La petizione

Liliana Segre al Fatto: “Grazie, ma non mi candido”. “Il nostro voto resta indelebile”

La senatrice a vita risponde all’appello lanciato dal nostro giornale

Di Liliana Segre Icons/ascolta
29 Ottobre 2021

La nostra campagna per sostenere la candidatura di Liliana Segre al Quirinale è arrivata a 90 mila firme. Ecco la lettera che ci ha inviato la senatrice a vita.

Cari Furio Colombo, Peter Gomez, Antonio Padellaro e Marco Travaglio, vi sono grata per la stima che mi dimostrate e per le copiose manifestazioni di affetto e simpatia che la vostra iniziativa ha suscitato. Tuttavia, mi pare doveroso precisare che non sono disponibile per la candidatura che avete ritenuto di proporre.

Quando si raggiunge un’età avanzata si deve avere cura di se stessi e coscienza dei propri limiti. Non si può rischiare di compromettere, con le proprie fragilità, il funzionamento di Istituzioni essenziali. Oltretutto, il ruolo di Presidente della Repubblica richiede grande sapienza costituzionale e politica. E io ne sono priva, non avendo mai fatto politica attiva.

Infine, anche il ruolo che con la nomina a senatrice a vita il Presidente Mattarella mi ha voluto affidare, di testimone e simbolo di una vicenda storica, mal si concilia con quello di “candidata di bandiera” di una parte.

Un cordialissimo saluto.

Liliana Segre

Gentile Senatrice. È vero, le manifestazioni di affetto e di simpatia sul suo nome piovono talmente copiose che dopo pochi giorni si sta toccando il traguardo delle novantamila firme (e prossimamente delle centomila). Siamo dunque noi che le siamo particolarmente grati per questa grande e salutare boccata d’aria fresca che raccoglie i tanti che nel nostro Paese non si rassegnano a vedere la più alta istituzione al centro di un mercato al ribasso. E nel quale si vellicano le ambizioni di personaggi senza dignità.

Ella ha perfettamente compreso come la sua candidatura sia stata da noi concepita sulla base di questo impulso pur tenendo conto delle difficoltà che nella sua lettera sono esposte con quella sensibilità istituzionale che, una volta di più, le fa onore.

Infatti a lei abbiamo subito pensato come candidata di bandiera non di una parte, ma di tutto il Parlamento unito nella difesa dei valori costituzionali di giustizia e di libertà e contro ogni forma di risorgente fascismo.

Nel ringraziarla ancora, sappia che il nostro voto per Liliana Segre, unito a quello copioso e straordinario di tanti cittadini italiani, resterà comunque indelebile.

Furio Colombo, Peter Gomez, Antonio Padellaro e Marco Travaglio

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