi e di ospedalizzazioni: 2500 i tedeschi ricoverati. Tanto che Sassonia e Baviera – ma altre regioni potrebbero seguirle – hanno optato per una stretta: green pass solo per vaccinati e guariti. In Austria i non vaccinati da oggi non possono più accedere a ristoranti, parrucchieri, hotel, eventi culturali e neanche agli impianti di risalita. Da noi la curva sale ancora, ma c’è un evidente rallentamento della crescita: dopo due settimane al +32% siamo al +17. Quello che non sale quasi per niente sono le multe: soltanto 900 dal 15 ottobre, giorno in cui il certificato verde è diventato obbligatorio nei luoghi di lavoro. Merito degli italiani ligi alle regole o colpa dei mancati controlli? Oggi è tornato a farsi sentire il generale Figliuolo, sparando un po’ di numeri: “Siamo all’83,5% delle persone che hanno effettuato il ciclo completo, questo ci pone al 76% su tutta la popolazione italiana. Se consideriamo chi ha avuto almeno una dose siamo all’86,5% e ci pone intorno al 79% dell’intera popolazione. Con circa 20.000 dosi al giorno in 2 mesi arriveremo vicino al 90% di cittadini vaccinati”. Se lo dice lui… Qui i dati dei contagi di oggi.

ALLA FACCIA DELLA DEMOCRAZIA, MANOVRA ANCORA DESAPARECIDA. Il 28 ottobre scorso il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla Manovra economica. Già allora le proteste dei partiti si erano levate per via della mancanza di un testo su cui discutere. Da quel giorno la legge di Bilancio ha subito continue modifiche e si sono susseguite le bozze date in pasto alla stampa. Ma è un lavoro che è stato fatto nelle austere stanze del ministero dell’Economia, non nelle aule parlamentari, dove per legge sarebbe dovuta approdare già dal 20 ottobre. A oggi la Manovra è ancora desaparecida, con buona pace dei partiti.

“IL MONDO È PIENO DI GRETE”. Alla Cop26 in corso a Glasgow è stato il giorno di Barak Obama. Secondo l’ex presidente americano, “non siamo neanche vicini a dove dovremmo essere” per quanto riguarda il clima e, “nonostante i progressi dal vertice di Parigi, molti Paesi non sono riusciti a mantenere le promesse fatte sei anni fa”. Obama ha dato poi il merito a Greta Thunberg di aver canalizzato le proteste di migliaia di giovani. Eppure gli stessi attivisti lo hanno messo nel mirino, accusandolo di aver disatteso gli impegni.

LA VERITÀ SULLE CHAT DELL’EX DIRIGENTE ENI. Il primo novembre 2020 il Fatto pubblicò le chat che Vincenzo Armanna, ex dirigente Eni, sosteneva di aver ricevuto dall’amministratore delegato del colosso petrolifero, Claudio De Scalzi e dal numero due Claudio Granata. Il Fatto scrisse che si trattava di conversazioni gravissime se vere, perché l’Eni sembrava minacciare Armanna, ma ancor più gravi se false, perché Armanna avrebbe tentato di delegittimare i vertici della più importante azienda italiana. A quale scopo? La procura di Milano dopo il nostro articolo sequestrò il telefono di Armanna e, secondo una perizia della procura, Armanna sarebbe un manipolatore. Il Fatto domani in edicola analizza la vicenda e la vera posta in gioco.


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Il nostro addio a Enrico Fierro. Oggi è morto uno dei colleghi che hanno partecipato alla nascita e al successo del Fatto Quotidiano (attualmente scriveva per il Domani). È una grave perdita per il giornalismo italiano. Lo ricorderà, anche a nome di tutti noi, Antonio Padellaro.

Cina, uno Xi è per sempre. Inizia il plenum delle alte cariche del Partito comunista che adotterà una “risoluzione” sul passato e sul futuro del Paese all’insegna, neanche a dirlo, di Xi Jinping.

“Nomadland, un racconto d’inchiesta”. Una chiacchierata con l’autrice del libro da cui è stato tratto il film che ha vinto tre premi Oscar.

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