Il Fatto di domani. Durigon fuori dal governo: il Fatto passa all’attacco con una raccolta firme

Di Il Fatto Quotidiano
11 Agosto 2021

DURIGON FUORI DAL GOVERNO, LA PETIZIONE DEL FATTO. “Gentile presidente Draghi, Durigon ha giurato nelle sue mani e quindi Le chiediamo di revocare immediatamente le deleghe da sottosegretario all’Economia. Firmato Peter Gomez, Antonio Padellaro e Marco Travaglio”. Il Fatto quotidiano ha organizzato una raccolta firme per chiedere le dimissioni del sottosegretario leghista, sotto attacco per la sua frase sul parco da intitolare al fratello di Mussolini. Anche oggi i giallorosa hanno continuato a chiedere la testa dell’uomo su cui Salvini continua a non dire una parola. E Fratoianni pone l’accento sul silenzio del leader delle Lega e del premier: “Solo su una questione Salvini rimane afono o disinteressato: il suo sottosegretario Durigon che dovrebbe togliere il disturbo al più presto. E anche Draghi però sul tema risulta non pervenuto”. Ma sul giornale di domani analizzeremo anche un altro fenomeno: anche la Lega è spaccata su Durigon, con l’ala nordista che vede male la difesa (o il silenzio) dell’impresentabile sottosegretario. La petizione ha già superato 18 mila firme. Dai il tuo sostegno su Change.org.

SALVINI IN CALABRIA: NIENTE DURIGON MA PARLA ALL’ALTRO MATTEO. Matteo Salvini è in Calabria per il suo tour elettorale in previsione delle regionali, anche se non ha ancora detto nulla sul candidato del centrodestra, Roberto Occhiuto. In realtà in questi giorni ha parlato di tutto: dai migranti, allo ius soli, al reddito di cittadinanza, da Letta a Saviano. E “perfino di di Fiorentina-Milan”, ironizza Nicola Fratoianni. Gli unici due argomenti non toccati sono il candidato e il sottosegretario leghista Durigon, sotto attacco da più fronti. Sul giornale di domani leggerete una reportage da Diamante, paese amministrato da un sindaco dell’Italia viva di Renzi. E – come vedremo – l’asse tra i due Matteo è più vivo che mai.

SORPRESA: ANCHE A SINISTRA SONO PER IL REFERENDUM. Le firme che non ti aspetti per i referendum di Salvini & Renzi (e non solo) sulla Giustizia arrivano anche dalle fila del Pd. Sul giornale di domani vedremo chi sono i parlamentari che hanno compiuto il passo.

COVID, TERZA DOSE ALL’ORIZZONTE E FIGLIUOLO “DIMENTICA” GLI OVER 50. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è tornata a lanciare un appello alla collaborazione tra gli Stati del Nord e del Sud del mondo: “Al ritmo attuale, potremmo superare i 300 milioni di casi all’inizio del prossimo anno. Ma possiamo cambiare”, ha detto il direttore Tedros Ghebreyesus. Le disuguaglianze nella lotta al Covid si vedono soprattutto sul fronte dei vaccini: ci sono nazioni che hanno vaccinato meno del 10% della popolazione, mentre in Occidente si discute di terza dose. Dopo Israele, oggi la Francia ha annunciato che la “campagna di richiami” partirà da metà settembre e riguarderà i soggetti fragili. E l’Italia, che oggi ha superato i 35 milioni di vaccinati, come si comporterà? Sul Fatto di domani metteremo a confronto i pareri degli specialisti. Il generale Figliuolo ha scritto alle Regioni per chiedere “vaccini senza prenotazione a 12-18enni” dal 16 agosto. È una conferma che il commissario sta provando a tenere alte le statistiche di immunizzazione senza attacare il vero problema della campagna: la rincorsa dei 2,5 milioni di over 50 che non sono ancora vaccinati. Che ora passeranno in secondo piano. I nuovi contagi registrati oggi sfiorano i 7000, e il tasso di positività sale al 3%.

LA MANO DI MALAGÒ TRASFORMA IL FISIOTERAPISTA IN MANAGER. Secondo indiscrezioni, l’ex fisioterapista del presidente del Coni sarebbe stato assunto nello staff dei vertici di Cassa depositi e prestiti. È una vicenda che rischia di provocare un mezzo terremoto politico, ma che fa anche da cartina al tornasole di un’influenza accresciuta dopo gli ottimi risultati della nazionale alle Olimpiadi di Tokyo. Torneremo sul caso nei particolari sul Fatto di domani.


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Caccia a Messina Denaro. Un reportage dalle profonde campagne siciliane, dove è probabile si nasconda il boss più ricercato, che a luglio è diventato nonno.

Brasile, Bolsonaro in caduta libera. Contro il volere del presidente, il parlamento ha votato una legge elettorale che tutela il diritto di critica e punisce chi diffonde fake news.

Limonov, punk rossobruno. Un ritratto dello scrittore contro, disegnato dal prossimo editore italiano di suoi inediti: Sandro Teti.


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